piketty merkel

PIKETTY INFILZA LA MERKEL: "LA GERMANIA NON HA MAI PAGATO I SUOI DEBITI, NÉ DOPO LA PRIMA NÉ DOPO LA SECONDA GUERRA MONDIALE. LE SUE PRETESE VERSO ATENE FANNO RIDERE. CHI VUOLE L'USCITA DELLA GRECIA DALL'EURO FINIRÀ NELLA PATTUMIERA DELLA STORIA"

 

Georg Blume per "Die Zeit"

 

Traduzione di Roberto Gilodi per www.doppiozero.it

 

Noi tedeschi possiamo essere soddisfatti del fatto che anche il governo francese riconosca la validità del dogma della politica del risparmio di Berlino?

 

Nient’affatto. Questo non è motivo di soddisfazione, né per la Francia né per la Germania e neppure per l’Europa. Semmai ho molto timore che i conservatori soprattutto in Germania stiano per distruggere l’Europa e l’idea di Europa e ciò a causa della loro assoluta incapacità di avere una memoria storica.

PIKETTY ALLA CAMERA DEI DEPUTATI PIKETTY ALLA CAMERA DEI DEPUTATI

 

Ma noi tedeschi non abbiamo forse elaborato la storia?

 

Ma non per quanto riguarda la cancellazione del debito tedesco. E pensare che proprio per l’attuale Germania sarebbe importante ricordarsi di quella storia. Provi ad esaminare la storia dei debiti pubblici: l’Inghilterra, la Germania e la Francia si sono tutte già trovate nella situazione della Grecia di oggi, erano gravate da un debito addirittura maggiore.

 

La prima lezione che si può dunque trarre dalla storia dei debiti pubblici è che oggi non ci troviamo di fronte a problemi nuovi. Ci sono sempre stati molti modi di cancellazione dei debiti e non solo uno, come Parigi e Berlino vogliono insegnare ai greci.

 

Ma non dovrebbero secondo lei pagare i loro debiti?

 

Thomas Piketty Thomas Piketty

Il mio libro (Il Capitale nel XXI secolo) racconta la storia degli introiti e dei patrimoni, ivi compresi quelli pubblici. Ciò che mi colpì quando lo scrivevo era il fatto che la Germania fosse effettivamente l’esempio principe di un paese che nella sua storia non ha mai pagato i suoi debiti pubblici. Né dopo la prima né dopo la seconda guerra mondiale. Pretese che fossero altri a pagare, ad esempio dopo la guerra franco-tedesca del 1870 quando volle dalla Francia un elevato pagamento che poi per altro ottenne e che costò per decenni molti sacrifici allo stato francese. La storia degli indebitamenti pubblici ha molti aspetti ironici. Difficilmente corrisponde alle nostre concezioni di ordine e giustizia.

 

Dobbiamo allora rassegnarci a non cercare oggi una soluzione migliore a questo problema?

 

Se sento i tedeschi di oggi che dicono di avere un approccio molto morale alla questione dei debiti e che sono fermamente convinti che i debiti debbano essere pagati mi viene da dire: ma questa è una vera barzelletta! Proprio la Germania è il paese che non ha mai pagato i suoi debiti. Come fa a dare lezioni ad altri paesi?

 

piketty piketty

 

Non vorrà presentare gli stati che non pagano i loro debiti come vincitori?

 

Proprio la Germania è uno di questi stati. Ma andiamoci piano.

La storia ci insegna che uno stato con alti debiti ha due possibilità per saldarli. Il primo è quello seguito dal Regno Unito nel 19. secolo dopo le guerre napoleoniche costate una fortuna. Si tratta del metodo lento, quello che si consiglia oggi anche alla Grecia.

 

L’Inghilterra risparmiò le somme del debito grazie a una politica di bilancio rigorosa, cosa che funzionò ma durò un tempo infinito. Per più di 100 anni gli inglesi destinarono dal due al tre per cento del loro PIL al pagamento dei debiti, più di quello che investirono in scuola e formazione. Questo non era necessario e non dovrebbe esserlo nemmeno oggi. Poiché il secondo metodo è assai più rapido.

 

schaeuble merkel schaeuble merkel

La Germania l’ha sperimentato nel XX. secolo. Essenzialmente consiste di tre componenti: inflazione, una imposta straordinaria sui patrimoni privati, e tagli ai debiti.

 

E ora lei ci sta dicendo che il nostro miracolo economico si basava su tagli dei debiti, che oggi vogliamo negare ai greci?

 

Esattamente. Lo stato tedesco dopo il ’45 era indebitato per una somma pari al 200% del suo PIL. Dieci anni dopo di quel debito rimaneva ben poco, l’indebitamento era sceso al 20%. Anche la Francia conseguì un risultato analogo nello stesso periodo. Una riduzione dei debiti di questa entità non sarebbe stata possibile con le sole politiche di bilancio che oggi consigliamo alla Grecia. Al contrario le nostre due nazioni applicarono la seconda soluzione impiegando le tre componenti di cui dicevo ivi incluso il taglio dei debiti. Pensi alla Conferenza sul debito che si tenne a Londra nel 1953, in cui il 60% dei debiti esteri tedeschi furono annullati, cosa che consentì di ristrutturare il debito interno della giovane Repubblica federale.

merkel schaeuble germania merkel schaeuble germania

 

Ciò accadde perché ci si era convinti che le enormi richieste di restituzione degli oneri della guerra, richiesti ai tedeschi dopo la Prima guerra mondiale, siano state fra le cause della Seconda Guerra Mondiale. Questa volta si era deciso di condonare ai tedeschi i loro debiti!

 

Macché! In quella decisione non c’entravano le considerazioni morali, si trattava di una valutazione razionale di politica economica. Si valutò correttamente che dopo grandi crisi che comportano grandi debiti arriva prima o poi un momento in cui bisogna pensare al futuro. Non si può pretendere dalle nuove generazioni di pagare per decenni le colpe dei padri. Ora è chiaro che i greci hanno commesso gravi errori.

 

tsipras   renzi   merkel tsipras renzi merkel

Fino al 2009 i governi di Atene hanno truccato i loro bilanci. Per questo tuttavia la giovane generazione dei greci non ha una responsabilità maggiore di quella dei giovani tedeschi degli anni ’50 e ’60. Ora dobbiamo guardare avanti. L’Europa fu fondata sul fatto che si sono dimenticati i debiti e che si è investito sul futuro. E cioè non sull’idea della penitenza eterna. Non possiamo dimenticarlo.

 

La fine della seconda guerra mondiale ha segnato una frattura della civiltà. L’Europa si era trasformata in un campo di battaglia. Oggi non è più così.

 

Rifiutare il confronto storico con il dopoguerra sarebbe sbagliato. Prendiamo la crisi finanziaria del 2008/2009. Non si è trattato di una crisi qualsiasi! È stata la maggiore crisi finanziaria dal 1929. Dobbiamo invece farli questi confronti storici. E questo vale anche per il prodotto sociale lordo dei Greci: tra il 2009 e il 2015 si è ridotto del 25%. Qualcosa di comparabile con le recessioni di Germania e Francia tra il 1929 e il 1935.

 

Molti tedeschi pensano che i greci non abbiano ancora riconosciuto i loro errori e vogliano continuare a farli aumentando il disavanzo dello stato.

 

Se negli anni Cinquanta avessimo detto a voi tedeschi che non avevate riconosciuto fino in fondo i vostri errori sareste ancora lì a pagare i vostri debiti. Per fortuna siamo stati più intelligenti.

tsipras con un poster della merkeltsipras con un poster della merkel

 

Il ministro delle finanze tedesco sembra invece incline a pensare che un’uscita della Grecia dall’eurozona creerebbe le condizioni di un’Europa più compatta.

 

Se cominciamo a buttare fuori le nazioni, la crisi crescente di fiducia in cui si trova oggi l’eurozona è destinata ad aumentare. I mercati finanziari si rivolgerebbero subito al prossimo paese e questo sarebbe l’inizio di una lunga agonia in cui rischieremmo di sacrificare sull’altare di una politica del debito conservatrice e irrazionale il modello sociale europeo, la sua democrazia, la sua stessa civiltà.

 

Non pensa che noi tedeschi siamo già molto generosi.

tsipras merkeltsipras merkel

 

Ma cosa sta dicendo? Generosi? La Germania finora ha guadagnato con la Grecia in quanto le ha accordato crediti per un tasso di interesse piuttosto elevato.

 

Quale è la sua proposta di soluzione della crisi?

 

Abbiamo bisogno di una conferenza sull’insieme dei debiti europei come fu fatta dopo la Seconda Guerra Mondiale. Una ristrutturazione del debito non è solo inevitabile per la Grecia ma in molti altri paesi europei. Abbiamo appena perso sei mesi in trattative del tutto poco chiare con la Grecia. La convinzione dell’eurogruppo secondo la quale la Grecia sarà in grado in futuro di avere un avanzo di bilancio del 4% per cui potrà ripagare il suo debito in 30-40 anni non è ancora stata accantonata. Vale a dire che nel 2015 ci sarà un avanzo dell’1%, nel 2016 del 2%, nel 2017 del 3,5%. Una totale follia! Non sarà mai così, ma in questo modo rimandiamo semplicemente alle calende greche  il necessario dibattito sul debito.

 

NAPOLI FRANCOIS MITTERRAND JOHN MAJOR SILVIO BERLUSCONI BILL CLINTON HELMUT KOHLNAPOLI FRANCOIS MITTERRAND JOHN MAJOR SILVIO BERLUSCONI BILL CLINTON HELMUT KOHL

E cosa accadrebbe dopo il grande taglio dei debiti?

 

Ci sarebbe bisogno di una nuova istituzione democratica europea, che decida sul livello di debito ammissibile per evitare una nuova crescita del debito stesso. Potrebbe essere per esempio una camera parlamentare europea, come emanazione dei parlamenti nazionali. Le decisioni di bilancio non possono essere sottratte ai parlamenti. Sottrarsi alla democrazia come oggi sta facendo la Germania insistendo sui meccanismi di regolazione del debito degli stati stabilite a Berlino è un errore madornale.

helmut kohlhelmut kohl

 

Il suo presidente François Hollande non ha avuto successo con la sua critica al patto fiscale.

 

Questo non migliora le cose. Se negli scorsi anni le decisioni europee fossero state prese in modo democratico ci sarebbe oggi in tutta Europa una politica del risparmio meno restrittiva.

 

Ma nessun partito in Francia è d’accordo con questa posizione. La sovranità nazionale è considerata sacra.

 

In effetti in Germania quelli che pensano di rifondare l’Europa in senso democratico sono in numero maggiore rispetto ai francesi in prevalenza legati all’idea di sovranità. Inoltre il nostro presidente continua a sentirsi prigioniero del referendum fallito del 2005 sulla costituzione europea. Hollande non capisce che la crisi finanziaria ha cambiato molte cose. Dobbiamo superare gli egoismi nazionali.

 

Quali egoismi nazionali vede in Germania?

 

hollande merkel languidihollande merkel languidi

La Germania mi appare oggi come fortemente segnata dalla riunificazione. Per molto tempo si è temuto che essa facesse arretrare economicamente la nazione. Eppure la riunificazione funzionò assai bene grazie a un modello sociale efficace e a strutture industriali intatte. Ora però il paese è così orgoglioso del suo successo che pretende di dare lezioni a tutti gli altri. Questo è un po’ infantile. Capisco naturalmente quanto sia stata importante la riunificazione vincente del paese per la storia politica personale di Angela Merkel. Ma ora la Germania deve voltare pagina, altrimenti la sua posizione sulla questione del debito diventerà un pericolo serio per l’Europa.

 

Cosa suggerisce alla cancelliera?

 

MERKEL E HOLLANDEMERKEL E HOLLANDE

Quelli che oggi vogliono cacciare la Grecia dall’eurozona finiranno nella pattumiera della storia. Se la cancelliera vuole garantirsi il suo posto nella storia, così come fece Kohl con la riunificazione, deve impegnarsi a trovare una posizione comune che risolva la questione greca e dare vita a una conferenza sul debito che ci permetta di ricominciare da zero. Ovviamente con una disciplina di bilancio assai più severa che in passato.

 

Ultimi Dagoreport

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…

antonio pelayo bombin juan carlos

DAGOREPORT: COME FAR FUORI IL SACERDOTE 81ENNE ANTONIO PELAYO BOMBÌN, CELEBERRIMO VATICANISTA CHE PER 30 ANNI È STATO CORRISPONDENTE DELLA TELEVISIONE SPAGNOLA "ANTENA 3", CUGINO DI PRIMO GRADO DELL’EX RE JUAN CARLOS? UN PRETE CHE A ROMA È BEN CONOSCIUTO ANCHE PERCHÉ È IL CONSIGLIERE ECCLESIASTICO DELL'AMBASCIATA SPAGNOLA IN ITALIA, VOCE MOLTO ASCOLTATA IN VATICANO, CAPACE DI PROMUOVERE O BLOCCARE LA CARRIERA DI OGNI ECCLESIASTICO E DI OGNI CORRISPONDENTE SPAGNOLO – PER INFANGARLO È BASTATA UNA DENUNCIA AI CARABINIERI DI ROMA DI UN FINORA NON IDENTIFICATO CRONISTA O PRODUCER DI REPORT VATICANENSI CHE LO ACCUSA DI VIOLENZA SESSUALE, IMPUTAZIONE DIVENTATA NELLA DISGRAZIATA ERA DEL METOO L’ARMA PIÙ EFFICACE PER FAR FUORI LA GENTE CHE CI STA SUL CAZZO O PER RICATTARLA – IL POVERO PELAYO È FINITO IN UN TRAPPOLONE CHE PUZZA DI FALSITÀ PIÙ DELLE BORSE CHE REGALA DANIELA SANTANCHÉ E DELLE TETTE DI ALBA PARIETTI – IL SOLITO E BIECO SCHERZO DA PRETE, PROBABILMENTE USCITO DALLE SACRE MURA DELLA CITTÀ DI DIO…

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO

giorgia meloni antonio tajani maurizio casasco marina pier silvio berlusconi salvini

DAGOREPORT - TAJANI, UNA NE PENSA, CENTO NE SBAGLIA. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CI HA MESSO 24 ORE AD ACCORGERSI CHE GIORGIA MELONI HA STRACCIATO UNO DEI SUOI CAVALLI DI BATTAGLIA IN EUROPA: IL SUPERAMENTO DEL DIRITTO DI VETO. IL MINISTRO DEGLI ESTERI È RIUSCITO A PARTORIRE SOLO UNA DICHIARAZIONE AL SEMOLINO (“HA DETTO LA SUA OPINIONE, IO PENSO INVECE CHE SI DEBBA FARE QUALCHE PASSO IN AVANTI”), MENTRE È STATO ZITTO DI FRONTE ALLE INVETTIVE ANTI-RIARMO E CONTRO L’UE DEI PARLAMENTARI LEGHISTI. IL POVERINO È ANCORA STORDITO DALLA PROMESSA, SCRITTA SULLA SABBIA, CON CUI L'HA INTORTATO LA DUCETTA: SE FAI IL BRAVO, NEL 2029 TI ISSIAMO AL QUIRINALE AL POSTO DI MATTARELLA (E CI CREDE DAVVERO) – IN TUTTO QUESTO BAILAMME, TAJANI PROVA A METTERE LE MANI SULLA CONSOB CON UNA MOSSA DA ELEFANTE IN CRISTALLERIA: NOMINARE IL DEPUTATO AZZURRO MAURIZIO CASASCO. MA SI È DIMENTICATO DI COORDINARSI CON LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON L’HA PRESA BENE…