niccolo e nicoletta ghedini

"ATTACCAVANO LUI PER ATTACCARE BERLUSCONI, MA IMPARÒ IN POCO TEMPO A STARE DAVANTI ALLE TELECAMERE" – IL RICORDO DI VITTORIA NICOLETTA GHEDINI, SORELLA DI NICCOLO': "FU GAETANO PECORELLA A SEGNALARLO A BERLUSCONI. LA SUA SEGRETARIA MI DISSE CHE LO VOLEVA INCONTRARE A MILANO, GLI RISPOSI CHE SE LO VOLEVA VEDERE POTEVA BENISSIMO VENIRE LUI A PADOVA" - IL NIPOTE LUCA FAVINI: "MI DISSE SE LA PELLE E' BIANCA COME UNA PAGINA DI UN LIBRO IN AULA INCUTI PIU' TIMORE. HA PARTECIPATO A TANTE CENE CON SILVIO. MI RACCONTAVA DELLE..."

Andrea Priante per www.corriere.it

 

VITTORIA NICOLETTA GHEDINI

Vittoria Nicoletta Ghedini torna con la memoria a quasi mezzo secolo fa. «Quando papà morì, Niccolò avrà avuto si e no quindici anni mentre io e le mie sorelle Francesca e Luisa Ippolita, eravamo molto più grandi.

 

Fu un duro colpo, per fortuna eravamo una famiglia solida e ci pensò mamma Renata a tenerci uniti, compatti: mio fratello, che da giovane era anche piuttosto scapestrato, non avrebbe mai fatto nulla che potesse deluderla».

 

Ghedini è uno dei nomi più noti dell’alta borghesia veneta: generazioni di legali che da oltre un secolo si tramandano lo studio in centro a Padova.

 

Scomparso mercoledì a 62 anni, Niccolò – avvocato, parlamentare di Forza Italia e soprattutto difensore di fiducia di Silvio Berlusconi, che l’ha sempre voluto accanto come amico e consigliere politico – rivive nei ricordi d’infanzia della sorella e in quelli del nipote Luca Favini, entrato pure lui a far parte del team legale di via Altinate.

 

NICCOLO GHEDINI PIERO LONGO

«Mi ero appena laureata in giurisprudenza, e con Luisa ci ritrovammo a prendere le redini dello studio, mentre Francesca seguiva la sua passione per l’archeologia», racconta Vittoria Nicoletta Ghedini.

 

«Intanto Niccolò frequentava le superiori e a 17 anni si sarebbe fidanzato con una ragazzina, Monica Merotto, che poi è diventata sua moglie e con la quale ha condiviso tutta la vita. Ad ogni modo, ci serviva subito un buon penalista e chiesi consiglio a un amico che mi indicò un giovane e promettente assistente, laureatosi da poco».

niccolo ghedini 1

 

Piero Longo. Suo fratello l’ha sempre considerato «il maestro».

«Longo si dimostrò ben presto il fuoriclasse che tutti conosciamo. E quando Niccolò, appena laureato, venne a lavorare con noi, lui lo prese sotto la sua ala».

 

La ribalta arrivò negli anni Ottanta: Longo difendeva Marco Furlan, il serial killer di Ludwig, e volle Niccolò accanto a sé. Per la prima volta si trovò a rispondere all’assalto dei giornalisti, come reagì?

V.Ghedini: «Con molto equilibrio: non era vanitoso ma aveva capito che anche l’aspetto mediatico aveva un certo peso. Se la cavò bene: sapeva argomentare, anche perché studiava molto. In poco tempo imparò a vincere l’innata riservatezza e a stare davanti alle telecamere, capacità che gli tornò utile dopo il suo ingresso in politica, quando ospite di Michele Santoro si trovava a replicare alle invettive di Marco Travaglio».

 

niccolo ghedini giulia bongiorno

Favini: «Mio zio era un intellettuale: soffriva d’insonnia e trascorreva le notti a leggere ogni genere di libro. Era preparatissimo sugli argomenti più disparati: dalla cucina alle arti marziali, oltre ovviamente al Diritto. Conosceva ogni Legge, ogni cavillo; sapeva quale tribunale sarebbe stato più favorevole, a quali argomenti quel giudice avrebbe dimostrato più sensibilità. Partecipare alle riunioni con lui e Longo, ascoltare le loro arringhe, per me è stato come assistere all’attività di due geni assoluti. Niccolò, poi, univa alla competenza la capacità di entrare in empatia col cliente, di rassicurarlo e di farlo sentire compreso».

niccolo ghedini silvio berlusconi

 

Dopo Ludwig, la nuova sliding door: l’incontro con Berlusconi.

V. Ghedini: «All’epoca era segretario dell’Unione delle camere penali italiane. Fu Gaetano Pecorella a segnalarlo al leader di Forza Italia, negli anni Novanta. Ricordo che un giorno ero da sola in ufficio quando arrivò la telefonata di una signora: si presentò come la segretaria di Berlusconi e mi spiegò che il Cavaliere chiedeva che Niccolò lo raggiungesse a Milano. Le risposi che se voleva incontrare mio fratello poteva benissimo venire lui a Padova…».

 

Favini: «A Silvio l’ha legato un’amicizia sincera, profonda. Mi ha sempre parlato di lui come di un grande politico e di una brava persona che voleva il bene dell’Italia. Insieme hanno vissuto molte avventure, professionali e umane. Giusto o sbagliato che sia, l’ha sempre difeso: nelle aule di tribunale, nella convinzione che fosse un perseguitato, e in televisione, dove i giornalisti stravolgevano la realtà».

 

niccolo ghedini 3

Quel legame gli è costato molti grattacapi: è stato dipinto come l’eminenza grigia di Forza Italia, l’uomo dietro alle leggi ad personam, l’avvocato pagato per negare l’innegabile, a cominciare dal Bunga Bunga…

V. Ghedini: «Attaccavano lui per attaccare Berlusconi. E spesso le offese scendevano su un piano personale: dicevano che era brutto, lo chiamavano Lurch, come quello della Famiglia Addams... Oggi si direbbe che era vittima di body shaming».

niccolo' ghedini

 

Favini: «Lo zio ha partecipato a tante cene con Silvio. Mi raccontava delle canzoni di Mariano Apicella, delle barzellette, ma di sicuro non si sarebbe mai infilato in situazioni inopportune.

 

Ad ogni modo lui volava alto, le insinuazioni non lo ferivano. Ricordo che veniva sbeffeggiato anche per il suo pallore. Un giorno mi disse: “Se la pelle è bianca come le pagine di un libro, in aula incuti più rispetto e soggezione”. Il suo insegnamento è anche questo: saper tirare fuori il meglio da ciò che hai a disposizione».

 

Quando ha saputo di essere malato di leucemia?

Favini: «Circa un anno e mezzo fa, e vista la sua cultura aveva capito immediatamente la gravità della situazione. Ad ogni modo si sottopose subito alle cure e intanto continuava a seguire il lavoro: mi chiedeva di aggiornarlo, mi dava consigli, mi spronava a fare sempre bene».

niccolo ghedini michele cerabona

 

V. Ghedini: «È stato un soldato. Ha affrontato la malattia, e poi la morte, con la stessa dignità che l’ha accompagnato per tutta la vita».

SENTENZA BERLUSCONI LARRIVO DI NICCOLO GHEDINI A PALAZZO GRAZIOLI

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…