lucetta scaraffia

"CON IL DDL ZAN C'È IL PERICOLO CHE SI SOTTOPONGANO LE OPINIONI A SCRUTINIO GIUDIZIARIO" - LA STORICA E FEMMINISTA "DUCETTA" SCARAFFIA SI SCHIERA CONTRO IL DISEGNO DI LEGGE: "NELL'ARTICOLO 4, C'È UNA CLAUSOLA CHE RIBADISCE LA PUNIBILITÀ DELLE OPINIONI CHE INTEGREREBBERO IL "CONCRETO PERICOLO" CHE SI COMPIANO DISCRIMINAZIONI O VIOLENZE. MA DECIDERE COS'È CHE INCITA ALLA VIOLENZA E COSA NO RIMANE UNA PREROGATIVA DEL MAGISTRATO. E QUESTO È MOLTO PERICOLOSO - IL MONDO LGBT E' MISOGINO: QUELLA INTORNO ALLA MATERNITÀ È UNA LOTTA PER IL POTERE"

Alessandro Rico per "la Verità"

 

lucetta scaraffia foto di bacco

Storica, professoressa di storia contemporanea all' Università La Sapienza di Roma, Lucetta Scaraffia è membro del Comitato nazionale di bioetica. Da anni scuote l'establishment accademico e culturale per le sue posizioni tanto acute, quanto refrattarie ai dogmi del pensiero unico. Femminista, ma anche cattolica, risoluta oppositrice di certe derive dell'ideologia arcobaleno. Qualche giorno fa, ha suscitato vivo interesse un suo editoriale sul Quotidiano Nazionale, in cui difendeva il diritto della Chiesa d'intervenire sulla delicata e divisiva questione del ddl Zan.

 

ddl zan

Professoressa, erano anni che non si sentivano più lamentele sull'«ingerenza» del Vaticano negli affari politici italiani. Crede che la nota verbale sulla legge contro l'omotransfobia fosse legittima?

«Sì, perché era una nota di tipo giuridico e diplomatico. E aveva a che fare solo ed esclusivamente con il rapporto tra due Stati. Qualcuno, invece, l'ha erroneamente scambiata per una nota di tipo morale».

 

È un problema il fatto che si stia cercando di conferire sanzione normativa a una concezione filosofica e antropologica - l'identità di genere?

ddl zan

«Sì, secondo me è un problema. Soprattutto se poi vengono puniti quelli che non condividono quest' ideologia. Perché, semmai, è proprio la libertà di pensiero ed espressione a costituire la base di tutti i diritti».

 

Esiste, quindi, il pericolo che, in virtù del ddl Zan, si sottopongano le opinioni a una sorta di scrutinio giudiziario?

«A mio avviso, sì. Questo pericolo esiste».

 

In una recente intervista, lo stesso Alessandro Zan, nel tentativo di sottrarre la legge a questa obiezione, ha praticamente dettato al sacerdote ciò che può dire e non può dire durante un'omelia.

«Non ricordo questo episodio in particolare, ma è una cosa che non mi meraviglia».

LUCETTA SCARAFFIA

 

No?

«Nell' articolo 4 del ddl Zan, c' è una clausola che ribadisce la punibilità delle opinioni che integrerebbero il "concreto pericolo" che si compiano discriminazioni o violenze».

 

Quindi?

«Decidere cos' è che incita alla violenza e cosa no rimane una prerogativa del magistrato. E questo è molto pericoloso».

 

Sembra che, nonostante le forti resistenze del Pd di Enrico Letta, si stia aprendo uno spiraglio di mediazione politica. Italia viva, ad esempio, propone di convergere su un testo che elimini i riferimenti all' identità di genere, cassi l'articolo 4 e, quanto alla giornata sull'omotransfobia, che andrebbe celebrata nelle scuole, ribadisca l'autonomia degli istituti.

omofobia

 

Crede sia un compromesso accettabile?

«Mi sembra di sì, perché si eliminerebbero i rischi più gravi. Dopodiché, io ho proprio una posizione diversa».

 

Cioè?

«Ho un'idea antica: penso che ai bambini si debba insegnare il rispetto dell'altro in generale: di ogni persona, di ogni essere umano».

 

E invece, cosa si cerca di fare?

«Qualcuno è convinto che si debba insegnare il rispetto per categorie: i disabili, gli omosessuali... Alcune categorie sono protette e vanno rispettate. E gli altri? La trovo un'idea profondamente sbagliata».

 

LUCETTA SCARAFFIA

I critici vanno oltre: sostengono che sia in atto un tentativo di manipolare i bambini e di conculcare la libertà educativa delle famiglie. Sono ansie giustificate?

«Guardi, tutto sommato credo che nella realtà quotidiana queste cose non succedano così di frequente. Quelle sono posizioni ideologiche che, per fortuna, hanno poco a che fare con la realtà delle scuole».

 

Esiste l'ideologia gender? Chi ne propugna i principi, al contempo, lo nega.

«Esistono tante forme di questa ideologia. E alcune sono anche forme positive di attenzione all'appartenenza a un genere sessuale».

UTERO AFFITTO 1

 

Ad esempio?

«Io sono una storica. Una volta si faceva storia senza distinguere gli uomini dalle donne.

Adesso, oltre che studiare gli avvenimenti di cui erano protagonisti gli uomini, ci si deve interrogare anche su quale fosse la condizione femminile in quel dato periodo. Mi sembra buono e giusto».

 

La «diversità» è diventata una specie di dogma. A ben vedere, però, promuovere l'annullamento delle differenze sessuali significa scivolare proprio dalla «diversità» alla «fluidità». Non sono due concetti antitetici?

«Sì, sono due cose diverse. Ma anche in questo caso, ho la sensazione che siano elaborazioni teoriche che nella realtà della vita non hanno alcuna presa. Sono posizioni ideologiche a cui nessuno presta veramente attenzione».

 

UTERO IN AFFITTO

Nel suo editoriale sul Qn difendeva - cito - «una verità che è sotto gli occhi di tutti», ovvero, «che i desideri trovano un limite nella realtà». Intende dire che siamo esposti a una specie di dittatura del desiderio?

«Senz'altro: ne sono convinta».

 

E da cosa scaturisce?

«È una forma tipica del nostro tempo. I desideri sono sollecitati continuamente per via del consumismo. E questa continua sollecitazione ci convince che abbiamo diritto a tutto».

 

È da questo paradigma filosofico che originano anche pratiche come l' utero in affitto?

«Sì. Tra l' altro, io sono una delle più impegnate contestatrici dell' utero in affitto. E ci ho scritto un libro contro, La fine della madre».

 

UTERO IN AFFITTO

Riflettiamoci su un secondo. I gay pride invocano il libero accesso a tutte le tecnologie riproduttive. In Francia è stata appena approvata una legge che consente la fecondazione eterologa a coppie lesbiche e donne single.

 

In Spagna, la ley trans ha ridotto mamma e papà a persona «incinta» e individuo «non gravido». Non le pare sia in atto una rimozione della figura del padre?

«Al contrario: a me sembra che si tratti piuttosto di una cancellazione della figura della madre».

 

intervento del deputato alessandro zan foto di bacco (2)

Perché?

«Quello della madre diventa una specie di lavoro pagato, con uno spezzettamento tra la donna che vende gli ovuli, quella che vende l'utero e quella che paga per avere il bambino. È soprattutto una distruzione della figura della mamma».

 

Ma chi è che spinge per quello che, a questo punto, è un vero e proprio sconvolgimento della natura umana? E perché?

«La logica sottesa è sempre quella: la pretesa di avere tutto ciò che si desidera, anche quando non si è donne. È la volontà di appropriarsi della specificità delle donne: il loro potere generativo. E poi c' è un altro aspetto».

 

UTERO IN AFFITTO

Quale?

«Mi sembra che l'obiettivo finale sia quello di distruggere le identità sessuali».

 

In che modo?

«Siccome l'identità femminile si fonda sulla maternità, se uno fa a pezzi la maternità, distrugge anche la femminilità».

 

Si può trovare un punto di equilibrio tra l'ascolto del disagio di chi non si identifica con il proprio genere sessuale biologico e la necessità di difendere, in ogni caso, un'elementare verità antropologica, cioè che esistono uomini e donne?

«Si può trovare benissimo. Basterebbe lasciare ogni persona libera di scegliere il comportamento sessuale che preferisce, senza che questo debba avere a che vedere con la sua identità sessuale. Al netto di quei casi patologici di confusione dell'identità sessuale, che sono rarissimi».

 

alessandro zan pietro turano foto di bacco (2)

Un'altra questione dibattuta è la transessualità infantile. Siamo su una china pericolosa?

«Come sa, faccio parte del Comitato nazionale di bioetica e abbiamo scritto un documento proprio su questo tema: le cure ormonali sui ragazzi giovani che percepiscono un'incertezza quanto alla loro identità sessuale».

 

Chiedete prudenza nei loro confronti?

«Di più: fino alla maggiore età siamo contrari a queste terapie. Ma io stessa, nella mia esperienza personale, ho notato che c'è una preoccupante tendenza a intervenire molto precocemente con cure ormonali che possono danneggiare gravemente il loro sviluppo e la loro personalità».

femministe vestite da ancelle 6

 

Ci sono commentatrici femministe secondo le quali il mondo Lgbt è misogino. È vero?

«Credo di sì».

 

Perché?

«Be', in fondo, quella intorno alla maternità è una lotta per il potere, che è sempre costata molto alle donne - è costata l'oppressione. Chi non ha la capacità di generare la vita, cerca di toglierla anche a chi ce l'ha».

 

Le persone Lgbt hanno sicuramente patito discriminazioni. Oggi, però, si stanno trasformando in soggetti prevaricatori, peraltro con l'appoggio del cosiddetto woke capitalism, del potere politico e dei media?

«Questo è successo sempre nella storia. Non mi stupisce per niente».

 

DIOR - DOBBIAMO ESSERE TUTTI FEMMINISTI

Le due cose, però, sono in contraddizione: se è perseguitata, una minoranza non può avere dalla sua il capitale, il potere politico e il mainstream mediatico.

«Il fatto è che questi gruppi non accettano che la mentalità delle persone abbia bisogno di tempi lunghi per cambiare. La gente non cambia a comando. Se costoro usano quelle leve per forzare i cambiamenti, è perché non riescono a tollerare che per ottenerli serva del tempo».

Ultimi Dagoreport

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”