contestazione a conte su twitter

"CONTE TI SEI VENDUTO AL SISTEMA" - SU TWITTER PARTE LA SHITSTORM DOPO L'OK IN MASSA DEL M5S ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA (SOLO 5 DEFEZIONI) - SI È SCATENATA UNA DURISSIMA CAMPAGNA DI CONTESTAZIONE (IN GRAN PARTE DA PROFILI FAKE), CON L'HASHTAG #CONTESERVODELSISTEMA CON QUASI 60 MILA MESSAGGI DI DISSENSO E INSULTI - CONTE ATTENDE CHE SI SCIOLGA L'ULTIMO NODO: ALLA VOTAZIONE ONLINE SUL NUOVO STATUTO DOVRANNO PARTECIPARE OLTRE 50 MILA PERSONE, ALTRIMENTI SERVIRÀ UN'ALTRA TORNATA (IL 5 O 6 AGOSTO) E CIÒ FAREBBE SLITTARE ANCORA UNA VOLTA LA SUA INCORONAZIONE DA LEADER…

Claudio Bozza e Emanuele Buzzi per il "Corriere della Sera"

 

CONTESTAZIONE A CONTE SU TWITTER

La truppa dei ribelli sembrava corposa e agguerrita, tanto da far temere un'altra insidiosa trappola per Giuseppe Conte. Poi il dissenso pentastellato si è dissolto e sono rimasti solo 4-5 malpancisti, tra quelli che non hanno partecipato al voto. C'è l'ex sottosegretario alla Giustizia Vittorio Ferraresi, poi Celeste D'Arrando, Giovanni Vianello e Dedalo Pignatone. Defezioni a cui Conte dovrà fare attenzione, specie visti i prossimi (e assai delicati) passaggi che lo attendono.

 

CONTESTAZIONE A CONTE SU TWITTER

Per raggiungere questo risultato, anche stavolta, oltre alla diplomazia di ministri e capigruppo, è stato necessario l'intervento in forze dell'ex premier, che ha incassato la pace dopo aver strigliato pubblicamente deputati riottosi (e fino ad allora semisconosciuti) come Alessandro Melicchio, Antonella Papiro, Elisabetta Barbuto.

 

«Questa riforma della giustizia è un abominio», aveva tuonato Papiro, prima di dire che con «quelle parole mi ero fatta prendere dall'emozione». Idem Barbuto: «È stato un travaglio interiore molto lungo», prima di ingranare la retromarcia. Ma dietro le quinte, il passaggio diplomatico coi nervi a fior di pelle è stato quello per riuscire a far digerire ad Alfonso Bonafede il via libera del gruppo a una riforma che demolisce quella precedente dell'ex Guardasigilli.

 

Conte ha incassato sì la pace (a tempo?), ma soprattutto la forza politica necessaria per tentare di raggiungere l'agognata incoronazione da leader del Movimento. Oggi saranno resi infatti resi noti i risultati della votazione sul nuovo statuto su SkyVote. Poi, se tutto filerà liscio, il professore si sottoporrà al giudizio per diventare ufficialmente presidente dei Cinque Stelle.

CONTESTAZIONE A CONTE SU TWITTER

 

E ieri, proprio facendo leva su una fase così delicata, contro l'ex premier si è scatenata una durissima campagna di contestazione sui social (in gran parte da profili fake), con l'hashtag #ConteServoDelSistema diventato tra i più cliccati su Twitter, dove si sono contati quasi 60 mila messaggi tra contestazione ed insulti. Una manovra, vista l'improvvisa e vasta potenza di fuoco, pianificata in anticipo da mani esperte. Durissimi i toni utilizzati, con un unico fil rouge : «Conte ti sei venduto al sistema». Tornando alla road map per la rifondazione del Movimento, Conte ha fatto capire ai suoi che la svolta si centrerà su una parola, ripetendola tre volte: «Competenza, competenza, competenza».

 

CONTESTAZIONE A CONTE SU TWITTER

Il professore, intanto, ha già voltato pagina. È pronto ad accelerare - approfittando della pausa estiva - sia sulle Comunali sia sull'agenda del M5S. Lo scopo è quello di essere più incisivi nell'azione del governo, provando a portare all'attenzione dell'esecutivo alcuni temi. E ovviamente c'è la volontà di rinsaldare anche il rapporto con la base e l'elettorato. Ecco perché Conte oggi e domani proseguirà gli incontri con i parlamentari iniziati la scorsa settimana prima della trattativa sulla giustizia: il leader vuole definire in tempi brevi un'agenda di priorità.

 

«Il Movimento deve parlare a nuovi mondi», è il ragionamento che l'avvocato ha espresso a chi ha avuto modo di parlargli. I tasti su cui batterà sono indirettamente un guanto di sfida al centrodestra: tasse e imprese. I cavalli di battaglia come il reddito di cittadinanza non saranno abbandonati.

CONTESTAZIONE A CONTE SU TWITTER

 

Anzi, mentre Salvini e Renzi puntano a cancellarlo, l'ex premier ha in mente strategie per migliorarlo e ha ferma l'idea di difendere il provvedimento. Ma il focus ora si sposta. Perché adesso Conte, pallottoliere alla mano, attende che si sciolga l'ultima incognita: alla votazione online sul nuovo statuto dovranno partecipare oltre 50 mila persone, altrimenti servirà un'altra tornata (il 5 o 6 agosto) e ciò farebbe slittare ancora una volta la sua incoronazione da leader.

CONTESTAZIONE A CONTE SU TWITTER

Ultimi Dagoreport

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…