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SALVINI VUOLE PAPPARSI ROMA E VA ALLO SCONTRO CON LA RAGGI: “NON SERVE MICA UNO SCIENZIATO PER PORTARE VIA LA MONNEZZA” - LA PROPOSTA DELLA LEGA: FAR DIVENTARE LA CAPITALE UNA CITTÀ-REGIONE AUTONOMA E FACENDO DIVENTARE OSTIA UN COMUNE A PARTE - VIRGINIA RAGGI RIBATTE: “NON SI PUÒ GIOCARE LA CAMPAGNA ELETTORALE SULLA PELLE DEI ROMANI. BASTA. SIAMO STANCHI DELLE SUE CHIACCHIERE”

1 - SALVINI: PER LA "MONNEZZA" NON SERVE UNO SCIENZIATO RISPUNTALA CITTÀ -REGIONE

Stefania Piras per “il Messaggero”

matteo salvini e virginia raggi 9

 

Gli applausi più forti Matteo Salvini li ha presi quando ha annunciato di non voler andare ospite della trasmissione di Fabio Fazio e quando ha parlato, di nuovo con taglio critico, dell' amministrazione Raggi. «Ieri c' è stata la gara di Formula E, probabilmente l' unico momento in cui le macchine giravano per Roma senza fermarsi». Buche, rifiuti, metro chiuse. Salvini sgrana il rosario capitolino con problemi evidenti e incontrovertibili.

 

I TEMI CALDI

Sa che su questi tre grandi temi Virginia Raggi, anche volendo, non può controbattere perché lui, dal Viminale, può anche aiutarla ma «il ministro dell' Interno non può portare via anche la monnezza che sta seppellendo Roma». «Non serve mica uno scienziato», la scuote. «Non posso far ripartire io le metro o mettere a posto le strade. E non ci deve rimanere male il sindaco, bisogna avere le spalle larghe», dice spazientito.

 

Salvini parla nella sala di un hotel romano gremita di militanti e dirigenti del partito: il 4 marzo qui a Roma la Lega ha fatto il 10% e ora alle Europee si ci si attende di moltiplicare quel risultato per tre. In dieci mesi sono state inaugurate 15 sezioni nella Capitale e designati altrettanti coordinatori.

 

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«Siamo aperti ma non siamo un tram o un treno, non mi interessa chi porta diecimila preferenze, io preferisco chi me ne porta mille pulite», avverte Salvini, che ieri notte ha chiuso le liste per le Europee. Confermato nella circoscrizione del Lazio Antonio Maria Rinaldi, e c' è anche una new entry romana, già candidata al Senato. È Luisa Regimenti, il medico legale che ha lavorato sul caso di Pamela Mastropietro, la ragazza uccisa e fatta a pezzi a Macerata. Ma è la Capitale il chiodo fisso del vicepremier che lancia messaggi espliciti all' alleato Luigi Di Maio: «Tu ti occupi di legittima difesa e non proferisci parola sull' amministrazione di Roma? Io ho invitato la gente a votare la Raggi ma ora quando la gente mi vede dice: fate presto». Ieri, inoltre ha piantato l'ennesimo paletto sul debito storico della città e la recente operazione per chiudere la gestione commissariale.

 

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«Nessun regalo milionario per coprire amministratori incapaci. Migliaia di altri Comuni italiani hanno gli stessi problemi e identici diritti. Roma è una città bellissima da troppo tempo trascurata e abbandonata: chi ha sbagliato paghi!», puntano il dito Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari, capigruppo della Lega in Senato ed alla Camera.

«Salvini fa solo chiacchiere», dicono in soccorso di Virginia i compagni del M5S dal Parlamento al Campidoglio. «Il video? Forse non ha capito: deve pulire le strade», replica un colonnello romano del Carroccio.

 

LA RIFORMA

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E rispunta la proposta della città-regione autonoma che vuole far diventare Roma come il Veneto e la Lombardia che sgomitano per emanciparsi dallo Stato centrale con la controversa legge Spacca-Italia. Introducendo nel club anche la Capitale, con questa mossa tattica Salvini accontenta prima di tutto i suoi governatori al nord Fontana e Zaia. Così potrà dire: l' autonomia? la chiediamo per tutti.

 

Ieri ha parlato di ridisegnare i confini della città e ha rilanciato anche l' indipendenza di Ostia, che secondo lui dovrebbe essere scorporata da Roma. La riforma costituzionale studiata dal capogruppo leghista in Campidoglio Maurizio Politi, e raccontata ieri anche dal coordinatore regionale Francesco Zicchieri durante la conferenza programmatica della Lega Lazio, prevede di estrapolare Roma dalla città metropolitana superando definitivamente la riforma Delrio e farne un ente autonomo in termini di rappresentanza e di potere legislativo, in modo che possa governare in modo più efficiente, snello e incisivo.

 

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Ma soprattutto in modo che possa attingere ai fondi europei direttamente senza passaggi intermedi. «I 121 comuni dell' area metropolitana non hanno un punto di riferimento reale nel sindaco della Capitale perché quest' ultimo si deve occupare delle istanze romane», spiegano Politi e Zicchieri. E così sintetizzano: «Andiamo oltre l' aspetto finanziario, pensiamo a Roma come distretto autonomo».

 

2 - VIRGINIA RAGGI: «NOI STUFI DELLE SUE CHIACCHIERE FA POLITICA SULLA PELLE DEI ROMANI»

Simone Canettieri per “il Messaggero”

 

Sarà che sta passando la domenica in famiglia e che non ha voglia di litigare.

Ma al termine dell' ennesima settimana di scontri a distanza con Matteo Salvini, Virginia Raggi conta fino a dieci prima di rispondere all' ultima stoccata del ministro dell' Interno: «Io non ci sto. Non si può giocare la campagna elettorale sulla pelle dei romani. Basta. Al di là delle appartenenze politiche, devo e voglio difendere la mia città. Siamo stanchi delle sue chiacchiere».

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Sindaca, Salvini dice che per amministrare servono le spalle larghe.

«Bene, io ho le spalle larghe e non mi spavento facilmente. Io le villette dei clan mafiosi le ho abbattute, dopo decenni di silenzio delle precedenti giunte: otto case del clan Casamonica buttate giù dalla ruspa. Come, allo stesso modo, abbiamo cacciato gli Spada dalle case popolari che occupavano abusivamente ad Ostia».

 

Il leader della Lega mette a nudo il problema dei rifiuti. La sua giunta da quasi due mesi non ha un assessore all'Ambiente: difficile dargli torto o no?

«Per togliere la spazzatura non serve assolutamente uno scienziato, ma sono necessari duro lavoro e costanza. Che siamo sotto attacco credo sia innegabile visti i continui incendi agli impianti, ai cassonetti, alle isole ecologiche, e che la regione Lazio non abbia un numero di impianti adeguato ai rifiuti prodotti nella regione stessa è sotto gli occhi di tutti. Di certo, non bastano due tweet e qualche battuta ad effetto. L' assessore?

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Conto al più presto di chiudere la casella mancante».

 

Ma quando?

«Presto. Dobbiamo scegliere una figura all'altezza della sfida, stiamo parlando di Roma».

 

La norma sul debito storico della Capitale è diventata un problema per il governo. Anche su questo Salvini dice che non è giusto che gli italiani paghino gli errori commessi da altri. Può essere chiara e definitiva?

«Glielo ho spiegato anche in un video semplice semplice, usando due pezzi di pane. Oggi il debito di 13 miliardi che il centrodestra nel 2008 ha addossato in parte a Roma e in parte all' Italia, aprendo la gestione commissariale, costa 500 milioni l' anno, suddiviso in due quote: 300 da parte dello Stato e 200 da parte di Roma. Domani il debito continuerà a costare allo Stato 300, anzi pure un po' di meno. Perché lo Stato dal 2021 rinegozierà il debito. Ci saranno risparmi 2,5 miliardi e l' Iperf potrà scendere. Salvini è stato informato male».

 

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Ma i romani dovranno sorbirsi questo scontro tra lei e il vicepremier fino alle Europee? La città non merita risposte immediate?

«Lo ripeto: a me non interessa litigare. Quando mi incontro o mi sento con il ministro si dimostra disponibile. Collaborare è anche nel suo interesse. Le scaramucce fanno parte del gioco politico e mediatico. Preferisco concentrarmi sul lavoro da fare per la città».

 

Ma come vive questa Opa della Lega sul Campidoglio? Teme che alle Europee ci sarà il sorpasso sul M5S anche a Roma?

«Io voglio pensare alla città e a una sana interlocuzione con il ministro dell' Interno. Colpisce che tanti referenti locali della Lega siano stati in passato molto vicini al centrodestra che ha governato la città con esiti sotto gli occhi di tutti».

 

Il ministro dice che è pronto a darle una mano: ci crede?

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«E' pronto a mettere a disposizione poliziotti e telecamere? Voglio prenderlo in parola: sulla sicurezza c' è bisogno di maggiore presenza dello Stato, se non vogliamo lasciare spazio a formazioni estremiste come CasaPound. Ci sostenga nella richiesta per assumere altri uomini della polizia urbana di Roma. Da quando sono arrivata ho assunto circa mille poliziotti e vigili ma comunque la città ha una carenza di almeno altre 2.000 unità. Le soluzioni ci sono, altrimenti restano soltanto parole e polemiche».

 

Sta dicendo che Capitale è poco sicura?

«Non è un mistero che Roma sia da sempre al centro degli appetiti della criminalità organizzata. Negli ultimi anni, i segnali di intimidazione nei confronti della mia amministrazione e della stragrande maggioranza dei romani onesti non mancano. Dal ministro mi aspetto un segnale di sostegno alla città che rinasce. Le polemiche pre-elettorali non aiutano, non premiano. I cittadini chiedono risultati concreti agli amministratori e ai politici».

 

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Ma Salvini tocca comunque problemi reali: come la battuta sul traffico normale, ma solo nel giorno della Formula E. Non crede che i romani la pensino come lui alla lunga?

«Lo spettacolo che, come città e amministrazione, abbiamo offerto al mondo con la Formula E ha fatto colpo anche sul ministro. Ha dovuto riconoscere che abbiamo fatto un buon lavoro portando in Italia investimenti importanti e consegnando ai media internazionali una immagine moderna e propositiva dell' intero Paese. Mi auguro che il prossimo anno Salvini torni: sarà una edizione ancora più entusiasmante».

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