mario draghi matteo salvini

SALVINI SPARA A SALVE - SONO BASTATE QUATTRO PAROLE A MARIO DRAGHI PER ZITTIRE LE POLEMICHE INNESCATE DAL VOTO CONTRARIO DELLA LEGA AL GREEN PASS IN COMMISSIONE: “QUESTO GOVERNO VA AVANTI” - IL PREMIER HA EVITATO LO SCONTRO DIRETTO, MA DIFENDE A SPADA TRATTA LA MINISTRA LAMORGESE SOTTO ATTACCO DELL’EX TRUCE. A CUI POI DÀ LA CAROTINA RICONOSCENDO LA SUA LEADERSHIP: “LA LEGA È UNA, HA UN CAPO CHE È SALVINI E BASTA” - VIDEO

 

Monica Guerzoni per il “Corriere della Sera”

mario draghi in conferenza stampa 1

 

«Questo governo va avanti». Mario Draghi lo dice con fermezza, per far capire ai partiti che in una fase ancora così delicata, con la campagna vaccinale da completare e le scuole da riaprire «in presenza e in sicurezza», non accetta veti, barricate o smarcamenti sulle decisioni cruciali della lotta al Covid.

 

La mossa della Lega, che due giorni fa nella commissione Affari sociali della Camera ha provato ad affossare il green pass, ha fatto scattare l'allarme rosso a Palazzo Chigi. E se in conferenza stampa Draghi ha scelto toni cauti e diplomatici, nel merito ha confermato in pieno la linea del governo sulla certificazione verde.

 

matteo salvini con caffe e green pass sul tavolo

E si è spinto oltre, dando il via libera all'estensione del green pass per la pubblica amministrazione e le imprese private e annunciando che l'Italia è pronta a far scattare l'obbligo vaccinale. In un sol colpo il premier ha allargato il perimetro del certificato verde osteggiato dai leghisti, ha buttato giù un totem del Carroccio come il no all'immunizzazione obbligatoria e annunciato la partenza delle terze dosi.

 

Scelte forti, che vanno in direzione opposta alle battaglie di un Salvini allergico a «obblighi, multe e discriminazioni». E se mai nella Lega qualcuno ha strizzato l'occhio al popolo no vax, Draghi picchia duro contro la «violenza odiosa e vigliacca» di quanti attaccano e minacciano per opporsi al green pass. Il certificato verde sarà esteso e i dettagli si decideranno in quella cabina di regia che Salvini ha richiesto, ma l'esito è scritto.

 

mario draghi in conferenza stampa 3

«La direzione di marcia è quella», ha ammonito il premier prima ancora di sedersi al tavolo, spiegando serafico che la rotta è stata decisa con Roberto Speranza, teorico del rigore assoluto. Draghi tira dritto e chi ci sta, ci sta. L'ex ministro dell'Interno alza i toni? Il premier al contrario evita lo scontro diretto e, quando gli chiedono se preferisca la Lega di lotta o quella di governo, risponde con un pieno riconoscimento del leader: «La Lega è una, ha un capo che è Salvini e basta».

matteo salvini claudio borghi

 

Parole che hanno fatto piacere al diretto interessato. Per quanto dura sia la battaglia dentro il governo sul fronte della lotta al Covid, Draghi non vede «alcun disastro all'orizzonte» e quando gli chiedono se sia tentato dal Quirinale svicola rapido e brusco, sottolineando che a lui sta a cuore il futuro del Paese e non il suo: «Non mi preoccupo per me stesso, di sicuro». E se non sembra curarsi nemmeno della tenuta della sua maggioranza, è perché pensa che nessuno dei leader che lo sostengono abbia interesse a fare harakiri .

 

mario draghi in conferenza stampa 2

«È chiaro che è auspicabile una convergenza maggiore, una maggiore disciplina, ma questo governo va avanti». Ci sono differenze e anche divergenze, ammette, eppure «il governo va fondamentalmente molto d'accordo nei suoi membri». Tanti temono o sperano che l'unità nazionale non regga oltre febbraio, quando si dovrà eleggere il nuovo capo dello Stato. Draghi invece rimanda il problema, non svela le sue intenzioni e si concentra sull'agenda. E se Enrico Letta vede «l'inizio della fine», lui proprio no: «Io non vedo la fine». Il governo va avanti.

enrico giovannini mario draghi matteo salvini claudio borghi mario draghi patrizio bianchi mario draghi in conferenza stampa 3roberto speranza enrico giovannini mario draghi patrizio bianchi maria stella gelmini mario draghi in conferenza stampa 1mario draghi in conferenza stampa 2mario draghi in conferenza stampa 4mario draghi in conferenza stampa

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…

giorgia meloni giampaolo rossi antonino monteleone laura tecce antonio preziosi monica giandotti pierluigi diaco

PRIMA O POI, AFFONDE-RAI! - MENTRE IN CDA SI TRASTULLANO SUGLI ASCOLTI DECLINANTI DI “TG2 POST”, SI CHIUDONO GLI OCCHI SULLO STATO ALLA DERIVA DI RAI2 E DI RAI3 - UN DISASTRO CHE NON VIENE DAL CIELO. LA TRASFORMAZIONE DELLA PRODUZIONE DEI PROGRAMMI DALLE TRE RETI A DIECI DIREZIONI IN BASE AL "GENERE" (INTRATTENIMENTO, INFORMAZIONE, FICTION, ECC.), AVVIATA DA FUORTES NEL 2021 MA IMPLEMENTATA DALL’AD GIAMPAOLO ROSSI (CON LA NOMINA DELLA DIREZIONE DEL "COORDINAMENTO GENERI" AFFIDATA A STEFANO COLETTA), HA PORTATO ALLA PERDITA DI IDENTITÀ DI RAI2 E DI RAI3 MA ANCHE AL TRACOLLO DEGLI ASCOLTI (E DELLE PUBBLICITÀ) - LO SCIAGURATO SPACCHETTAMENTO HA PORTATO A UNA CENTRALIZZAZIONE DECISIONALE NELLE MANI DI ROSSI E A UN DOVIZIOSO AUMENTO DI POLTRONE E DI VICE-POLTRONE, CHE HA FATTO LA GIOIA DEI NUOVI ARRIVATI AL POTERE DI PALAZZO CHIGI - PURTROPPO IL SERVILISMO DI UNA RAI SOTTO IL TALLONE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI NON PAGA. LE TRASMISSIONI CHE DOPO UNA MANCIATA DI PUNTATE FINISCONO NEL CESTINO ORMAI NON SI CONTANO PIÙ. TANTO CHE I DUE CANALI SONO STATI RIBATTEZZATI ‘’RAI2%’’ E ‘’RAI3%’’...

fabio pinelli soldi csm

DAGOREPORT – ALTRO CHE SPENDING REVIEW AL CSM TARGATO FABIO PINELLI – IL VICEPRESIDENTE DI NOMINA LEGHISTA SEMBRA MOLTO MENO ATTENTO DEL PREDECESSORE NELLA GESTIONE DELLE SUE SPESE DI RAPPRESENTANZA – SE NEL 2022, QUANDO ERA IN CARICA DAVID ERMINI, ERANO STATE SBORSATI APPENA 4.182 EURO SU UN BUDGET TOTALE DI 30 MILA, CON L’ARRIVO DI PINELLI NEL 2023 LE SPESE DI RAPPRESENTANZA PER TRASFERTE E CONVIVI SONO LIEVITATE A 19.972 EURO. E NEL 2024 IL PLAFOND DISPONIBILE È STATO INNALZATO A 50 MILA EURO. E PER LEGGE IL VICEPRESIDENTE DEL CSM NON DEVE DETTAGLIARE LE PROPRIE NOTE SPESE DI RAPPRESENTANZA...

giovambattista giovanbattista fazzolari vitti

FLASH – ROMA VINCE SEMPRE: IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI, DA SEMPRE RISERVATISSIMO E RESTÌO A FREQUENTARE I SALOTTI, ORA VIENE PIZZICATO DA DAGOSPIA NEL “SALOTTO” DI PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA, SPAPARANZATO AI TAVOLI DI “VITTI”, DOVE POLITICI, GIORNALISTI E POTENTONI AMANO ATTOVAGLIARSI (DENIS VERDINI FACEVA LE RIUNIONI LI' E CLAUDIO LOTITO AMA GOZZOVIGLIARE DA QUELLE PARTI, SPILUCCANDO NEI PIATTI ALTRUI) – ANCHE “FAZZO” È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DE “FAMOSE DU’ SPAGHI”: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO CHIACCHIERA CON UN CANUTO SIGNORE DI CUI VORREMMO TANTO CONOSCERE L’IDENTITÀ. I DAGO-LETTORI POSSONO SBIZZARIRSI: HANNO QUALCHE SUGGERIMENTO PER NOI?

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOPANZA DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, IL FILOSOFO CHE SPIEGAVA TOLKIEN A GIORGIA NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO, PRENDE IL TELEFONINO E PARLA DIRETTAMENTE CON LA PREMIER MELONI... - VIDEO