DI PUTIN NON ABBIAMO CAPITO NULLA - LO SCRITTORE NICOLAI: "IN OCCIDENTE C'E' UN GRAVE DEFICIT CULTURALE D'INTERPRETAZIONE DI CIÒ CHE ARRIVA DALL'EST. NELL'ULTIMO ANNO LE DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE RUSSO SULL'UCRAINA ERANO ESPLICITE. L'INTERVENTO MILITARE È SEMPRE UN FALLIMENTO, MA VLADIMIR VUOLE USCIRE DALLA SCENA POLITICA COME COLUI CHE HA RICUCITO LE FERITE DELLA FINE DELL'UNIONE SOVIETICA. HA LA DIPENDENZA PATOLOGICA DI VOLER ESSERE UNA GRANDE FIGURA STORICA…"

-

Condividi questo articolo


Nicolai Lilin* per “Il Messaggero

*scrittore e autore del libro dedicato a Putin "L'ultimo Zar"

 

nicolai lilin 7 nicolai lilin 7

Vladimir Putin prefigurava da mesi l'attacco all'Ucraina. Non possiamo definire la decisione finale come una sorpresa. Servono mesi per preparare un'operazione, che ha lo scopo di smilitarizzare il Paese, scegliere le unità militari e disporre gli schieramenti.

 

In Occidente esiste un grave deficit culturale d'interpretazione di ciò che arriva dall'Est. Nell'ultimo anno le dichiarazioni programmatiche del presidente russo sull'Ucraina erano esplicite.

 

Nella logica dei blocchi contrapposti emerge dunque la persistenza dell'incapacità di dialogo tra la Russia e l'Occidente. L'intervento militare è sempre un fallimento. Nulla è più terribile di una guerra, piombata sulla soglia delle case dei civili, che la diplomazia non è stata in grado di arginare.

 

nicolai lilin 6 nicolai lilin 6

La guerra non produce alcuna soluzione. E il conflitto nelle città sarebbe devastante, perché i civili sarebbero le principali vittime. In entrambi i fronti l'impegno diplomatico è stato carente.

 

Da otto anni non si affrontano le questioni di fondo della vita delle persone schiacciate nel Donbass. Il conflitto dimostra l'incapacità russa di produrre una soluzione pacifica.

 

 

IL LIBRO DI LILIN SU PUTIN IL LIBRO DI LILIN SU PUTIN

Come d'altra parte non si può dimenticare la volontà degli Stati Uniti d'imporre, espandendo la Nato sempre più prossima ai confini russi, al mondo la propria egemonia economica e militare che ha percepito minacciata in quel territorio.

 

I russi non vogliono trovarsi i missili della Nato puntati addosso davanti alla frontiera. La Russia ha aggredito l'Ucraina, ma ognuna delle parti in causa non ha scongiurato l'escalation, pensando ai relativi interessi. Le mancanze del governo ucraino appaiono evidenti.

 

nicolai lilin 5 nicolai lilin 5

Dopo l'indipendenza non c'è stato un rinnovamento della classe politica. La nomenclatura ha cambiato semplicemente abito. Si è trasformata dall'essere comunisti a neo oligarchi che hanno approfittato delle ricchezze ucraine senza preoccuparsi del benessere del Paese. In prospettiva gli obiettivi del presidente russo mi sembrano abbastanza individuabili.

 

nicolai lilin 8 nicolai lilin 8

Nei prossimi due o tre anni, organizzando la propria successione, vorrà uscire dalla scena politica come colui che ha ricucito le ferite della fine dell'Unione Sovietica. Questa è la sua ambizione.

 

nicolai lilin 4 nicolai lilin 4

Ha la dipendenza patologica di voler essere una grande figura storica. Intende essere ricordato come il leader che ha riparato il danno causato dal crollo sovietico. Negli anni, a modo suo, ha voluto ricostruire la sfera d'influenza russa, di cui l'Ucraina è l'ultimo tassello fondamentale, dando nuove forme all'idea d'impero sovietico.

 

nicolai lilin 4 nicolai lilin 4

Questo è l'atto finale della sua politica. Sul fronte interno negli ultimi cinque anni Putin, i suoi burocrati, hanno perso il rapporto con i giovani, nati dopo la fine dell'URSS, che non accettano la propaganda del regime, non capiscono la retorica patriottica e non hanno vissuto il contesto storico del socialismo reale.

 

Non comprendono le ragioni dell'attacco dell'Ucraina. Nel paese esistono voci contrastanti, pacifisti convinti che hanno manifestato, quando ormai era evidente il conto alla rovescia dell'intervento, ma sono minoranza. Putin ha visto crescere sempre i propri consensi affrontando le crisi, trovando un nemico e questa è una delle ragioni della guerra.

 

ARTICOLI CORRELATI

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING... 

FLASH! - FACILE FARE I PATRIOTI CON LE CHIAPPE ALTRUI – INDOVINATE CHE AUTO GUIDA ADOLFO URSO, IL MINISTRO CHE PER DIFENDERE L'ITALIANITÀ HA “COSTRETTO” ALFA ROMEO A CAMBIARE NOME DA “MILANO” A “JUNIOR”? UN PRODOTTO DELL’INDUSTRIA MADE IN ITALY? MACCHÉ: NELLA SUA DICHIARAZIONE PATRIMONIALE, SPUNTANO UNA VOLKSWAGEN T-CROSS E UNA MENO RECENTE (MA SOSTENIBILE) TOYOTA DI INIZIO MILLENNIO. VEDIAMO IL LATO POSITIVO: ALMENO NON SONO DEL MARCHIO CINESE DONFGENG, A CUI VUOLE SPALANCARE LE PORTE...

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...