Giuseppe Alberto Falci per il “Corriere della Sera”
«Ci troviamo di fronte a un esercito di deputati e senatori del M5S che non hanno un lavoro fuori da questo palazzo e che sono disposti a tutto pur di restare attaccati alla cadrega...».
Un sussurro dopo l' altro, dalle parti di Forza Italia sono convinti che prima o poi succederà. Ai fedelissimi Silvio Berlusconi lo ripete da giorni: «Torneremo al governo molto presto».
Ad Arcore infatti il «ribaltone» è quotato come uno scenario possibile già agli inizi del prossimo anno, ma guai a chiamarlo così. Per il Cavaliere si tratta più semplicemente dell' esito del risultato del 4 marzo scorso, quando «la coalizione di centrodestra totalizzò il punteggio maggiore». Forza Italia sostiene che molto presto Matteo Salvini staccherà la spina all' esecutivo gialloverde. «Si è stufato di governare con questi incompetenti». Non a caso un numero non esiguo di grillini sarebbe già pronto a seguire la direzione del neoacquisto Matteo Dall' Osso. Quest' ultimo da quando ha varcato l' ingresso di palazzo Grazioli si dice essere «rinato».
Gira la penisola e partecipa alle iniziative di Forza Italia come se fosse un berlusconiano da sempre. Ieri infatti è volato a Reggio Calabria a una convention sul Mezzogiorno, l' altro ieri è stato a Trieste. «Ho trovato - spiega - un ambiente accogliente. In Italia si ha una visione distorta del M5S e di ciò che è Forza Italia. Il presidente è un signore e io sono contento di fare parte di questo progetto».
Eppure Dall' Osso, indiziato speciale per le trattative in corso fra gli scontenti del Movimento e Forza Italia, preferisce tenersi a debita distanza.
«È vero, all' interno del gruppo dei Cinque Stelle c' è un clima pesante. Ma io non ne so nulla di contatti in corso. Posso solo augurarmi che altri mi possano seguire». Su quanti e quali pentastellati avrebbero in mente di indossare la casacca azzurra nessuno si sbilancia. Le bocche restano cucite. Di certo, ironizza il portavoce di FI alla Camera Giorgio Mulè, «nessuno si aspettava che la neve cominciasse a sciogliersi già a dicembre».
«Sanno di non poter mantenere le promesse e di conseguenza si trovano a disagio», sottolinea il deputato Osvaldo Napoli.
Al Senato, dove la maggioranza gialloverde ha uno scarto di 8 voti, «almeno» 6 grillini guarderebbero con interesse a un approdo fra le fila di Forza Italia. E altri 10 sarebbero tentati di aprire un dialogo con le truppe di Berlusconi.
Alla Camera invece sarebbero una ventina di deputati che manifestano un forte disagio.
berlusconi alla presentazione del libro di vespa
Il motivo? A spiegarlo è un parlamentare azzurro che dialoga quotidianamente con i dissidenti: «Si aspettavano di arrivare in Parlamento e di non fare gli schiacciabottoni». Guai però a rivelare nomi e volti. Eppure l' identikit riporta a senatori che «nell' 80 per cento dei casi sono alla seconda legislatura » e che stando allo statuto del M5S non potrebbero essere candidati una terza volta. Mentre nel caso di Montecitorio si tratterebbe di giovani deputati alla prima legislatura tentati dalla sirene berlusconiane che all' inizio potrebbero approdare al gruppo misto di Caiata e Vitiello, ex grillini che oggi lavorano a una stampella di «responsabili». Con un occhio anche ai conti: sono molti infatti parlamentari grillini che avrebbero sottoscritto mutui a tasso agevolato presso la filiale bancaria alla Camera.
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