PROFUMO DI INCOMPATIBILITÀ - IL NEO MINISTRO DELL’ISTRUZIONE SI DOMANDA: QUANTO DURERA’ QUESTO GOVERNO? E NON MOLLA L’INCARICO DI PRESIDENTE DEL CNR - ALLA GUIDA DI UN ENTE PUBBLICO CONTROLLATO DAL SUO MINISTERO, PROFUMO DOVREBBE RASSEGNARE LE DIMISSIONI A SE STESSO COSÌ COME DOVREBBE SLOGGIARE IL MINISTRO DELL’AMBIENTE RADIOATTIVO CLINI, A CAPO DEL CONSORZIO PUBBLICO “AREA SCIENZE PARK” DI TRIESTE…

C.Pe. per il "Fatto quotidiano"

Quanto durerà questo governo? Potrebbe essere una delle domande che si è posto Francesco Profumo, neo ministro dell'Istruzione, quando si è trovato di fronte alla decisione di lasciare la poltrona di presidente del Consiglio nazionale delle Ricerche, ancora saldamente nelle sue mani. Nominato da Mariastella Gelmini a luglio, Profumo non ha fatto neanche in tempo a ricevere il primo stipendio dal Cnr prima di dover rinunciare al suo prestigioso ruolo.

Perché quando il doppio incarico è in conflitto d'interesse è anche incompatibile per legge. Nel 2004 toccò a Franco Frattini mettere il nome su una norma che prevedeva che un titolare di ruolo nel governo, "non può ricoprire cariche o uffici pubblici diversi dal mandato parlamentare". In questo momento ci sono almeno due ministri che non la rispettano.

Il caso più eclatante è quello di Profumo, a capo di un ente pubblico vigilato dal suo stesso ministero. Con i suoi undici mila addetti, risorse per 1,1 miliardi di euro, 109 istituti, 11 dipartimenti il Cnr è un sogno per qualsiasi accademico, per di più con la vena manageriale di Profumo. A meno che non si riceva una telefonata dal Quirinale per far parte di un esecutivo di "salvezza nazionale". Ma a Palazzo Chigi Profumo pare non trovare sponde per il suo tentativo di restare e la valutazione è chiara: "Dovrà lasciare".

L'articolo 2 della legge 215/04 prevede delle eccezioni, facendo riferimento ad una norma del 1953. Ovvero l'esclusione dal divieto per "le cariche in enti culturali, assistenziali, di culto e in enti-fiera", nonché "quelle conferite nelle Università degli studi o negli Istituti di istruzione superiore a seguito di designazione elettiva dei Corpi accademici". Profumo non rientra in queste norme, nemmeno per quanto riguarda la sua carica di professore del Politecnico di Torino. L'ateneo, dove lui era rimasto anche Rettore, è stato affidato momentaneamente al prorettore Marco Gilli, in attesa delle nuove elezioni, mentre è in aspettativa come docente.

Per quanto riguarda il Cnr invece, nonostante la legge sancisca l'immediata incompatibilità tra la carica di governo e quella di presidente di un ente pubblico, senza margini di dubbio, il neo titolare del Miur ha ritenuto di chiedere un parere all'Antitrust "per sapere come mi devo comportare rispetto alla mia carica di presidente del Cnr". Del resto il corto circuito è assai bizzarro: Profumo dovrebbe rassegnare le proprie dimissioni a sé stesso e scegliere lui (in una rosa definita da una commissione ad hoc) il suo successore.

La tempestività invece l'ha avuta nel rassegnare le dimissioni dai cda di Pirelli e Telecom, cinque giorni dopo la nomina a Ministro. "Profumo - scriveva in una nota Telecom Italia - era stato nominato dall'Assemblea del 12 aprile 2011 quale consigliere indipendente ed era anche uno dei componenti del Comitato per le nomine e la remunerazione. L'azienda - concludeva il comunicato - ringrazia il professor Profumo per il prezioso e qualificato contributo reso e gli formula i migliori auguri di buon lavoro".

Al Cnr tutti si aspettavano che succedesse lo stesso. Ma per ora le veci del presidente le fa la vice Maria Cristina Messa che però non ha ancora le deleghe del "facente funzioni". La speranza di Profumo è probabilmente quella di una formula di "sospensione" dall'incarico, escamotage difficilmente praticabile, che manterrebbe comunque un problema politico sulle scelta fatte dal ministro relative all'istituto e ai suoi finanziamenti, riconducibili immediatamente a un interesse personale nel momento di un rientro in sede.

Quello di Profumo non è l'unico caso incompatibilità per conflitto d'interesse. Un altro presidente di ente pubblico è il ministro dell'Ambiente Corrado Clini, alla testa dell'Area Scienze Park di Trieste, consorzio pubblico nazionale di ricerca di I livello del Miur dal 2005. Anche lui, come Profumo, per ora non ha lasciato l'incarico di un ente prestigiosissimo di supporto alle imprese attraverso il trasferimento tecnologico e la ricerca. Anche lui, forse, non vuole sentirsi un precario della politica.

 

FRANCESCO PROFUMO cnr - consiglio nazionale ricercheFrattini CORRADO CLINI

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