il duello tv tra tim walz e jd vance

IL MAKE-OVER DI VANCE: OLTRE ALL'EYELINER, SI "TRUCCA" DA MODERATO E VINCE IL DIBATTITO TRA VICEPRESIDENTI - IL SENATORE DELL'OHIO L'HA SPUNTATA SUL RIVALE DEMOCRATICO, TIM WALZ, FACENDO FINTA DI NON ESSERE UN ESTREMISTA E PROVANDO A PRESENTARSI COME IL VOLTO BUONO DEL TRUMPISMO (PUR ESSENDO PIÙ A DESTRA DEL TYCOON) - DALL'ALTRA PARTE, IL "VECCHIO ZIO" WALZ È SEMBRATO NERVOSO E HA PERSO L’OCCASIONE DI INCHIODARE VANCE ALLE SUE CONTRADDIZIONI - IL DIBATTITO TRA I NUMERI DUE SPOSTA SOLO L'1% DEI CONSENSI: POCO O NULLA, MA FONDAMENTALE IN UNA CORSA ALL'ULTIMO VOTO COME QUELLA DI NOVEMBRE… - VIDEO

 

1. VANCE VINCE IL DUELLO «CIVILE» TRA VICE

Estratto dell’articolo di Viviana Mazza per il “Corriere della Sera”

 

il duello tv tra tim walz e jd vance 8

Quello che ha colpito molti spettatori del dibattito di martedì sera tra i candidati alla vicepresidenza J.D. Vance (numero 2 di Trump) e Tim Walz (di Kamala Harris) è il fatto che si è trattato di un dibattito «civile», in cui sono stati quasi assenti gli attacchi personali e si è discusso di idee politiche: i cambiamenti climatici, l’assistenza sanitaria e per l’infanzia, l’immigrazione, il costo delle case, i diritti riproduttivi — con una prima domanda sul Medio Oriente (un attacco preventivo contro l’Iran dovrebbe essere una decisione lasciata a Israele, secondo Vance, mentre Walz ha evitato di rispondere).

DONALD TRUMP INCRIMINATO PER L ASSALTO A CAPITOL HILL - BY ELLEKAPPA

 

Alcuni spettatori dicono di «non aver mai visto un dibattito così», il che dà la misura di quanto l’avvento di Trump abbia cambiato il tono di entrambi i partiti. Solo l’1% degli interpellati in un sondaggio della Cnn , però, dice che il dibattito tra i vice influirà sul loro voto alle urne.

 

Il giudizio generale è che il senatore repubblicano Vance abbia fatto meglio del governatore democratico Walz, anche se il primo partiva da un tasso di popolarità inferiore. Trump e i suoi consiglieri hanno celebrato la vittoria. La campagna di Harris ammette che Vance è stato più abile in tv, ma lo accusa di esserci riuscito presentatosi come moderato, cosa che non è.

il duello tv tra tim walz e jd vance 6

 

Vance è molto conservatore sull’aborto, ma si è mostrato empatico: ha raccontato di capire una sua amica che ha abortito «per salvarsi la vita» poiché era vittima di abusi; ha spiegato che i repubblicani devono conquistarsi la fiducia della gente su questo tema e si è detto favorevole a politiche che «aiutino le madri a potersi permettere di avere figli».

 

Il momento migliore di Walz è arrivato alla fine, dopo quasi un’ora e mezza (quando probabilmente molti spettatori erano andati a dormire): ha chiesto a Vance di ammettere che Trump ha perso nel 2020. E Vance ha rifiutato di rispondere: «Sono orientato al futuro».

 

il duello tv tra tim walz e jd vance 7

Una «non risposta» eloquente, poiché molti temono che Trump non accetterebbe un’altra sconfitta.

[…] Il successo o il fallimento è spesso una questione di rapporto tra le aspettative e la realtà. I fan di Walz, visto dalla Generazione Z come un vecchio zio «cool», si aspettavano che chiamasse Vance «strambo» e ricordasse le infelici frasi sulle «gattare senza figli» o i «cani e gatti mangiati dagli haitiani», ma non lo ha fatto: ha «normalizzato» il rivale, attaccando invece Trump. E si chinava a prendere appunti, aveva gli occhi spalancati: poco telegenico.

Vance era più allenato […]

 

2. NEL DIBATTITO TRA VICE VANCE FA IL MODERATO MA WALZ LO SMASCHERA SU CAPITOL HILL

il duello tv tra tim walz e jd vance 4

Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”

 

Cosa resterà più impresso, nella mente dei pochi elettori americani ancora indecisi? L’immagine affabile e moderata, che il candidato repubblicano alla vice presidenza JD Vance ha cercato di proiettare durante il dibattito di martedì sera, oppure il suo avversario democratico Tim Walz che gli ha rinfacciato di non riconoscere ancora la vittoria di Joe Biden nelle elezioni del 2020, e quindi in sostanza di giustificare l’assalto al Congresso del 6 gennaio con cui Donald Trump ha cercato di rovesciare la democrazia americana? Si riduce a questo, con buona probabilità, l’impatto che la sfida di New York potrà avere sulla dinamica del 5 novembre.

il duello tv tra tim walz e jd vance 5

 

[…] Semmai il tono della conversazione, forse l’ultima di questa campagna, avrà fatto venire a qualcuno la nostalgia per un’altra epoca, in cui il confronto politico poteva essere civile e centrato sui temi.

Vance è parso più a suo agio, ed è riuscito ad attaccare la candidata democratica Kamala Harris su economia, inflazione, immigrazione, cioè i temi a cui più tengono gli elettori. Ma anche l’instabilità internazionale, usando la crisi in Medio Oriente per ricordare che quando c’era Donald Trump alla Casa Bianca il mondo era più tranquillo e «non sono scoppiate guerre». Ha cercato di ignorare il suo avversario diretto, rovesciando su Kamala l’impopolarità di Biden

 

[…] È riuscito a presentare il trumpismo meglio di Trump, e forse a redimere almeno in parte la propria immagine, dopo essere apparso come il più estremista del ticket repubblicano, magari pensando a quando potrà ereditare il movimento Maga e correre lui per la Casa Bianca.

 

Walz è sembrato nervoso, soprattutto all’inizio, e ha dato risposte deboli sul Medio Oriente. Si è ripreso quando la discussione ha toccato temi più familiari per lui, come sanità, violenza con le armi, clima.[…]

il duello tv tra tim walz e jd vance 3

Secondo gli analisti il repubblicano è stato più efficace: è riuscito a presentarsi come un moderato, nonostante le sue posizioni estremistiche, nascoste con cura dietro un atteggiamento affabile. Il democratico invece ha perso alcune occasioni per attaccarlo sulle bugie, come aveva fatto Kamala nel dibattito di Philadelphia con Donald.

 

Secondo un sondaggio della tv che ha ospitato la sfida, la Cbs , per il 42% degli spettatori ha vinto Vance, e per il 41% Walz, mentre per la Cnn il risultato è stato assai simile, 51% a 49%. Se così fosse, non sarà un evento determinante. L’obiettivo generale, del resto, era soprattutto evitare danni. E magari cercare di spostare alcuni dei pochi elettori rimasti ancora incerti, nei sei o sette Stati decisivi.

il duello tv tra tim walz e jd vance 1

 

Forse a queste persone parla meglio Walz, col suo stile folk da ex insegnante del Midwest, piedi piantati a terra. Perché le sue posizioni moderate rassicurano gli elettori, riportando l’attenzione sul pericolo che Trump torni a dividere l’America condannandola al caos. Una percezione che Vance spera di avere almeno corretto.

DONALD TRUMP - COMIZIO CAPITOL HILL assalto a capitol hill assalto capitol hill. assalto a capitol hill TIM WALZ E KAMALA HARRIS COME SCEMO E PIU SCEMO - MEME donald trump prima dell assalto a capitol hill KAMALA HARRIS E TIM WALZ kamala harris e tim walz - convention nazionale democratica chicago il duello tv tra tim walz e jd vance 2

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…