IL NAZIONALISMO SENZA LIMITISMO DI PUTIN - MOSCA LANCIA IL FAST FOOD ANTI-MCDONALD’S E CHIUDE ALCUNI RISTORANTI DELLA CATENA AMERICANA "PER VIOLAZIONI SANITARIE" - LA BATTAGLIA CONTRO “L’ECCESSO” DI ORE DI INGLESE A SCUOLA

Anna Zafesova per “la Stampa”

 

's MOSCA 1's MOSCA 1

«Mangiamo a casa»: potrebbe essere lo slogan di tutta la politica di Vladimir Putin nell’ultimo anno, ma per ora è il marchio di una catena di fast-food autarchica, che dovrà sostituire nel cuore e nello stomaco dei russi il McDonald’s. Il mega-progetto – 41 punti ristoro e 91 negozi di cibo pronto e semilavorato – ha già avuto, secondo il «Kommersant», la benedizione del presidente russo. Anche perché è stato lanciato da due Vip, i registi e fratelli Nikita Mikhalkov e Andrey Konchalovsky. Che, con la scusa del «carattere socio-politico del progetto» e dell’intenzione di estenderlo anche a una serie di orfanotrofi, chiedono al governo un miliardo di rubli, circa 17 milioni di euro.

Gli ideatori

vladimir putinvladimir putin

I due fratelli avrebbero potuto far finanziare la loro versione patriottica di Planet Hollywood da qualunque banca del mondo. Vengono dalla famiglia più di successo della Russia: nonni pittori caposcuola, il padre poeta e autore di tutti i testi dell’inno russo, da Stalin a Putin, Andrey e Nikita collezionano Oscar e Leoni di Venezia. Per anni hanno rappresentato le due facce dell’intellighenzia russa: il primo un liberale emigrato negli Usa, autore di pellicole caustiche su una Russia arretrata e misera, il secondo un nazionalista monarchico cantore del regime. Ma gli affari uniscono, e insieme hanno fatto al Cremlino una proposta al passo con i tempi. 
 

Una dinastia dal fiuto politico e imprenditoriale eccezionale: a Mosca in sei mesi hanno chiuso circa 1000 ristoranti, strangolati dall’embargo sugli alimentari occidentali e dalla crisi. Su Internet si vendono set per fare la mozzarella in casa, la chiesa ortodossa annuncia che pregherà per la produttività dei contadini russi (dopo aver pregato per le vittime dei mutui ipotecari).

 

I McDonald’s russi vengono chiuso a intermittenza per «violazioni sanitarie» e i controlli trovano ogni giorno qualche batterio o tossina micidiale nei prodotti importati, di solito in coincidenza con attriti politici con il Paese produttore. Già qualche anno fa le autorità sanitarie sostenevano che il sushi e l’hamburger vengono respinti dal Dna dei russi. Oggi il nazionalismo è il mainstream politico e la gara a chi lancia la proposta più «autarchica» è aperta. La Duma vuole proibire i film girati nei Paesi che applicano sanzioni contro Mosca.

'S MOSCA'S MOSCA

 

Il ministero dell’Istruzione vieta manuali di matematica che utilizzano la Bella addormentata e i sette nani invece delle fiabe russe. Un’escalation surreale che però offre opportunità di affari e carriera: la deputata Irina Yarovaya che ha denunciato «l’eccesso» di ore di inglese nelle scuole, ora viene considerata il prossimo ministro dell’Istruzione. Il nazionalismo paga. Salvo che in Crimea, dove il sindaco di Yalta ha proposto alla McDonald’s di riaprire il ristorante sul lungomare, chiuso dopo l’annessione.

putinputin

 

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?