L’ITALIA È TRA DUE FUOCHI SUGLI ASSET RUSSI – DA UN LATO CI SONO GLI AMERICANI CHE PRESSANO PER UTILIZZARE I RICAVI DELLE ATTIVITÀ FINANZIARIE CONGELATE A MOSCA, MA GLI STATI EUROPEI SONO CONTRARI. SAREBBE UN PRECEDENTE PROBLEMATICO: ALTRI PAESI CANAGLIA POTREBBERO NON VOLER PIÙ INVESTIRE IN EURO E DOLLARI – LA MELONI HA LA PRESIDENZA DEL G7 E DEVE MEDIARE

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LINDNER, SU ASSET RUSSI NESSUNA PROPOSTA, SOLO DICHIARAZIONI

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(ANSA) - "L'Ue ha fatto un enorme progresso sugli asset russi, abbiamo raggiunto una soluzione per usare i proventi straordinari per l'Ucraina e la Germania è pronta a discutere su altro, ma al momento non ci sono proposte, ci sono solo dichiarazioni pubbliche, quindi c'è ancora molto lavoro da fare prima di decidere se c'è la possibilità di introdurre quello che gli Usa hanno proposto.

 

Non vi dovete aspettare nulla da questo incontro perché non abbiamo ancora nulla sul tavolo su cui lavorare. Quando qualcosa arriverà sui nostri tavoli lo discuteremo". Così il ministro delle Finanze tedesco Lindner intercettato dai cronisti italiani al G7. "Non conosciamo alcuna proposta", ha detto Lindner, aggiungendo - a chi gli chiedeva se non c'è nulla di scritto da parte degli Usa -: "Conosciamo solo quello che è stato annunciato pubblicamente. Non conosciamo molto più di voi".

 

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LE MAIRE, SU ASSET RUSSI NODO È METODO, PRESERVARE UNITÀ G7

(ANSA) - "Il nostro obiettivo è arrivare ad un accordo sull'utilizzo degli asset russi, l'obiettivo è avere un metodo e una sicurezza per il finanziamento dell'Ucraina e del governo ucraino e del presidente Zelensky, questo è il nostro obiettivo".

 

Lo ha detto il ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire in un punto stampa prima dell'avvio del G7 delle Finanze a Stresa. La questione per il ministro francese non è l'entità delle risorse ma il "metodo: ci sono diverse proposte sul tavolo: quella americana, che è interessante e ci sono sforzi americani per migliorarla e fare in modo che sia conforme al diritto internazionale; c'è anche un lavoro europeo molto importante che è stato fatto".

 

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La proposta europea "ha un gran valore" ed ha già permesso di "rimborsare dei soldi per il 2024". La cosa più importante è preservare l'unità del G7, dell'Ue su questo argomento e garantire che governo ucraino abbia per gli anni a venire mezzi finanziari necessari"

 

"Ringrazio Janet Yellen e l'amministrazione Usa per aver cambiato la propria posizione e aver messo sul tavolo una proposta", che "verrà esaminata oggi", con una "posizione coerente col diritto internazionale", ha detto Le Maire, spiegando che il G7 non dovrà prendere alcuna decisione che non sia dentro il diritto internazionale.

 

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Questo "G7 è strategico perché si svolge in un momento decisivo dal punto di vista geopolitico e politico. L'economia mondiale è di nuovo sul giusto sentiero dopo il Covid e la crisi dell'inflazione. Dobbiamo tuttavia tenere in considerazione che i rischi geopolitici sono diventati la minaccia più significativa alla crescita e alle economia.

 

Una serie di domande su cui g7 dovrà dare delle risposte comuni: l'unità è il nostro miglior asset", ha aggiunto il ministro. Sugli asset russi, in particolare, Le Maire ha detto che "vogliamo usare il meeting di Stresa per definire una posizione comune sulle migliori opzione per usare questi proventi straordinari dagli asset per l'anno 2025 e oltre. La sfida chiave è assicurare il giusto finanziamento per il governo ucraino". "In questo momento di grande instabilità geopolitica il G7 deve mostrare la propria unità su tutti questi temi strategici: pratiche commerciali non eque, sostegno finanziario all'Ucraina e tassazione internazionale. E' l'unità del G7 a garantire l'impatto di queste decisione. E' il messaggio su cui converremo oggi a Stresa", ha concluso.

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ACCORDO SU ASSET RUSSI PER PRESTITO A UCRAINA NON È SEMPLICE - GIORGETTI

(Reuters) - Raggiungere un accordo comprensivo su come utilizzare i proventi derivanti dagli asset russi congelati non sarà semplice. Lo ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti in vista della riunione dei ministri delle Finanze del G7.

 

I ministri delle Finanze e i banchieri centrali dei paesi del G7 - Stati Uniti, Giappone, Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia e Canada - si riuniranno a Stresa domani e sabato.

 

"I proventi delle attività finanziarie saranno utilizzati per ripagare un prestito da erogare all'Ucraina in un'unica soluzione", ha detto Giorgetti ai giornalisti, aggiungendo che qualsiasi accordo dovrà avere una solida base legale.

 

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ASSET RUSSI DOMINANO G7. GIORGETTI, 'INTESA NON FACILE'

Enrica Piovan e Mila Onder per l’ANSA

 

Trovare un accordo sull'utilizzo degli asset russi non è semplice, la situazione è complessa e raggiungere un compromesso tra le posizioni all'interno del G7 non è facile, anche per "le riserve delle banche centrali".

 

Riuniti al G7 delle Finanze di Stresa, i sette grandi però ci stanno lavorando, stanno facendo appello anche ad una "certa creatività", e probabilmente in vista del vertice dei capi di Stato di metà giugno qualcosa sarà messo a punto per fare in modo che una soluzione valga per l'oggi e anche per il futuro.

 

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Il vertice dei ministeriale non è ufficialmente ancora iniziato, le strette di mano e le photo opportunity saranno tutte domani mattina, ma Giancarlo Giorgetti fornisce già un quadro della situazione e, dopo un bilaterale con la segretaria al Tesoro Usa Janet Yellen, arrivata sul lago prima di tutti, spiega le difficoltà ma anche le possibilità di una intesa almeno preparatoria.

 

"Io devo essere ottimista", sintetizza il ministro, non dimenticando tutti i distinguo del caso. La questione è complicata, "dobbiamo trovare una solida base legale", afferma, dicendosi però sicuro che tra le mura del Grand Hotel Des Iles Borromes i ministri saranno in grado "di fare dei progressi".

 

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"Molto faticosamente si è trovato un compromesso sui profitti di oggi, il problema è come trasferire la stessa base giuridica sul futuro. Serve una nuova regolamentazione a livello europeo ma ci sono le elezioni e tutto si complica".

 

Gli interessi sugli asset russi congelati serviranno "a ripagare il prestito che verrà erogato in un'unica soluzione ne 2024 o presumibilmente nel 2025". Ma bisogna trovare una "solida base giuridica" valida anche per il futuro, ha ripetuto più volte il ministro. La spinta a fare di più, ad essere più ambiziosi sul tema, era arrivata in mattinata da Janet Yellen decisa, dopo la tappa in Germania, a mettere subito le cose in chiaro anche in sede G7, ribadendo la posizione degli Stati Uniti.

 

La segretaria al Tesoro Usa è andata dritta al punto. "Sosteniamo la decisione dell'Ue di utilizzare i profitti straordinari derivanti da queste attività, ma dobbiamo anche continuare il nostro lavoro collettivo su opzioni più ambiziose agendo insieme", ha sottolineato.

 

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"La mancata adozione di ulteriori misure non è un'opzione", ha scandito. Stesso atteggiamento rispetto alla posizione da tenere davanti alla Cina che con prodotti a basso costo sta inondando i mercati internazionali. Yellen ha invocato "un fronte chiaro e unito", perché "non si tratta di una questione bilaterale tra Stati Uniti e Cina".

 

L'eccesso di capacità è una minaccia per la redditività delle imprese "di tutto il mondo, compresi i mercati emergenti". Il fronte non sembra affatto unito invece sul tema della tassazione. Gli Stati Uniti hanno respinto la proposta di una tassa sui miliardari, ma non sembrano voler cedere nemmeno sulla global tax. Giorgetti in questo caso si mostra pessimista e prevede una fumata nera. Il tempo stringe in vista della scadenza di giugno per un accordo sul primo pilastro, ma i progressi mancano.

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A preoccupare è infine inevitabilmente anche il fronte mediorientale e Yellen non può fare a meno di citare gli ultimi sviluppi, con la minaccia di Israele di escludere le banche palestinesi dalle loro corrispondenti banche israeliane. Una mossa che mette a rischio la stabilità economica in Cisgiordania, proprio mentre è richiesto uno sforzo maggiore per aumentare l'assistenza umanitaria ai palestinesi di Gaza, per ridurre la violenza e per stabilizzare l'economia dell'area.

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