giorgia meloni matteo salvini

NO-VAX ALLA VACCINARA - GRAMELLINI: “MELONI E SALVINI FINISCONO PER GIUSTIFICARE CHI, BOICOTTANDO I VACCINI, IMPEDISCE DI FATTO ALL'ECONOMIA DI RIPARTIRE. L'ASPETTO INCREDIBILE È CHE I PRIMI A FINANZIARE LE RICERCHE SUI VACCINI FURONO DUE CAMPIONI DELLA DESTRA, TRUMP E BORIS JOHNSON” - SERRA: “CONSIDERANO IL GREEN PASS UNA IMPOSIZIONE INTOLLERABILE LA PROPOSTA È SOSTITUIRLA CON LA 'MENEFREGO CARD', SCRITTA NERA SU SCUDETTO TRICOLORE, DA TENERE BENE IN VISTA QUANDO..."

1 - TIRO VACCINO

Massimo Gramellini per il “Corriere della Sera”

 

SELFIE DI MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI

Rifiutandosi di prendere chiaramente le distanze da chi considera il vaccino e il certificato verde alla stregua di crimini contro l'umanità, Meloni e Salvini compiono un salto logico incomprensibile.

 

All'esplosione della pandemia furono proprio le destre a cavalcare l'insofferenza per il lockdown, scagliandosi contro un regime di vita claustrofobico che rischiava di trascinare nel baratro i lavoratori senza tutele.

 

matteo salvini con caffe e green pass sul tavolo

Allora i vaccini non c'erano, purtroppo. Ma, adesso che ci sono, Meloni e Salvini finiscono per giustificare chi, boicottandoli, impedisce di fatto all'economia di ripartire. L'aspetto veramente incredibile della vicenda è che i primi a finanziare le ricerche sui vaccini furono due campioni della destra, Trump e Boris Johnson.

 

Se fossi il loro omologo italiano, mi prenderei il merito di quella decisione e la sventolerei in faccia alla sinistra, contestandole di essere stata, come talvolta le capita, più pessimista e meno reattiva. Invece i nemici giurati del passato lockdown non riconoscono che il vaccino resta il più sicuro antidoto contro quelli futuri.

 

boris johnson visita i laboratori di astrazeneca a macclesfield 2

E, soprattutto, che sono stati loro a battersi più di chiunque altro per averlo (e per avere il green pass). Mi auguro che il ribaltamento non dipenda da una diffidenza congenita verso tutto ciò che sa di scienza. Preferisco supporre che Meloni e Salvini, avendo tante cose da pensare e soprattutto da dire, si siano ormai dimenticati che cosa pensassero e dicessero qualche mese fa.

meme su donald trump e il covid 7

 

2 - LA DESTRA PROPONE LA "MENEFREGO CARD"

Michele Serra per “L’Espresso”

 

“Non sono no-vax ma non mi vaccino lo stesso": è il titolo del documento promosso dai deputati di Fratelli d'Italia Scapaccioni e Martufelli, eletti nella circoscrizione di Rieti come l'intero gruppo parlamentare della Meloni.

 

Il documento ha richiesto una lunga elaborazione, perché il correttore automatico del computer correggeva la frase in «non sono no-vax, dunque mi vaccino», oppure in «sono no-vax, dunque non mi vaccino». I due deputati hanno dovuto eliminare il correttore automatico (usando un grosso cacciavite) per poter stilare il documento, che riscuote molto successo nella destra italiana e ha vinto il secondo premio al prestigioso concorso "Nonsense International".

GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI

 

Salvini Si è vaccinato? Intende farlo? Le ipotesi sul tappeto sono tante. C'è chi dice che si sia già vaccinato a Mosca con la famosa "vaccinazione russa", considerata una prova di virilità: si fa ruotare il tamburo di una grossa siringa, calibro 38, e non si sa se parte l'ago oppure no.

 

GIORGIA MELONI CON MATTEO SALVINI SULLO SFONDO

Qualcuno assicura che sia andato a vaccinarsi a Roma, in gran segreto, facendo regolarmente la fila, ma abbia poi offerto al medico un braccio di gomma, vecchio trucco teatrale. Secondo altre voci Salvini sarebbe già immune in seguito alle migliaia di selfie con persone infette, molte delle quali hanno voluto limonare con lui per l'entusiasmo. In alcuni scatti non lo si riconosce neppure, la sua faccia emerge a stento da un groviglio di membra.

 

Secondo i suoi medici curanti la promiscuità di Salvini con la folla lo ha già immunizzato anche dal beri-beri, dalla febbre gialla, dalla scarlattina e dalle principali malattie infettive conosciute.

 

Rivincita

meme su donald trump e il covid 5

 Il Movimento no-vax, nel frattempo, studia le prossime mosse, attraverso una raffinata strategia di comunicazione. La prima mossa è ammettere che il vaccino serve, ma solo ai vaccinati, e dunque è una forma di discriminazione nei confronti dei non vaccinati. La seconda è chiedere di inserire i non vaccinati tra le minoranze tutelate dalla legge Zan.

 

Ci sono non vaccinati che si sentono comunque immuni, va dunque riconosciuto il concetto di "identità immunitaria", che indica non l'effettivo numero di anticorpi presenti nell'individuo, ma come lui si sente al di fuori delle convenzioni sociali sul Covid e sui vaccini.

 

MATTEO SALVINI E L ENDORSEMENT ALLA SPIAGGIA FASCISTA

La card

Lega e Fratelli d'Italia considerano il Green Pass una imposizione intollerabile, come tutte quelle imposte dalle élites che vivono nelle Ztl, a cominciare dal divieto di entrare in Ztl con un autoarticolato carico di maiali, o con una mietitrebbia.

 

La proposta è sostituirla con la Menefrego Card, scritta nera su scudetto tricolore, da tenere bene in vista quando si entra in ristoranti, palestre, autobus, piscine, asili nido, ospedali. «La Menefrego Card rappresenterebbe molto meglio l'irriducibile spirito di libertà e di indipendenza del nostro popolo», spiega il senatore leghista Maicol Galbusera, «che non ha bisogno di sentirsi dire ogni due minuti che cosa si può fare e che cosa no.

 

salvini meloni

Il Ferragosto ideale è una bella braciolata al chiuso, in un capannone perlinato, con migliaia di persone che si abbracciano, schiaffeggiano i bambini che si sono ustionati, applaudono l'elezione di Miss Cotechino, o anche Miss Anguilla, a seconda delle tradizioni locali che vanno mantenute sempre. È questa l'Italia che vogliamo».

 

Il programma

In segno di sfida al Covid, e alla paura del contagio diffusa dalle autorità sanitarie solo per far vendere più ansiolitici a Big Pharma, sono allo studio, in tutta Italia, molte manifestazioni di liberazione dalla pandemia. Rave party, movide, feste con trenino, brindisi collettivi nelle piazze passandosi un unico bicchiere in segno di solidarietà, piramidi umane sull'esempio del Cirque du Soleil, orge sessuali riservate ai soli non vaccinati, ristoranti con tavoli a due piani per ammonticchiare più gente possibile. Nei locali gestiti da leghisti, contro la cultura del distanziamento, vale la regola dell'avvicinamento. Ci si siede in due nella stessa sedia e si mangia nello stesso piatto.

IVANKA TRUMP SI VACCINA

BORIS JOHNSON E IL VACCINO

Ultimi Dagoreport

dagospia 25 anni

DAGOSPIA, 25 ANNI A FIL DI RETE - “UNA MATTINA DEL 22 MAGGIO 2000, ALL’ALBA DEL NUOVO SECOLO, SI È AFFACCIATO SUI COMPUTER QUESTO SITO SANTO E DANNATO - FINALMENTE LIBERO DA PADRONI E PADRINI, TRA MASSACRO E PROFANO, SENZA OGNI CONFORMISMO, HAI POTUTO RAGGIUNGERE IL NIRVANA DIGITALE CON LA TITOLAZIONE, BEFFARDA, IRRIDENTE A VOLTE SFACCIATA AL LIMITE DELLA TRASH. ADDIO AL “POLITICHESE”, ALLA RETORICA DEL PALAZZO VOLUTAMENTE INCOMPRENSIBILE MA ANCORA DI MODA NEGLI EX GIORNALONI - “ET VOILÀ”, OSSERVAVA IL VENERATO MAESTRO, EDMONDO BERSELLI: “IL SITO SI TRASFORMA IN UN NETWORK DOVE NEL GIOCO DURO FINISCONO MANAGER, BANCHIERI, DIRETTORI DI GIORNALI. SBOCCIANO I POTERI MARCI. D’INCANTO TUTTI I PROTAGONISTI DELLA NOSTRA SOCIETÀ CONTEMPORANEA ESISTONO IN QUANTO FIGURINE DI DAGOSPIA. UN GIOCO DI PRESTIGIO…”

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…