mauro moretti

UNA POLTRONA ALL'INQUISITO MORETTI NON SI NEGA MAI - L'EX TRENITALIA, ANCORA SOTTO PROCESSO PER IL DISASTRO DI VIAREGGIO DEL 2009, È STATO CHIAMATO AL VERTICE DEL GRUPPO PSC CHE SI È MESSO A RECLUTARE GLI EX BOIARDI DI STATO: VITO COZZOLI, MICHELE ADINOLFI, FULVIO CONTI... - UN'AZIENDA CRESCIUTA IN FRETTA GRAZIE AGLI APPALTI E AI FINANZIAMENTI DI SOCIETÀ PUBBLICHE E A UNA RETE DI RELAZIONI NEI PALAZZI ROMANI...

Vittorio Malagutti per www.espresso.repubblica.it

 

mauro moretti

C’è il generale in pensione con il burocrate a Cinque Stelle, nel senso del partito. E anche il manager inquisito insieme a quelli pensionati. Sul treno miliardario del Recovery sta per imbarcarsi un gruppo industriale che sembra creato apposta per fare incetta di appalti.

 

Si chiama Psc, vale oltre 350 milioni di ricavi ed è cresciuto tanto in fretta che ormai viene descritto come un’azienda di sistema, un crocevia di interessi e di relazioni che arrivano ai piani alti dei palazzi del potere politico e finanziario.

 

gruppo psc

Difficile spiegare altrimenti l’infornata di nomi altisonanti, in gran parte ex manager di Stato, che di recente ha trovato posto tra gli amministratori della società romana guidata dal presidente Umberto Pesce.

 

Nell’arco di pochi mesi il board ha aperto le porte a una pattuglia eterogenea di professionisti che si portano in dote un patrimonio di relazioni accumulate in anni e anni al comando di società a controllo pubblico.

mauro moretti (2)

 

In qualche caso, i nuovi consiglieri hanno diretto quelle stesse aziende, da Trenitalia all‘Enel, che con le loro commesse hanno trainato l’espansione di Psc, marchio in ascesa dell’impiantistica, dalle reti elettriche alle telecomunicazioni.

 

È il caso di Mauro Moretti, una vita nelle Ferrovie dello Stato fino a diventarne il numero uno dal 2006 al 2014. Moretti, che fino a tre anni fa era a capo di Leonardo, ex Finmeccanica, è entrato questo mese nel consiglio di Psc e presto diventerà amministratore delegato.

 

umberto pesce di psc

La nomina, ancora da formalizzare, è stata accolta dalle proteste dei famigliari delle 32 vittime del disastro ferroviario di Viareggio. L’ex manager di Stato, infatti, è in attesa di un nuovo processo per l’incidente del 2009, dopo che la Cassazione ha disposto un appello bis e le condanne a suo carico per omicidio colposo e lesioni gravissime sono andate in prescrizione.

 

Una situazione imbarazzante, a maggior ragione per un gruppo come Psc, controllato dalla famiglia Pesce, ma finanziato da due azionisti pubblici come Fincantieri (10 per cento del capitale) e la Simest di Cassa depositi e prestiti, forte di una quota del 9,6 per cento.

 

psc group

Interpellato da L’Espresso, il presidente Pesce risponde così: «In attesa che la giustizia faccia il suo corso con provvedimenti definitivi non si può precludere a nessuno un diritto costituzionalmente garantito come quello al lavoro». Va ricordato che l’ex capo di Trenitalia nel 2017 ha lasciato Leonardo con una buonuscita di 9,4 milioni per tre anni di lavoro.

 

VITO COZZOLI

Del caso Moretti, e delle sue ricadute sul piano dell’immagine, si occuperanno in prima persona Vito Cozzoli e Michele Adinolfi, chiamati di recente nel consiglio di Psc per gestire le relazioni pubbliche dell’azienda romana.

 

Adinolfi, generale in pensione, già comandante in seconda della Guardia di Finanza, si trovò sotto i riflettori delle cronache sei anni fa, quando un’inchiesta giudiziaria della procura di Napoli svelò le sue conversazioni ben poco istituzionali con politici come Matteo Renzi, Gianni Letta, Luca Lotti, Adriano Galliani.

vito cozzoli foto di bacco 2

 

Quelle intercettazioni finirono per affondare la carriera dell’alto ufficiale, che sembrava lanciato verso la nomina al vertice delle Fiamme Gialle. Scagionato da ogni accusa penale, Adinolfi è andato in pensione alla fine del 2015 e nell’autunno scorso è stato arruolato dalla società romana per occuparsi, si legge nelle carte societarie, di comunicazione ed “external affairs”.

 

michele adinolfi foto di bacco

La delega per gli affari istituzionali è stata invece affidata a Cozzoli, che ai tempi dei governi Conte 1 e Conte 2 era un uomo chiave del ministero dello Sviluppo economico. A quell’epoca, dopo una carriera da alto funzionario della Camera, il futuro amministratore di Psc era stato reclutato come capo di gabinetto dai due ministri Cinque Stelle, prima Luigi Di Maio e poi di Stefano Patuanelli.

 

michele adinolfi

Adesso invece Cozzoli dirige un’azienda di Stato come Sport e Salute e dovrà trovare il tempo per occuparsi anche del gruppo della famiglia Pesce.

 

Risale invece all’autunno scorso la discesa in campo della squadra targata Enel. Una squadra di pesi massimi, manager che hanno occupato posti in prima fila dell’organigramma dell’azienda a controllo pubblico.

 

fulvio conti

Fulvio Conti, classe 1947, da poco nominato vicepresidente di Psc, è stato al vertice di Telecom Italia (ora Tim) tra il 2018 e il 2019, ma prima ha lasciato il segno all’Enel come direttore finanziario dal 1999 al 2005 e poi sulla poltrona di amministratore delegato fino al 2014. A quei tempi il top manager poteva contare su due stretti collaboratori come Luigi Ferraris e Livio Gallo. E ora li ritrova entrambi nel consiglio di Psc, nominati a ottobre dell’anno scorso.

 

fulvio conti con la moglie daniela

Gallo, in particolare, fino all’estate del 2020 ha svolto a lungo un ruolo chiave nel gruppo pubblico dell’elettricità. Era lui il responsabile della rete di distribuzione del colosso pubblico dell’elettricità.

 

Particolare importante: Psc si occupa di gestione e manutenzione delle infrastrutture e tra i clienti il primo della lista è proprio Enel, che vale una quota rilevante delle commesse, circa il 13 per cento.

 

Al secondo posto troviamo un altro gruppo di Stato come Fincantieri, che, come detto, è anche azionista dell’azienda romana. Se si considera anche Trenitalia, le tre società pubbliche valgono all’incirca la metà degli ordini di Psc.

 

mauro moretti

Questo però vale per il passato, perché i piani di sviluppo più recenti hanno virato sulle telecomunicazioni puntando fondi del Recovery Plan per la transizione digitale.

 

La scommessa si gioca sul rilancio di due aziende in grave difficoltà come Alpitel e Italtel. La prima, 600 dipendenti, sede in provincia di Cuneo, è stata acquisita da Psc alla fine del 2019, quando navigava tra debiti e perdite.

 

MAURO MORETTI

Italtel invece, marchio storico dell’industria nazionale, è arrivata al capolinea del concordato e il gruppo guidato da Moretti, affiancato da Tim con una quota del 25 per cento, si è fatto avanti con una proposta per evitare il fallimento. L’offerta è già stata approvata dal tribunale di Milano e ora si attende il via libera dei creditori. Grazie a queste acquisizioni, il giro d’affari di Psc supererebbe di slancio i 600 milioni, a cui va aggiunta una rete di clienti e contatti di gran valore nel settore delle telecomunicazioni.

 

L’espansione però costa: Alpitel aveva oltre 20 milioni di perdite da ripianare e il piano di rilancio di Italtel prevede investimenti per 44 milioni. Entrambe le operazioni hanno comunque già trovato il sostegno delle banche.

 

MAURO MORETTI 1

In prima fila Unicredit e BancoBpm, che sono i due istituti più esposti verso le due aziende in crisi e hanno quindi tutto l’interesse a evitare il crack. Un aiuto importante è arrivato anche dello Stato. Cassa depositi e prestiti ha infatti partecipato al finanziamento da 75 milioni concesso a Psc da Unicredit e BancoBpm insieme a Mps.

 

mauro moretti emma marcegaglia

Se tutto andrà come previsto, la doppia acquisizione aprirà un capitolo nuovo nella storia del gruppo. Le casse pubbliche hanno fin qui fornito benzina per la crescita e tra poco arriveranno anche gli appalti del Recovery Plan. Resta da risolvere solo una grana milionaria.

 

Una vertenza con Leonardo (ancora una società pubblica) nata da un appalto per la costruzione di uno stadio in Qatar in vista dei mondiali di calcio del 2022. Psc accusa la controparte di una serie di inadempienze e ha chiesto 360 milioni di risarcimento. La causa è in corso. Destino vuole che quando fu siglato quel contratto al vertice di Leonardo c’era Moretti, che ora guida Psc. Caso più unico che raro di un manager in conflitto con se stesso.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, IL PREMIER CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)