Monica Guerzoni per il “Corriere della Sera”
«Gentiloni è una persona leale e il segretario è Renzi, fine della fiera. Semmai, in futuro...». Nei puntini di sospensione di Ermete Realacci c' è una scintilla di quella tentazione che accende gli animi di tanti dem: correre alle elezioni con Paolo Gentiloni candidato premier.
Matteo Renzi per ora tira dritto, convinto com' è che «se vinco le primarie ho l' obbligo di riprovarci». Ieri sera ad Arezzo il segretario ha annunciato che si candiderà proprio nella città di Banca Etruria, ma l'accoglienza gli ha riservato una protesta da parte di una quarantina di persone. Ma nell' area di Andrea Orlando si ragiona di come agguantare il «Gentiloni bis» e sabato Michele Emiliano è venuto allo scoperto, augurandosi che tocchi a Gentiloni assumere la guida del centrosinistra».
Anche tra i franceschiniani si rimugina, sottovoce, della possibilità che l' attuale inquilino di Palazzo Chigi sia la persona giusta per risalire la china dei consensi. Eppure il tema è così scivoloso che ieri a Ravenna, il ministro ha schivato la trappola: «Domanda successiva?».
A chi lo tira per la giacca Gentiloni risponde «non farò mai nulla contro Matteo, ma se il Pd e il Paese avranno ancora bisogno di me, non mi tirerò indietro». Una formula che non innervosisce più di tanto il segretario, visto il patto di ferro tra i due.
«Faremo campagna elettorale con una squadra, Renzi leader e Paolo a Palazzo Chigi», smentisce ogni sospetto di frizione Ettore Rosato. E se nell' AreaDem di Franceschini c' è chi auspica lo «schema Sardegna» - Renzi che si dimette dopo una batosta in Sicilia, come Veltroni dopo la sconfitta di Soru - il capogruppo stoppa ribaltoni: «Favole! Non esiste una maggioranza che in direzione, a due mesi dal voto, possa chiedere le dimissioni di Renzi».
Intanto il gradimento sale e il pressing delle minoranze anche. «Magari potessimo andare in campagna elettorale con la proposta di Gentiloni premier - sospira Gero Grassi, vicino a Emiliano -. Renzi ha un carattere dirompente, lui invece unisce, stempera, equilibra, modera». E Realacci: «Il consenso di Paolo è molto ampio, penso che possa aiutare a migliorare il rapporto tra il Pd e il Paese».
Orlando in asse con Franceschini darà battaglia per il premio alla coalizione. «Gentiloni è il leader migliore per interpretare una nuova stagione di governo», insiste Andrea Martella.
ANDREA ORLANDO E LA CORRENTE DEMS
E Cesare Damiano esorta Renzi a sedersi al tavolo delle liste anche con Orlando ed Emiliano. Se invece vorrà salvare solo i suoi «sarà Gentiloni ad avere più chance». O Renzi vi mette in lista, o sarà scissione? «Io combatto da dentro, ma nessuno va volentieri alla ghigliottina».
Fiutata l' aria, al Nazareno cominciano a smontare le barricate. Rosato ricorda che il sistema è proporzionale e prevede che «in base al risultato si costruirà la squadra». Renzi dopo il voto potrebbe fare un passo indietro? «Matteo è un leader generoso, per lui il Paese e il Pd vengono prima della storia dei singoli».