paola taverna

LA REGINA DEI TAVERNICOLI - RITRATTONE BY PERNA DI PAOLA TAVERNA, LA PERDITA DEL PADRE, ''NON SI LASCIANO TRE DONNE NEL PANICO'', LA PERIFERIA, IL LAVORO, IL MATRIMONIO E IL NUOVO AMORE NEL MOVIMENTO - TRUCIDA ALL'INVEROSIMILE, DEL GOVERNO GENTILONI HA DETTO ''È 'NA TORTA DE LETAME'', MA DA QUANDO È VICEPRESIDENTE DEL SENATO HA ABBANDONATO IL VERNACOLO. SALVO QUANDO HA ACCOSTATO LE ''MIGNOTTE'' DI BERLUSCONI A…

di maio con paola taverna

Giancarlo Perna per ''la Verità''

 

Detta Anna Magnani del parlamento, Paola Taverna, incarna la robusta oratoria romanesca trapiantata dai mercati rionali al seggio senatorio. Fiera popolana dai bei capelli sciolti, la neocinquantenne senatrice grillina (mezzo secolo il 2 marzo) è una sapiente lanciatrice di invettive che pare uscita dai versi di Trilussa. «Ma va a morì ammazzato», gridò dal palco a un contestatore di Virginia Raggi, sindaco di Roma, «potevi fa' la metro e ora rompi li cojoni perché volemo fa la funivia?».

 

QUANDO PAOLA TAVERNA ERA CONTRO IL VOTO DI FIDUCIA

Sempre accesa come un prospero, ha incendiato i dibattiti di Palazzo Madama con urla appassionate, accusando destra e manca di ruberie in contrasto con l' illibatezza dei 5 stelle. Ha invitato il collega del Pd, Stefano Esposito «de sputatte allo specchio ogni mattina» e minacciato l' allora senatore, Silvio Berlusconi: «Un giorno de' questi je sputo».

Tra i suoi talenti, la vena facile. Le consente, come il suo concittadino settecentesco, Pietro Metastasio, di improvvisare quartine.

 

QUARTINE MORALISTE

paola taverna io nun so un politicoooo

La seguente è dedicata a non so quali degli avversari che il suo moralismo popolano le fa intravedere ovunque: «Ma le bucìe c' hanno le gambe corte/ se dice a Roma e forse nell' Italia intera/ la verità è qui, dietro le porte/ le uniche pe' voi aperte quelle della patria galera». Di fronte a un senatore del suo partito che studiava un piano politico da proporre agli altri schieramenti, lei, che per queste cose non ha pazienza, ha vergato: «Proponi accordi strani e vedi prospettive/ mentre io guardo 'ste mmerde e genero invettive». Del governo Gentiloni ha detto: «È 'na torta de letame».

 

paola taverna io nun so un politicoooo

Reagendo alla mancata promessa di Matteo Renzi e Maria Elena Boschi di mollare tutto alla sconfitta referendaria (4 dicembre 2016), Taverna previde «un' inondazione di vomito da chi con un No pensava di esserseli levati dalle palle». Maurizio Gasparri, d' accordo sul concetto ma disgustato dall' immagine, sentenziò da destra: «La senatrice Taverna è la prova vivente che il Senato va abolito».

Tutto ciò accadeva nella scorsa legislatura, quando la nostra Paola spiaggiò a Palazzo Madama con la prima ondata grillina (2013-2018).

paola taverna by lughino socialisti gaudenti

 

Oggi, alla seconda esperienza, Taverna è nientemeno che uno dei 4 vicepresidenti del Senato. Sensibile al fascino del ruolo, come spesso accade nelle barricadiere di successo, fa ogni sforzo per istituzionalizzarsi. Ha studiato la Costituzione, il Regolamento, gli interventi dei Costituenti. Finita la lettura, ha fatto un' ammissione: «I nostri padri fondatori non erano poi così cretini».

 

PAOLA TAVERNA

Debolezza che fa già intravedere dietro il vulcano che fu, la fumarola che potrebbe diventare. Finora, ha avuto una sola ricaduta. Accadde, quando Fi designò Maria Elisabetta Casellati, alla presidenza del Senato, e Anna Maria Bernini, capo gruppo. La grillina approvò: «Ha fatto bene Berlusconi, così dimostra che non frequenta solo mignotte». Voleva fare un complimento ma è rispuntata la Taverna vecchia.

PAOLA TAVERNA

 

CAPOBASTONE DELLA ROMANITÀ

 Prima di farla vicepresidente, i 5 stelle chiesero a Paola se preferisse diventare ministro. Volle restare al Senato. Governare impegna, vicepresiedere gratifica. Ma non è solo questo.

 

Paola Taverna è uno dei capicorrente del M5s, quello dei romani, forse il gruppo più potente. Gli altri sono ballerini. Il vicepremier, Luigi Di Maio, capo politico pro tempore, è circondato di reggicoda pronti a sparire con il crollo del traballante governo gialloblù. Dopo, lo aspetta un lungo purgatorio solitario. Alessandro Di Battista è più un caciarone che un leader di domani. Resta Roberto Fico, il presidente della Camera. È il capo della sinistra interna e perciò il più precario. Rischia di perdere uomini e voti in favore del Pd da cui molti provengono. Il neosegretario, Nicola Zingaretti, che promette un berlinguerismo di ritorno, con una spruzzata di falce e martello, potrebbe infatti spingerli a un salto della quaglia a ritroso.

 

I TAVERNICOLI

Svetta dunque Taverna, reginetta di numerosi tavernicoli.

 

PAOLA TAVERNA

Basterà citarne due. Il barbuto, Fabio Massimo Castaldo, oggi vicepresidente dell' assemblea di Strasburgo. Nella scorsa legislatura, da semplice militante, fu il suo consigliere giuridico. È balzato alle cronache in febbraio per aver partecipato, con Di Maio e Di Battista, in quota Taverna, all' incontro anti Macron con i gilets jaunes. Rappresenta il respiro internazionale della corrente tavernicola. Poi, Pierpaolo Sileri, senatore e chirurgo futuribile. Specialista di robotica applicata al colon, ha la cattedra alla facoltà di medicina e a quella di ingegneria.

 

Rappresenta i tavernicoli nella Sanità cittadina e negli incontri con gli Ufo.

DIRETTORIO ROMANO 5 STELLE VIRGINIA RAGGI PAOLA TAVERNA ROBERTA LOMBARDI

I voti su cui Paola può contare nella Capitale sono diverse decine di migliaia. Se solo vorrà, sarà il prossimo candidato sindaco del Movimento. Sono infatti nulle le possibilità di conferma della disastrosa collega di partito, Raggi. Tra le due, rapporti solo formali con qualche stilettata. Nota, tuttavia, un' opinione di famiglia sulla prima cittadina. È quella della sorella di Paola, Annalisa Taverna, pure lei attivista dei 5 stelle, che tempo fa scrisse di Raggi su Facebook: «Hai rotto il c..zo, smettila di fare la bambina deficiente, altrimenti te appendemo pe le recchie sui fili de li panni».

 

UNA VITA IN PERIFERIA

 I Taverna erano papà, mamma e le due sorelle. Abitavano in periferia, prima a Torre Maura poi, alla morte del babbo, al Quarticciolo.

vignaroli stefano e paola taverna

Questa perdita fu lo spartiacque per Paola. Il papà, tappezziere, guadagnava bene. Mancato, la ragazza, diciassettenne, che voleva laurearsi dovette accontentarsi del diploma di perito industriale. «Non si lasciano così tre donne nel panico», fu il suo rancore verso il pover' uomo, come ha raccontato. Poi lo perdonò ma aveva ormai interiorizzato il meccanismo del mondo ingiusto.

paola taverna con vignaroli stefano

 

Al motto, «io me la cavo sempre», entrò dattilografa in uno studio di fotocomposizione e ne uscì per mettersi in proprio come grafico editoriale. Sposò un odontotecnico e ne ebbe un figlio, Davide, oggi sedicenne. Si separò poi dal marito ma rimasero amici e hanno allevato il ragazzo insieme. Da tempo, ha un compagno più giovane, collega di partito e di parlamento, Stefano Vignaroli, attivista dei rifiuti zero e fiero combattente della discarica romana di Malagrotta. La prima cotta politica di Paola fu per Italia dei valori. Passò poi da Totò Di Pietro a Beppe Grillo, affine ma più mattacchione. Sua mamma, Graziella, era stata invece berlusconiana. Dopo, votò per la figlia.

 

paola taverna a tor sapienza

CUORE DI MAMMA

La signora, oggi ultraottantenne, sta dando grattacapi, causa uno sfratto dalla casa popolare che abita da un ventennio. Colpa dell' aumento dei redditi familiari oltre i limiti fissati per un' abitazione pubblica a prezzi ridotti, 150 euro mese. Paola non si è piegata e ha spinto la mamma al ricorso.

 

 Poi, su Youtube si è pianta addosso. «Alla sua età, mia madre ha tutto il diritto di desiderare di morire nel posto in cui ha vissuto», ha sentenziato. Tipico di Roma (ci vivo), confondere il diritto di tutti con il desiderio di ognuno. Il capriccio divora la regola. Un tizio molla l' auto sulle strisce. «Embè? », gli fai. Quello replica: «Sto a lavora', c' ho prescia». E chi s' è visto, s' è visto. Lo sfratto è stato confermato e la casa dovrebbe essere liberata. Si spera che Paola ricordi di essere vicepresidente del Senato.

paola taverna a tor sapienza 5paola taverna a tor sapienza paola taverna a tor sapienza 3paola taverna a tor sapienza 6paola taverna a tor sapienza 8

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...