biden sanders

MOINE A DES MOINES - MENTRE SI PARLA SOLO DI FOOTBALL, DEL VIRUS E DEGLI INSULTI DI BLOOMBERG A TRUMP (''OBESO COI CAPELLI FINTI E L'ABBRONZATURA SPRAY''), DOMANI SI VOTA IN IOWA PER IL PRIMO CAUCUS DEMOCRATICO. SANDERS È TESTA A TESTA CON BIDEN. MA CONTANO ANCHE LE SECONDE SCELTE E SE LA GIOCANO BUTTIGIEG E WARREN - JOHN KERRY SI DICE PRONTO A SCENDERE IN CAMPO SE SANDERS DOVESSE DOMINARE. UN ALTRO CHE COME ''MIKE'' VIVE IN UN MONDO DI ILLUSIONI E MILIARDI (NEL SUO CASO, EREDITATI)

 

  1. USA 2020: SONDAGGIO NATE SILVER, SANDERS IN TESTA CON 22,2%

bernie sanders joe biden

 (ANSA) - La media aggiornata dei sondaggi di Nate Silver per i caucus di stanotte indica il senatore Bernie Sanders in prima posizione col 22,2% (22,4% una settimana fa), seguito dall'ex vicepresidente Joe Biden col 21% (22,2% una settimana fa). Sul podio anche l'ex sindaco di South Bend Pete Buttigieg 15,4% (17,1% la scorsa settimana). La senatrice Elizabeth Warren e' quarta col 14,7% (14,1%), mentre la sua collega Amy Klobuchar la segue col 10,1% (8,7%).

 

  1. KERRY NON ESCLUDE DI SCENDERE IN CAMPO IN CHIAVE ANTI-SANDERS

https://thesubmarine.it/

 

Oggi si tengono i caucus in Iowa, e il risultato sarà fondamentale per determinare le primarie democratiche. Molti si aspettano una vittoria di Sanders. La tensione si è rotta nel corso della giornata di ieri quando si è diffusa la notizia di una conversazione telefonica in cui John Kerry si lamentava della possibilità che “Bernie Sanders distruggesse il Partito democratico,” e valutava la possibilità di fare un ingresso all’ultimo minuto nelle primarie per cercare di indebolire Sanders. Kerry ha categoricamente negato di volersi candidare — nelle settimane scorse è stato attivissimo a fare campagna elettorale per Biden — ma non ha smentito in nessun modo le critiche a Sanders. (NBC News)

 

 

  1. USA 2020: BLOOMBERG REPLICA A TRUMP, È BUGIARDO PATOLOGICO

john kerry

 (ANSA) - Michael Bloomberg replica a Donald Trump, che lo attacca per essere troppo basso e voler un podio per sembrare più alto durante i dibattiti fra i candidati democratici. "E' un bugiardo patologico, che dice bugie su tutto dai suoi capelli finti alla sua obesità" dice una portavoce della campagna di Bloomberg.

 

  1. BIDEN E SANDERS, I FAVORITI ALLA PROVA DEL VOTO IN IOWA

 (di Claudio Salvalaggio) (ANSA) - "Welcome to the political revolution". "Biden work for America": sono gli slogan all' ingresso dei quartieri generali di Bernie Sanders e Joe Biden a Des Moines, capitale dell'Iowa, lo stato rurale del Midwest che con la sua lunga notte dei caucus lunedì darà il calcio d' inizio alle lunghe primarie democratiche per la Casa Bianca. Dopo mesi di comizi, dibattiti tv, spot, endorsement, raccolte fondi e tante polemiche, per i due frontrunner sarà la prima prova del voto. Un voto che in genere incorona il futuro vincitore della nomination.

 

Anche l'ultimo sondaggio della Cbs, dopo lo stop a quello attesissimo Des Moines Register-Cnn per l'esclusione dalla lista delle preferenze dell'ex sindaco di South Bend Pete Buttigieg, conferma che i favoriti sono sempre loro: il senatore socialista del Vermont e l'ex vicepresidente, in un testa a testa col 25% ciascuno. Terzo proprio Buttigieg, col 21%, seguito dalla senatrice progressista Elizabeth Warren (16%). La sua collega Amy Klobuchar è ferma al 5%, mentre gli altri cinque candidati sono sotto questa soglia. Fuori concorso per ora il miliardario Michael Bloomberg, che scende in campo direttamente nel Super Tuesday del 3 marzo ma già protagonista domenica di un duello con Donald Trump nel Super Bowl, dove i due tycoon si sono sfidati a colpi di spot milionari.

MICHAEL BLOOMBERG DONALD TRUMP

 

Ed è proprio l'ex sindaco di New York che il presidente ha attaccato via Twitter, accusando 'mini Mike' e il partito democratico di voler strappare nuovamente la nomination a 'Crazy Bernie', cambiando ad esempio le regole per far partecipare Bloomberg ai prossimi dibattiti in tv. Dai caucus in Iowa uscirà una prima risposta della base democratica sulla contrapposizione tra candidati progressisti come Sanders e Warren, che agitano i fan promettendo la "rivoluzione" o "cambi strutturali", e quelli moderati come Biden, Buttigieg, Klobuchar (e da marzo Bloomberg), convinti che una piattaforma radicale sia perdente nelle elezioni generali, soprattutto nel Midwest.

 

Il voto di lunedì indicherà anche chi, nei due campi, ha più consenso. Pur in testa ai sondaggi, Biden continua a raccogliere meno soldi dei suoi rivali e ad attrarre poche decine di persone ai comizi, per lo più anziane. Anche il suo quartier generale non brulica di gente. Al primo tentativo la stampa è respinta, il giorno dopo qualcuno accetta di parlare. "Ci siamo concentrati sulle piccole città rurali dell'Iowa e su quelle più industrializzate nell'estremità orientale dello stato", spiega un dirigente.

 

MICHAEL BLOOMBERG DONALD TRUMP

"Abbiamo puntato sulla working class, sugli elettori non laureati, sui cattolici moderati e sulle piccole ma crescenti minoranze, oltre a indipendenti e repubblicani delusi", aggiunge. Aria di vittoria? "Lunedì la gara inizia, non finisce", si schermisce, facendo capire che a Joe basterebbe avere un buon podio. "Perché Biden? Perché ha l'esperienza giusta, è l'unico che può unire il Paese e battere Trump", spiega David, un giovane volontario. "Il confronto con Barack? Di Obama non ce n'è uno ogni quattro anni", sorride.

 

Continuano invece i bagni di folla per Sanders, che ha sbaragliato tutti i rivali in Iowa registrando sabato sera a Cedars Rapids un numero record di 3000 persone in un comizio con concerto dei Vampire Weekend. Nel suo quartier generale ci sono volontari di ogni sorta, che rappresentano uno spaccato della diversità ma anche della rigidità e radicalità della sua base. "Se vuoi sconfiggere non solo Trump ma il trumpismo devi andare a sinistra", spiega James, 33 anni, giornalista freelance di New York ora volontario.

 

"La scommessa è fare una rivoluzione politica, il socialismo, che consente di risolvere problemi come quello dell'immigrazione, della gratuità della sanità e dell'università", gli fa eco un altro volontario, Diego, 22 anni, figlio di immigrati messicani. "Votare la Warren se Bernie perde? Mai, troppo machiavellica e senza l'integrità di Sanders. O lui o nessun altro", giura. Una posizione che qui sembra diffusa tra i 'sanderisti' e che rischia di dividere ulteriormente la base dem indebolendo il futuro nominee.

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