"QUANDO NON CI SARÀ PIÙ CONTE A PALAZZO CHIGI RAGIONEREMO DI TUTTO IL RESTO…" - PUR DI AVERE LA TESTA DI "GIUSEPPI", SALVINI NON ESCLUDE DI METTERSI A UN TAVOLO: "SIAMO PRONTI A DIALOGARE CON TUTTI. SE C' È UNA MAGGIORANZA PER FARE POCHE RIFORME RAGIONIAMOCI, SE DOBBIAMO TIRARE A CAMPARE SI VOTI". POI AFFOSSA L'IPOTESI DI "MAGGIORANZA URSULA": "NO A GOVERNONI DA ZINGARETTI A DI MAIO, BOLDRINI E BERLUSCONI, NON PENSO SIA PLAUSIBILE"

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Marco Cremonesi e Paola Di Caro per il "Corriere della Sera"

 

CONTE SALVINI CONTE SALVINI

«A Mattarella diremo: no a questo teatrino, no al mercato delle vacche. E no a un reincarico a Conte. Quando non ci sarà più questo signore a Palazzo Chigi ragioneremo di tutto il resto». È bastata una dichiarazione mattutina di Matteo Salvini per rimettere in subbuglio il centrodestra in cerca di unità.

 

Il leader della Lega - che ieri ha parlato a lungo con Berlusconi al telefono - sembra in effetti aprire ad altre soluzioni di governo che non vedano Conte premier, se non per una partecipazione diretta, almeno per una collaborazione sulle riforme: «A Mattarella diremo che la prima opzione è il voto, ma non è l'unica».

 

conte salvini conte salvini

E ancora: «Se Conte non avrà i numeri, come non li avrà, siamo disponibili a discutere di temi reali. Credo sia difficile che lo voglia il Pd, ma noi siamo curiosi e pronti a dialogare con tutti». Con una postilla serale che però rimescola ancora le carte: «Questo Parlamento è in grado di garantire una maggioranza solida che faccia qualcosa? Se la risposta è sì, l'unica mia risposta in questo Parlamento è un governo a guida centrodestra. Salvezza nazionale è una bella parola. Ma con Pd e M5S per fare cosa?

 

Io sono per Quota 100, il Pd la vuole cancellare, io per flat tax, loro no. Se c' è una maggioranza per fare poche riforme ragioniamoci, se dobbiamo tirare a campare si voti». Il piano B insomma, almeno al momento, è solo «un governo di centrodestra» e, in ogni caso, Salvini non vede una «maggioranza Ursula», per «il bene di Silvio»: «No a governoni da Zingaretti a Di Maio, Boldrini e Berlusconi, non penso sia plausibile».

conte salvini conte salvini

 

Per ironia del destino, Salvini oggi sarà a Palazzo Chigi, accompagnato dal suo avvocato Giulia Bongiorno, per l' udienza preliminare del processo Gregoretti, durante la quale sarà ascoltato il premier Conte: «Nel bel mezzo della crisi, ci tocca pure perdere mezza giornata per il processo a me», si lamenta lui. Ma intanto, le sue parole animano il dibattito nel centrodestra. Per i centristi e per FI infatti quella di Salvini è una apertura rispetto alle loro posizioni, favorevoli ad un governo di unità nazionale.

 

giuseppe conte contro salvini in senato giuseppe conte contro salvini in senato

«Lo fa perché ha paura di essere scavalcato da un gruppo di moderati azzurri e centristi, o da tutta FI, che in un quadro diverso potrebbe aprire ad ipotesi di governo», dice Osvaldo Napoli.

 

«Il centrodestra è una coalizione ma non è un partito unico», premette Mariastella Gelmini, soddisfatta di quella che sembra una posizione più dialogante sulla quale anche la Lega si starebbe posizionando: «Nei giorni scorsi anche da parte di Salvini c' è stata un'apertura ad un governo di unità nazionale».

 

Da parte loro, esultano i centristi di Cambiamo, la componente di Giovanni Toti, che si affida a Mattarella e continua a chiedere «competenza e maggioranze larghe e forti».

berlusconi toti berlusconi toti

Chi invece resta ferma sulle proprie posizioni, ovvero sulla richiesta del voto come via d' uscita alla crisi, è Giorgia Meloni. Nel suo partito per ora non si dà troppo credito ad una svolta «moderata» di Salvini, considerata semmai una mossa tattica. Lei insiste: «Questi signori continuano a ripetere che sarebbe da irresponsabili andare al voto nella fase in cui ci troviamo, eppure in piena crisi hanno paralizzato per mesi l' intera Nazione per litigi e ignobili compravendite di poltrone. Ma chi credono di prendere in giro?

Elezioni subito».

 

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