Estratto dell'articolo di Domenico Di Sanzo per “il Giornale”
È il reality show dei giallorossi. Giuseppe Conte ed Elly Schlein sono costretti a litigare fino alle europee dell’anno prossimo per alzare l’audience. Solo che in questo caso la posta in palio non è qualche punto percentuale in più negli ascolti ma la guida del cosiddetto «campo progressista».
Lei punta a superare il 20% per costringere Conte a fare il socio di minoranza dei dem. Lui vuole un pareggio sostanziale per rimescolare le carte e ottenere il risultato di un fronte in cui entrambi gli alleati abbiano pari dignità. «Se il Pd non dovesse superare il 20%, vorrebbe dire che noi avremmo tenuto botta», pronosticano i deputati del M5s mentre vagano in Transatlantico.
ELLY SCHLEIN GIUSEPPE CONTE A FIRENZE
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A lungo termine, dunque, l’orizzonte inevitabile è quello di una pace armata. Ma fino al rinnovo dell’Europarlamento Conte e Schlein saranno obbligati a fare cane e gatto. […]
Da questo punto di vista, il tour verso le amministrative del 14 e 15 maggio è diventato già un piccolo caso. Conte e Schlein girano la penisola e non trovano mai il tempo di vedersi. Nemmeno nei pochi comuni dove sostengono lo stesso candidato sindaco.
ELLY SCHLEIN GIUSEPPE CONTE MEME BY OSHO
Prendiamo Torre del Greco, città in provincia di Napoli, in cui Pd e M5s appoggiano entrambi Luigi Mennella. L’ex premier e la segretaria tengono un comizio nello stesso posto, eppure costruiscono l’agenda con l’obiettivo di non incrociarsi. I vertici dei Cinque Stelle pensano che un atteggiamento meno bellicoso nei confronti dei dem toglierebbe «agibilità politica» a Conte in vista del traguardo delle europee. Dal canto suo, Schlein non si sottrae alla competizione e colloca il Pd decisamente a sinistra. Dai diritti civili al rilancio sul tema grillino del salario minimo.
ELLY SCHLEIN GIUSEPPE CONTE A FIRENZE
Mentre al M5s non resta che cavalcare le due questioni su cui la segretaria è stata ambigua, ovvero la guerra in Ucraina e i termovalorizzatori, a partire da quello di Roma, voluto dal sindaco dem della Capitale Roberto Gualtieri. Schlein è talmente concentrata sulla corsa al voto grillino che si disinteressa dei moderati. Le defezioni di esponenti come Enrico Borghi, Andrea Marcucci e Carlo Cottarelli sembrano non turbarla più di tanto.
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GIUSEPPE CONTE ELLY SCHLEIN MEME BY DAGOSPIA
Anche dal punto di vista interno, l’orizzonte di molti riformisti sono le europee. «Per il momento la incalzeremo nel merito», abbozzano gli ex renziani. Poi si vedrà. Alle elezioni per l’Europarlamento, un risultato simile a quello di Enrico Letta alle ultime politiche metterebbe Schlein nel mirino della fronda. Allo stesso tempo, non è escluso che qualcun altro decida di cambiare casacca e orientarsi verso Azione e Italia Viva. Ma la segretaria non ha un piano per fermare l’emorragia. E, stando alle voci che circolano al Nazareno, le va bene così.
Speculare la situazione di Conte. Se alle europee il M5s verrà staccato dal Pd, inevitabilmente si metterebbe in moto la macchina del dissenso pentastellato. E l’ex sindaca di Roma Virginia Raggi è già pronta ad approfittare della situazione. Oltre a Raggi rispunterebbero fuori vecchi problemi lasciati sotto il tappeto. A partire dalla regola del doppio mandato, un principio che i parlamentari stellati chiedono di cancellare. […]
NICOLA FRATOIANNI GIUSEPPE CONTE ELLY SCHLEIN elly schlein giuseppe conte enrico letta ELLY SCHLEIN CONTE