putin

"KIEV E' PARTE DELLA NOSTRA STORIA" - NEL SUO DISCORSO ALLA NAZIONE, PUTIN SI TRAVESTE DA VITTIMA: "IN UCRAINA LE ARMI OCCIDENTALI SONO ARRIVATE CON UN FLUSSO CONTINUO, CI SONO ESERCITAZIONI MILITARI REGOLARI NELL'OVEST DELL'UCRAINA, L'OBIETTIVO È COLPIRE LA RUSSIA. LE TRUPPE DELLA NATO STANNO PRENDENDO PARTE A QUESTE ESERCITAZIONI, ALMENO 10 SONO IN CORSO, E I CONTINGENTI NATO IN UCRAINA POTREBBERO CRESCERE RAPIDAMENTE - L'INSTALLAZIONE DI MISSILI BALISTICI IN UCRAINA EQUIVALE A UNA MINACCIA: E' COME METTERE UN COLTELLO ALLA GOLA ALLA RUSSIA"

Cristiana Mangani per "il Messaggero"

 

vladimir putin 2

La guerra in diretta. O meglio, le strategie di guerra in diretta. Vladimir Putin si impossessa della televisione e sfascia ogni trattativa diplomatica in corso con una dichiarazione che fa scivolare la crisi Ucraina sempre più verso la guerra. Il presidente russo annuncia che verranno riconosciute le Repubbliche separatiste del Donbass. E dice che darà il via ad una operazione di Peacekeeping inviando dei soldati. La notizia dell'indipendenza di Donetsk e Lugansk viene comunicata telefonicamente, prima della diretta, al cancelliere tedesco Olaf Scholz e al presidente francese Emmanuel Macron.

 

putin

Nessun incontro, dunque, tra Joe Biden e il presidente russo, così come sperato dalla diplomazia europea. Ma, al contrario, una pericolosa deriva che apre la porta all'ingresso delle truppe di Mosca nell'est dell'Ucraina. Putin parla a lungo dal suo studio, ha una voce che sembra pacata, ma quello che dice è drammatico. «L'Ucraina fa parte della nostra storia - afferma - non è solo un paese confinante, è uno spazio spirituale». Le sue parole suonano quasi come una beffa per chi non ha mai smesso di lavorare per la pace.

 

VLADIMIR PUTIN

Il colpo di teatro arriva dopo una durissima arringa contro i dirigenti ucraini, accusati di ogni nefandezza, e contro l'Occidente. «L'Ucraina ha già perso la sua sovranità», diventando serva «dei padroni occidentali», attacca lo zar. Per poi accusare la Nato di essere già praticamente presente sul territorio ucraino, minacciando direttamente la sicurezza della Russia.

 

«In Ucraina le armi occidentali sono arrivate con un flusso continuo, ci sono esercitazioni militari regolari nell'ovest dell'Ucraina, l'obiettivo è colpire la Russia», dichiara, aggiungendo che «le truppe della Nato stanno prendendo parte a queste esercitazioni, almeno 10 sono in corso, e i contingenti Nato in Ucraina potrebbero crescere rapidamente».

 

vladimir putin firma il riconoscimento di donetsk e lugansk

Le prospettive di una soluzione pacifica del conflitto e in generale del braccio di ferro che da mesi contrappone la Russia e l'Occidente, sembrano cancellate in un attimo. «L'adesione dell'Ucraina alla Nato porrebbe una minaccia diretta per la sicurezza della Russia - insiste il presidente russo -. Siamo stati ingannati. L'installazione di missili balistici in Ucraina equivale a una minaccia contro la Russia europea e gli Urali. I missili Tomahawk possono raggiungere Mosca in 35 minuti, i missili balistici in 7 minuti e i missili ipersonici in 4. E questo da parte della Nato equivale a mettere un coltello alla gola alla Russia», conclude.

zelensky putin

 

Il Donbass, poi, è strategico per il Cremlino per «questioni economiche», ma soprattutto perché, non appena la cooperazione sarà avviata, la Russia potrà entrare nel Paese su invito della Repubbliche separatiste, abituate alla guerra ormai da diversi anni. Solo poche ore prima, il presidente francese Emmanuel Macron aveva portato a termine una lunga giornata di consultazioni telefoniche che sembravano aprire la strada a un vertice tra Putin e il presidente Usa Joe Biden.

 

Poi una serie di docce gelate, una dietro l'altra. Putin non è contrario a vedere Biden, ma prima bisogna stabilire gli obiettivi del vertice, aveva puntualizzato il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. L'incontro «è possibile», cercava di controbattere l'Eliseo. Ci ha pensato lo stesso capo del Cremlino a fugare le illusioni, affermando che il processo di pace in Ucraina allo stato attuale non ha «alcuna prospettiva».

 

PUTIN E BIDEN

L'annuncio ha scatenato la reazione di Germania, Francia e della stessa Ucraina, che hanno convocato un vertice d'urgenza, mentre Macron ha riunito il Consiglio di difesa francese. E altrettanto ha fatto Biden, che ha insistito su un possibile attacco «estremamente violento contro l'Ucraina nei prossimi giorni, oppure ore».

 

Kiev ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza Onu, anche se la posizione di Putin è sembrata già chiara nel corso della seduta straordinaria del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa che si è svolto nel pomeriggio. «In caso di riconoscimento proporrò il pacchetto di sanzioni che è pronto», ha evidenziato l'Alto rappresentante per gli affari esteri dell'Unione europea Josep Borrell. Sanzioni dure sulle quali non sarà facile trovare un accordo.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”