tajani salvini

L’ESTATE STA FINENDO, GLI SCAZZI DI GOVERNO NO - LEGA E FORZA ITALIA SCAZZOTTANO SULLO IUS SCHOLAE E L’AUTONOMIA - LE APERTURE DI TAJANI SULLE MODIFICHE ALLA LEGGE SULLA CITTADINANZA HANNO FATTO INCAZZARE IL CARROCCIO CHE VORREBBE ADDIRITTURA TOGLIERLA AGLI STRANIERI CHE DELINQUONO - E SO’ CAZZI PER LA MELONI CHE SI RITROVA UNA FAIDA TRA GLI ALLEATI ORA CHE DEVE RIAPRIRE DUE DOSSIER BOLLENTI: LA LEGGE DI BILANCIO E IL CDA DELLA RAI (ORA POTREBBERO SLITTARE LE SEDUTE DI CAMERA E SENATO, PREVISTE IL 12 SETTEMBRE, PER LA NOMINA DI 4 COMPONENTI DEL CONSIGLIO DELLA TV PUBBLICA)

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

Giovanni Innamorati (ANSA) - ROMA, 08 SET - E' di nuovo alta tensione tra Lega e Forza Italia sullo ius scholae e l'autonomia. Il rilancio fatto da Antonio Tajani a conclusione della kermesse dei giovani di Forza Italia a Bellaria ha provocato la reazione secca del partito di Salvini che con il vicesegretario Crippa ha ribadito che la legge sulla cittadinanza va bene così com'è. Il braccio di ferro tra i due alleati di Fdi va avanti come un fiume carsico, e nei momenti di difficoltà per la maggioranza riaffiora con forza.

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

 

E rischia di complicare il lavoro del governo e della presidente del Consiglio Giorgia Meloni che, dopo aver cercato di chiudere rapidamente la vicenda Sangiuliano (secondo alcuni sondaggi circolati riservatamente - si racconta nel centrodestra - questa vicenda avrebbe fatto perdere alla coalizione qualche punto sul gradimento dei cittadini) si accinge a riaprire due dossier delicati come la legge di Bilancio e il rinnovo del Cda della Rai. Soprattutto quest'ultimo tema sembra essere il più spinoso.

 

tajani salvini

E ancora tutto da definire, tant'è che si profilerebbe uno slittamento delle fondamentali sedute di Senato e Camera, programmate il 12 settembre, per la nomina dei quattro componenti del Cda.

 

Lo scoglio principale per risolvere la questione Rai è l'opposizione, i cui voti servono per raggiungere la maggioranza qualificata dei due terzi in commissione di Vigilanza per la nomina del presidente: il centrosinistra, Pd in testa, si è messo di traverso sull'indicazione di Simona Agnes, in quota FI, per la presidenza, e il 6 agosto scorso ha approvato un documento comune in cui apre alla possibilità di dialogo solo nel caso in cui la maggioranza si impegni per un approccio bipartisan nell'approvazione della legge sulla governance della Rai, imposta dal Media freedom Act dell'Ue.

 

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

Con questo impegno le opposizioni sarebbero disposte a votare un presidente di garanzia - spiegano - come lo furono Paolo Garimberti o Lucia Annunziata. Meloni,che ha avocato a se le trattative, riferiscono ambienti parlamentari, ha intanto convinto Salvini a desistere sulla richiesta di un direttore generale, mettendo sul piatto alcuni posti da capostruttura, ad esempio per cultura e cinema.

 

matteo salvini giorgia meloni. antonio tajani

Ma ecco che le tensioni tra Lega e Fi rischiano di mettere in discussione questi equilibri. E in tale situazione di incertezza non sembra profilarsi all'orizzonte un vertice di maggioranza per suggellare una intesa. Antonio Tajani ha rilanciato con forza la proposta di modificare la legge sulla cittadinanza, approdando a una forma di ius scholae, nonostante il "non possumus" della Lega dei giorni scorsi. Il partito di Salvini ha ribadito il proprio "niet" a Tajani con Andrea Crippa, mentre Nicola Molteni, sottosegretario all'interno ha addirittura rilanciato su una stretta alla legge sulla cittadinanza, togliendola a quegli stranieri che delinquono dopo averla ottenuta.

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

 

Fi ha replicato sia ripiantando i suoi paletti sull'autonomia ma anche annunciando, a sorpresa, l'adesione al gruppo di Fi nel consiglio regionale della Sardegna di tutti i consiglieri del Partito sardo d'Azione (Psd'Az), che finora aveva un accordo organico con la Lega. L'altro dossier caldo è la legge di Bilancio, con il ministro Giorgetti che deve presentare a Bruxelles entro il 20 settembre il Piano strutturale di bilancio (Psb).

 

MATTEO SALVINI ANTONIO TAJANI

Il menù delle misure da inserire è già ricco di alcune istanze su cui tutto il centrodestra è compatto, come la conferma del taglio del cuneo fiscale per il 2025, la riduzione delle aliquote Irpef a tre, o l'estensione alle lavoratrici autonome delle decontribuzioni per le madri. Ma a queste si aggiungono le richieste di Lega e Fi, a causa della limitatezza delle risorse. Per esempio sul dossier pensioni, Salvini insiste sull'allargamento delle maglie dei prepensionamenti (es. con quota 41), mentre Fi sollecita un ulteriore intervento sulle minime, per compiere un altro avvicinamento alla soglia dei 1.000 euro.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…