liste attesa sanita milena gabanelli dataroom giorgia meloni

SULLA SANITÀ MELONI HA FATTO IL GIOCO DELLE TRE CARTE – MI-JENA GABANELLI DEMOLISCE IL DECRETO PER RIDURRE LE LISTE D'ATTESA NELLE PRESTAZIONI SANITARIE APPROVATO DAL GOVERNO: “PROPONE MISURE GIÀ PREVISTE E MAI ATTUATE. IL MONITORAGGIO DI VISITE ED ESAMI FINORA È UN FALLIMENTO, I PRIVATI NON COLLABORANO MAI. SENZA IMPORTANTI NUOVI FINANZIAMENTI AL SSN NON SI VA TANTO LONTANO” – VIDEO

GUARDA QUI LA VIDEO-INCHIESTA DI MILENA GABANELLI SULLE LISTE DI ATTESA NELLA SANITA”

 

Estratto dell’articolo di Milena Gabanelli e Simona Ravizza per il “Corriere della Sera”

 

SANITA PUBBLICA

C’è «una straordinaria necessità e urgenza di definire misure volte a garantire la tempestiva attuazione di un programma straordinario per la riduzione delle liste di attesa per le prestazioni sanitarie, al fine di superare le criticità». È con questa premessa che il 7 giugno, il giorno prima delle elezioni Europee, il governo Meloni pubblica in Gazzetta ufficiale il decreto-legge n. 73 «Misure urgenti per la riduzione dei tempi delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie». […]

 

I «codici di priorità»

decreto sulle lista d attesa - sanita - dataroom

Viene istituita la Piattaforma nazionale delle liste di attesa, che sarà gestita dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). L’obiettivo è monitorare a livello nazionale se sono rispettati i «codici di priorità» sulla ricetta, secondo i quali una visita o un esame medico devono essere garantiti in 72 ore se urgenti, entro 10 giorni se c’è il codice «breve», entro 30 giorni per una visita o 60 per un esame se differibili, e ancora entro 120 se sono programmati.

 

Per farlo la Piattaforma dovrà scambiare informazioni con le banche-dati sulle liste di attesa delle Regioni. Il sistema di rilevamento regionale è previsto dal Piano nazionale di governo delle liste di attesa 2019-2021. Il problema è che finora non è stato capace di fotografare la situazione reale. Perché?

GIORGIA MELONI - ORAZIO SCHILLACI

 

Il calcolo dei tempi di attesa è stato fatto solo su una settimana-indice a discrezione; pubblicando solo i dati di alcune aziende sanitarie, probabilmente le più efficienti; senza rispettare la lista delle prestazioni da monitorare per legge; senza specificare i tempi entro i quali la prestazione va garantita; e indicando indifferentemente il tempo di attesa «in previsione» oppure «a posteriori» ovviamente molto diversi tra loro: uno indica da quando prenoti a quando avrai l’appuntamento, l’altro misura l’attesa che c’è stata fra la prenotazione e l’erogazione della prestazione. […]

 

Le prenotazioni

decreto sulle lista d attesa - sanita - dataroom

Nel fissare un appuntamento al telefono il Cup regionale deve comunicare ai cittadini i tempi di attesa sia degli ospedali pubblici sia dei privati accreditati, ossia le strutture che offrono prestazioni a carico del servizio sanitario nazionale. Regione Lombardia tenta di farlo dal 2016, ma dopo 8 anni i privati accreditati non sono ancora tutti collegati al Cup e le disponibilità degli appuntamenti sono parziali. I privati, per tenersi le mani libere su quali appuntamenti dare e a chi, non vogliono mettere a disposizione le loro agende in un sistema unico. Chissà se stavolta riescono a obbligarli.

 

È fatto divieto di sospendere o chiudere le attività di prenotazione. Divieto già previsto dalla legge 266 del 2005, ma ancora oggi succede che uno chiami e si senta dire che in quel momento non c’è posto e lo invitano a ritelefonare più avanti.

 

L’attività a pagamento

decreto sulle lista d attesa - sanita - dataroom

Quando i tempi delle «classi di priorità» indicate sulla ricetta non possono essere rispettati ci sono due opzioni. La prima è che il direttore generale si rivolga ai suoi medici che fanno attività a pagamento dentro l’ospedale, per includere alcune ore con le tariffe del sistema sanitario, dunque più basse: una prima visita di chirurgia generale il servizio sanitario la rimborsa 22 euro contro il minimo di 60 della tariffa a pagamento.

 

SANITA PUBBLICA

L’utilizzo della libera professione senza costi aggiuntivi per il cittadino per tagliare le liste di attesa è già prevista in numerosi provvedimenti a partire dal 1998: il decreto legge 124/1998 stabilisce che in caso di mancato rispetto dei tempi di attesa il cittadino possa utilizzare la libera professione dentro l’ospedale pubblico e pagare solo il ticket; il contratto che regola l’attività dei medici dal 2000 prevede che possano essere chiamati dai vertici dell’ospedale a svolgere attività libero professionale per ridurre le liste d’attesa; possibilità ribadita dal Piano nazionale di governo a partire dal 2010-2012. Tutte norme mai applicate!

 

decreto sulle lista d attesa - sanita - dataroom

La seconda opzione la deve esercitare la Regione, ed è quella di farsi aiutare dai privati accreditati. Regione Lombardia lo ha messo negli obiettivi 2023, chiedendo un aumento di produzione del 10% rispetto al 2019 per tutte quelle prestazioni con tempi di attesa lunghissimi: visite, ecografie, risonanze magnetiche, Tac e endoscopie.

 

ORAZIO SCHILLACI

Cosa è successo? I privati accreditati hanno fatto 700 mila prestazioni in meno con il servizio sanitario e 400 mila in più invece a pagamento! L’Ats ha trattenuto dal contratto 10 milioni di penalizzazione per il mancato raggiungimento degli obiettivi, ma evidentemente ai privati conviene comunque potenziare l’attività in solvenza: del resto privilegiano le prestazioni che rendono di più rispetto a quel che serve.

 

Previste visite diagnostiche e specialistiche da effettuare nei giorni di sabato e domenica e prolungando gli orari. Anche questa misura è già prevista dal Piano nazionale 2019-2021 e non applicata.

 

I controlli e le sanzioni

decreto sulle lista d attesa - sanita - dataroom

Nasce l’Organismo che deve vigilare sulle liste di attesa. La stessa cosa che già doveva fare dal 2006 un analogo organismo solo con un nome diverso (SiVeas). In pratica viene autorizzata una nuova direzione generale al ministero della Salute con qualche dirigente da assumere in più e 20 nuovi funzionari, però con potere sanzionatorio.

 

medici in ospedale

Morale: fin qui il nuovo «programma straordinario» del governo Meloni contro le liste di attesa contiene misure già vecchie, la differenza è che vengono rafforzate le sanzioni in caso di inadempimento. Il personale dell’Organismo di vigilanza sulle liste di attesa svolgerà funzioni di polizia amministrativa e giudiziaria.

 

Per i direttori generali è prevista la revoca dell’incarico; per gli erogatori privati accreditati la messa a disposizione delle agende è una condizione per l’accreditamento; in caso di chiusura delle agende la sanzione amministrativa già prevista da un minimo di 1.000 a un massimo di 6.000 euro viene raddoppiata. E anche il cittadino viene responsabilizzato: l’assistito che non si presenta nel giorno previsto senza giustificata disdetta può essere tenuto al pagamento del ticket, misura peraltro già prevista, ma mai attuata.

 

Le assunzioni

orazio schillaci foto di bacco (1)

Il ministro della Salute Orazio Schillaci enfatizza la possibilità di assumere, oltre al normale turnover, medici e infermieri utilizzando fino al 15% dell’incremento del fondo sanitario nazionale. L’articolo del decreto fa riferimento a una norma prevista dalla Finanziaria 2022.

 

In pratica se questo 15% lo traducessimo in numero di teste, facendo finta che siano solo medici (ma così non è), vorrebbe dire 5.000 in più. Ovviamente l’incremento del personale serve anche per potenziare i ricoveri, i Pronto soccorso, i servizi territoriali, ecc., e solo una parte è finalizzato alle attività legate alla riduzione dei tempi di attesa.

 

Unica vera novità: medici e infermieri beneficeranno di un’agevolazione fiscale del 15% sui compensi per le prestazioni aggiuntive. Il medico che oggi prende 100 euro lorde l’ora, di fatto, è come se ne prendesse 150. La misura costerà in 3 anni (2025-2027) 491,7 milioni di euro, sempre a carico del Fondo sanitario nazionale

 

medici in ospedale

. Il decreto si concentra sull’obiettivo di produrre più prestazioni, ma non interviene sull’appropriatezza: nel 2023 le prescrizioni delle prime visite sono aumentate del 31% rispetto al 2019 e quelle delle risonanze magnetiche del 38% (dati Agenas). Resta il fatto che oggi gli italiani per superare le liste di attesa spendono di tasca loro per le visite ambulatoriali e gli esami diagnostici oltre 8 miliardi all’anno (dati Cergas-Bocconi). Basta questo per capire che senza importanti nuovi finanziamenti al Ssn non si va tanto lontano. Difficile che bastino solo le punizioni!

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…

giorgia meloni giampaolo rossi antonino monteleone laura tecce antonio preziosi monica giandotti pierluigi diaco

PRIMA O POI, AFFONDE-RAI! - MENTRE IN CDA SI TRASTULLANO SUGLI ASCOLTI DECLINANTI DI “TG2 POST”, SI CHIUDONO GLI OCCHI SULLO STATO ALLA DERIVA DI RAI2 E DI RAI3 - UN DISASTRO CHE NON VIENE DAL CIELO. LA TRASFORMAZIONE DELLA PRODUZIONE DEI PROGRAMMI DALLE TRE RETI A DIECI DIREZIONI IN BASE AL "GENERE" (INTRATTENIMENTO, INFORMAZIONE, FICTION, ECC.), AVVIATA DA FUORTES NEL 2021 MA IMPLEMENTATA DALL’AD GIAMPAOLO ROSSI (CON LA NOMINA DELLA DIREZIONE DEL "COORDINAMENTO GENERI" AFFIDATA A STEFANO COLETTA), HA PORTATO ALLA PERDITA DI IDENTITÀ DI RAI2 E DI RAI3 MA ANCHE AL TRACOLLO DEGLI ASCOLTI (E DELLE PUBBLICITÀ) - LO SCIAGURATO SPACCHETTAMENTO HA PORTATO A UNA CENTRALIZZAZIONE DECISIONALE NELLE MANI DI ROSSI E A UN DOVIZIOSO AUMENTO DI POLTRONE E DI VICE-POLTRONE, CHE HA FATTO LA GIOIA DEI NUOVI ARRIVATI AL POTERE DI PALAZZO CHIGI - PURTROPPO IL SERVILISMO DI UNA RAI SOTTO IL TALLONE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI NON PAGA. LE TRASMISSIONI CHE DOPO UNA MANCIATA DI PUNTATE FINISCONO NEL CESTINO ORMAI NON SI CONTANO PIÙ. TANTO CHE I DUE CANALI SONO STATI RIBATTEZZATI ‘’RAI2%’’ E ‘’RAI3%’’...

fabio pinelli soldi csm

DAGOREPORT – ALTRO CHE SPENDING REVIEW AL CSM TARGATO FABIO PINELLI – IL VICEPRESIDENTE DI NOMINA LEGHISTA SEMBRA MOLTO MENO ATTENTO DEL PREDECESSORE NELLA GESTIONE DELLE SUE SPESE DI RAPPRESENTANZA – SE NEL 2022, QUANDO ERA IN CARICA DAVID ERMINI, ERANO STATE SBORSATI APPENA 4.182 EURO SU UN BUDGET TOTALE DI 30 MILA, CON L’ARRIVO DI PINELLI NEL 2023 LE SPESE DI RAPPRESENTANZA PER TRASFERTE E CONVIVI SONO LIEVITATE A 19.972 EURO. E NEL 2024 IL PLAFOND DISPONIBILE È STATO INNALZATO A 50 MILA EURO. E PER LEGGE IL VICEPRESIDENTE DEL CSM NON DEVE DETTAGLIARE LE PROPRIE NOTE SPESE DI RAPPRESENTANZA...

giovambattista giovanbattista fazzolari vitti

FLASH – ROMA VINCE SEMPRE: IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI, DA SEMPRE RISERVATISSIMO E RESTÌO A FREQUENTARE I SALOTTI, ORA VIENE PIZZICATO DA DAGOSPIA NEL “SALOTTO” DI PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA, SPAPARANZATO AI TAVOLI DI “VITTI”, DOVE POLITICI, GIORNALISTI E POTENTONI AMANO ATTOVAGLIARSI (DENIS VERDINI FACEVA LE RIUNIONI LI' E CLAUDIO LOTITO AMA GOZZOVIGLIARE DA QUELLE PARTI, SPILUCCANDO NEI PIATTI ALTRUI) – ANCHE “FAZZO” È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DE “FAMOSE DU’ SPAGHI”: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO CHIACCHIERA CON UN CANUTO SIGNORE DI CUI VORREMMO TANTO CONOSCERE L’IDENTITÀ. I DAGO-LETTORI POSSONO SBIZZARIRSI: HANNO QUALCHE SUGGERIMENTO PER NOI?

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOPANZA DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, IL FILOSOFO CHE SPIEGAVA TOLKIEN A GIORGIA NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO, PRENDE IL TELEFONINO E PARLA DIRETTAMENTE CON LA PREMIER MELONI... - VIDEO