L’ART ATTACK DI CONTE – VIA IL VERDE, RIMANGONO IL GIALLO, L’ARANCIONE E IL ROSSO: LA GIORNATA SURREALE DI IERI È L’ULTIMO ESEMPIO DI COME PALAZZO CHIGI E L’ITALIA SIANO ALLO SBANDO – IN LOMBARDIA BAR E NEGOZI HANNO CHIUSO LE SERRANDE SENZA SAPERE SE OGGI AVREBBERO RIAPERTO. ALLA FINE “GIUSEPPI” HA DECISO DI FAR SLITTARE TUTTO DI UN GIORNO. MA ALMENO PER UNA VOLTA SI È PRESENTATO PUNTUALE. E AVEVA PURE DELLE SLIDE. MIRACOLO!

-

Condividi questo articolo


Camilla Conti per “la Verità”

 

giuseppe conte regioni giuseppe conte regioni

La situazione è grave ma non seria, avrebbe commentato Ennio Flaiano di fronte all' ultimo pasticcio combinato dal governo. Ieri sera attorno alle 19 ecco arrivare l' annuncio: tutte le nuove misure previste dall' ultimo dpcm entreranno in vigore da domani 6 novembre fino al 3 dicembre. Non più quindi da ieri, come previsto nello stesso decreto.

 

IL DPCM DI CONTE - MEME IL DPCM DI CONTE - MEME

Poi, un' ora e mezzo dopo, a parlare è stato il premier Giuseppe Conte, che ha stilato i colori delle regioni a rischio: le regioni gialle, ovvero con criticità moderata, sono l' Abruzzo, il Veneto, la Basilicata, la Campania, l' Emilia Romagna, il Friuli Venezia Giulia, l' Umbria, il Trentino, il Lazio, la Liguria, le Marche, la Sardegna, il Molise, la Toscana.

Nell' area arancione (con criticità medio-alta) ci sono la Puglia e la Sicilia, mentre le zone rosse, ovvero quelle dove è vietato ogni spostamento, sono la Lombardia, Calabria, Piemonte e Valle d' Aosta.

 

GIUSEPPE CONTE SI DISINFETTA LE MANI GIUSEPPE CONTE SI DISINFETTA LE MANI

Non ci sono regioni in aree verdi, ha detto Conte, «perché la pandemia corre ovunque e nessuna può sottrarsi a questi regimi di misure restrittive». Se una regione rientra in condizione di rischio più bassa potrà essere successivamente assoggettata a un regime di misure meno restrittive, ma non prima dei 15 giorni.

 

GIUSEPPE CONTE HA UN ART ATTACK GIUSEPPE CONTE HA UN ART ATTACK

Per tutta la giornata, però, l' intero Paese è rimasto con il fiato sospeso. Ovvero, con un dpcm già firmato dal premier e pronto per andare in Gazzetta Ufficiale, che fa da quadro alla nuove misure di contenimento dell' epidemia da applicare in base alle diverse aree di rischio. Senza però che fosse prima decisa la classificazione delle regioni. Quali dovevano essere quelle rosse? E quelle arancioni? E le gialle? Boh.

GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZA GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZA

 

«È ancora in via di valutazione; è un combinato disposto di criteri di incidenza e tendenza, valore Rt e 21 indicatori compresi quelli di resilienza, cioè su quanto il sistema è in grado di rispondere», aveva detto nel pomeriggio il direttore del dipartimento prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza. «Credo che l' applicazione di zone rosse da parte delle regioni, a parti piccole del territorio, a livello subregionale sia un meccanismo del tutto praticabile».

 

gianni rezza gianni rezza

Una lista indicativa Rezza ieri l' aveva già data: in Lombardia, ha spiegata, «ci sono circa 7.800 casi; il Piemonte registra circa 3.600 positivi e la Campania circa 4.000. Quindi sono regioni che in termini di tasso di incidenza sono piuttosto alte. Livello elevato anche in Veneto con oltre 2.400 casi.

 

coronavirus ospedale di varese coronavirus ospedale di varese

Nel Lazio vediamo un leggero incremento con oltre 2400 positività, però tale incremento sembra essere abbastanza graduale e con un numero di tamponi elevato. Poi ci sono regioni più piccole come l' Umbria con circa 500 casi, che è un valore di incidenza sulla popolazione piuttosto alto». Ma attenzione. «È praticabile che anche all' interno di regioni non rosse ci possano essere chiusure di alcune aree dove si possono sviluppare focolai importanti», ha spiegato ieri Rezza.

 

ATTILIO FONTANA ATTILIO FONTANA

«Le regioni possono cogliere prima il rischio di alcune zone. L' applicazione di zone rosse in parti piccole del territorio regionale è un meccanismo del tutto praticabile. Non credo proprio che questo Dpcm impedisca di farlo, anzi». Il «non credo» del direttore del dipartimento prevenzione del ministero della salute spiega meglio di altre parole il caos generale sulle cosiddette fasce di rischio. Alimentato dai 21 indicatori diversi che - ha spiegato martedì Silvio Brusaferro, presidente dell' Istituto superiore di sanità, in audizione alla commissione Affari sociali della Camera - servono per la classificazione.

 

GIUSEPPE CONTE CONFERENZA STAMPA GIUSEPPE CONTE CONFERENZA STAMPA

Ci sono quelli di processo, che monitorizzano la completezza dei dati che arrivano dalle Regioni, e quelli di esito che hanno a che fare con la velocità di trasmissione e il numero di focolai e c' è poi un set di indicatori che ha a che fare con la resilienza, ovvero la saturazione di posti letti, la disponibilità di personale e la capacità di fare contact tracing.

 

Un complesso algoritmo allegato al decreto ministeriale prevede poi degli schemi per capire se la probabilità di evoluzione è bassa, molto bassa, moderata o alta e l' impatto sui sistemi. Sarebbe stato forse più logico prima classificare le regioni e poi spiegare come, e in base a quali parametri. Invece si è mandato avanti un decreto con misure varate a partire dalla mezzanotte, quando ancora non vi era traccia dell' ordinanza del ministero che assegna le regioni alle fasce previste.

 

PIERPAOLO SILERI GIUSEPPE CONTE PIERPAOLO SILERI GIUSEPPE CONTE

Tanto che attorno alle 19 il governo è stato costretto ad ammettere il pasticcio e a rivedere la tabella di marcia. Insomma, se fino a martedì pareva fosse urgentissimo istituire le zone rosse, ieri Palazzo Chigi hanno rinviato tutto di 24 ore. Per manifesta incapacità di gestire in tempo il confronto con le regioni.

 

Poi, ma solo dopo cena, Conte ha declamato l' elenco dei rossi, dei gialli e degli arancioni.

Con il nuovo dpcm in vigore da domani tornerà l' autocertificazione per gli spostamenti in tutta Italia: in tutto il Paese scatterà il coprifuoco alle 22 e, dunque, la necessità di giustificare i propri spostamenti sarà necessaria anche nei Comuni inseriti nelle zone gialle, dopo quell' ora. Il modulo, già disponibile sul sito del Viminale, è lo stesso che era stato predisposto in occasione del dpcm del 24 ottobre e già utilizzabile per le ordinanze in vigore nelle regioni dove era stato stabilito il coprifuoco.

coronavirus ospedale di varese 1 coronavirus ospedale di varese 1

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - SULLA SCENA POLITICA, FITTA DI SCAPPATI DI CASA, MANCAVANO SOLO LORO: FASCINA E GALLIANI - L’ANTICO “CONDOR” DEL CAVALIERE È DIVENTATO LO CHAPERON POLITICO DELLA “VEDOVA INCONSOLABILE”, CON IL CONTORNO DEI SECOLARI AMICI DELLA BUONANIMA DI SILVIO, CONFALONIERI E DELL’UTRI - IN OGNI USCITA PUBBLICA, I DUE SONO INSEPARABILI. DEL RESTO, SI CONOSCONO, E BENE. LA SCALATA DELLA “MARIA GODETTI” CALABRO-NAPOLETANA ALL’INTERNO DELL’INNER CIRCLE BERLUSCONIANO AVVENNE GRAZIE A GALLIANI, ALL’EPOCA BOSS DEL MILAN - ORA È CHIARO CHE A TAJANI HA SEMPRE FREGATO POCO DI COSA COMBINA IL DUPLEX FASCINA-GALLIANI. FINO ALLO SCORSA SETTIMANA ALLORCHÉ È ESPLOSA FORZA ITALIA AL COMUNE DI MILANO, DIETRO LA QUALE CI SAREBBERO LE UNGHIE DELLA FASCINA, CHE HA MANTENUTO UN OTTIMO RAPPORTO CON MARINA, VEDI IL DUELLO CONTINUO CON IL FRATELLO PIER SILVIO CHE VUOLE FAR SLOGGIARE LA “VEDOVA INCONSOLABILE” DALLA COSTOSISSIMA MAGIONE DI ARCORE - VIDEO

FLASH! - A TORINO, PER IL DOPO PALENZONA ALLA PRESIDENZA DI CRT, SI STANNO SONDANDO LE ISTITUZIONI SUL NOME DI MICHELE VIETTI, MAGISTRATO EX-CSM, OGGI DISOCCUPATO. UN NOME CHE È GRADITO AL SINDACO DI TORINO, STEFANO LORUSSO, CHE NON HA MAI SOPPORTATO LA PRESENZA E SOPRATTUTTO LA DISUBBIDIENZA DI PALENZONA - A DAR VOCE ALLA CANDIDATURA DI VIETTI C'È LA DI LUI CONSORTE, CATERINA BIMA, CHE RICOPRE IL RUOLO DI VICE PRESIDENTE DI CRT ED È STATA TRA GLI OPPOSITORI DELLA GESTIONE PALENZONA...

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...

DAGOREPORT: 100 SCALFARI MENO UNO - NON È SOLTANTO TELE-MELONI A CENSURARE GLI SCRITTORI: C'E' ANCHE IL GRUPPO GEDI – IL LIBRO SUL CENTENARIO DI SCALFARI CURATO DA SIMONE VIOLA, NIPOTE DI EUGENIO, IN EDICOLA INSIEME A ‘’REPUBBLICA’’, SQUADERNA CENTO INTERVENTI DI ALTRETTANTI TESTIMONIAL, TRANNE QUELLO INNOCUO E DEL TUTTO PERSONALE DI GIOVANNI VALENTINI, EX DIRETTORE DELL’ESPRESSO - LE SUE CRITICHE, MANIFESTATE SUL "FATTO QUOTIDIANO" SULL’OPERAZIONE “STAMPUBBLICA” E POI NEL SUO LIBRO SULLA PRESA DI POSSESSO DEL GIORNALE DA PARTE DI ELKANN, GLI VALGONO L’OSTRACISMO E LA DAMNATIO MEMORIAE – IL TESTO CENSURATO…