merkel lagarde

SARÀ LA GERMANIA A METTERE FINE ALL'EURO? - LA CORTE COSTITUZIONALE: ''L'ACQUISTO DI BOND DELLA BCE VA OLTRE LE SUE COMPETENZE. HA TRE MESI PER CHIARIRE I CRITERI''. VUOL DIRE CHE LA BUNDESBANK AL PROSSIMO ROUND DI ACQUISTI POTREBBE VOTARE ''NO'', METTENDO IN CRISI L'INTERO SISTEMA E SOPRATTUTTO L'ITALIA CHE IN QUESTE SETTIMANE STA APPROFITTANDO PIÙ DI TUTTI DEI MASSICCI ACQUISTI DELLA LAGARDE. UN DISASTRO TOTALE - MUNCHAU: ''NON PRENDETEVELA COI GIUDICI, CAMBIATE I TRATTATI''

 

 

1.MUNCHAU: SE I GIUDICI TEDESCHI DICONO ''NO'', NON È COLPA LORO, MA DEI TRATTATI

https://www.ft.com/content/e0ac5f7a-8b85-11ea-9dcb-fe6871f4145a

 

christine lagarde mario draghi

L'Unione Europea va avanti da più di 10 a botte di ''trucchi legali'', che hanno piegato le sue rigide regole contenute nei trattati alle crisi che di volta in volta si sono presentate. Perciò se una delle corti dei paesi membri interpreta in modo restrittivo queste regole, non è colpa della corte, ma dell'Unione: è ora che cambi i trattati per riflettere il mutato scenario politico ed economico.  

 

2.CORTE TEDESCA DÀ 3 MESI A BCE PER CHIARIRE ACQUISTI BOND

 (ANSA) - La Corte costituzionale tedesca dà tre mesi di tempo alla Bce, per fare chiarezza sul programma di acquisto dei bond, accogliendo parte del ricorso contro le misure attuate a partire dal 2015. Lo riporta Bloomberg.

 

 

lagarde merkel macron

3.ALTA CORTE, ACQUISTO BOND BCE OLTRE COMPETENZE EUROPEE

 (ANSA) - Stando alla Corte i programmi di acquisti di bond contrastano le competenze della stessa Bce. Per la prima volta nella storia della repubblica tedesca, l'organo principale della giustizia del paese afferma che le misure prese da un organo europeo "non sono coperte dalle competenze europee" e per questo "non potrebbero avere validità in Germania". La Corte chiede alla Bce di giustificare il suo agire. "Il governo tedesco e il Bundestag, sulla base della loro responsabilità di integrazione - aggiunge - sono tenuti ad attivarsi nei confronti del PSPP"

 

 

CORTE TEDESCA, DA BUBA STOP ACQUISTI SENZA CHIARIMENTO BCE 
(ANSA) -  La Corte Costituzionale tedesca ha affermato che la Bundesbank non potrà partecipare più al programma di acquisto dei titoli di Stato se non vi sarà un chiarimento della Bce entro tre mesi. È quello che si legge nel comunicato della stessa Corte. Alla Bundesbank è "proibito, dopo un termine di un periodo transitorio di massimo tre mesi (necessario per il coordinamento dell'eurosistema), partecipare a decisioni anticostituzionali", si legge nella nota, "se il consiglio della Bce con una nuova decisione non chiarirà" che con il PSPP "non proceda a obiettivi di politica monetaria sproporzionati e che abbiano effetti di politica fiscale e di bilancio". Le decisioni di oggi non hanno in oggetto le misure previste per il Coronavirus.

 

 

4.OGGI IN GERMANIA SI DECIDE IL FUTURO DELLA MONETA UNICA

Giuseppe Liturri per “la Verità

 

Ad impossibilia nemo tenetur.

Nessuno è tenuto a fare l' impossibile. Potrebbe essere riassunto da questo celebre brocardo l' esito della sentenza che quest' oggi emetterà la Corte costituzionale tedesca.

La Corte potrebbe infatti decidere che il programma di acquisto di titoli pubblici partito a marzo 2015 con Mario Draghi potrebbe non essere conforme ai principi della Grundgesetz (la Costituzione tedesca). Di conseguenza, l' azione della Bundesbank all' interno del Consiglio direttivo della Bce dovrebbe conformarsi in futuro ai limiti e ai divieti eventualmente disposti con la sentenza.

 

La Bundesbank sarebbe quindi impedita dal fornire l' assenso a future deliberazioni. Cosa potrebbe quindi accadere? Bisogna ammettere che si naviga in acque del tutto inesplorate. I commentatori sono prevalentemente concordi sul fatto che non ci saranno effetti giuridici immediati sulle decisioni già adottate dalla Bce. Non foss' altro per il rispetto dell' elementare principio dell' indipendenza di questa istituzione.

CORTE COSTITUZIONALE TEDESCA MERKEL

 

Le decisioni già prese sono: il programma App, partito nel 2015 e che oggi prevede il reinvestimento dei titoli giunti a scadenza (circa 30 miliardi al mese) oltre ad acquisti aggiuntivi per 20 miliardi al mese ed un ulteriore pacchetto di 120 miliardi aggiuntosi a marzo scorso; il programma Pepp, deciso il 18 marzo, che prevede acquisti per 750 miliardi entro fine anno, di cui 119 miliardi già acquistati al 30 aprile. Un pacchetto pari a circa 1.030 miliardi da qui a fine anno che, sommati ai 2.705 miliardi già detenuti a fine aprile, porteranno il bilancio della Bce alla clamorosa cifra di oltre 3.800 miliardi, di cui circa l' 80% titoli pubblici. Il tutto con un semplice click di un computer in una stanza dell' Eurotower di Francoforte, senza spreco di inchiostro, poiché è moneta di banca centrale.

 

Ma tutto questo è avvenuto muovendosi su un sentiero strettissimo e dribblando di fatto le disposizioni dell' articolo 123 sul divieto di finanziamento del deficit pubblico da parte della Bce, e dell' articolo 125 Tfue sul divieto di solidarietà finanziaria tra Stati. Gli escamotage trovati all' epoca da Draghi furono 3:

mario draghi christine lagarde

1 La Bce non può detenere più del 33% del debito pubblico di ogni Stato membro e più del 33% di ciascuna emissione;

2Gli acquisti della Bce devono essere ripartiti secondo la quota di partecipazione al capitale della banca (la capital key);

3 Gli acquisti devono essere condotti dalle banche centrali nazionali per l' 80% del totale.

 

Tra 2015 e 2016 Corte di giustizia europea e Corte tedesca ebbero già modo di pronunciarsi sul programma Omt, varato da Draghi e mai attuato. In quell' occasione i giudici di Karlsruhe stabilirono che la Bundesbank potesse partecipare purché fossero rispettati i seguenti criteri: acquisti non annunciati; il volume degli stessi sia previamente delimitato; sussista una differenza temporale minima tra l' emissione dei titoli pubblici e il loro acquisto; l' acquisto sia circoscritto ai titoli di Stati che hanno accesso ai mercati; i titoli siano detenuti fino alla loro scadenza solo in via eccezionale; gli acquisti cessino e i titoli siano rimessi sul mercato nel momento in cui l' intervento non sia più necessario.

 

Queste condizioni depotenziarono di molto l' Omt, a dispetto di chi ancora oggi si azzarda improvvidamente a chiamarlo in causa come ipotetica soluzione. Ma non c' è stata mai l' opportunità di testare l' obbedienza della Bundesbank a quei criteri. Questa volta è diverso e affioreranno le contraddizioni, latenti da anni, della costruzione economica e politica europea. È infatti noto che la Bundesbank si oppose già alla decisione del Qe del 2015 e del Pepp del marzo scorso (ben 6 voti contrari).

 

corte costituzionale tedesca

Nel caso probabile che la Corte tedesca decida di ribadire i limiti sopra esposti (rendendoli applicabili anche al recente programma Pepp), quando la Bce a settembre sarà chiamata a prendere la decisione di espandere il Pepp, col probabile voto contrario della Bundesbank, lo farà in conclamata violazione dei limiti posti dalla Corte tedesca. Fino a quando la Germania potrà accettare che la Bce prenda decisioni di politica monetaria in contrasto con la sua Costituzione?

 

La Germania trarrà le estreme conseguenze e dichiarerà la sua uscita dall' euro, come ipotizzato dal giurista Luciano Barra Caracciolo? Lo scenario più probabile vede un periodo di elevata agitazione sui mercati. L' azione della Bce, unico ombrello oggi a disposizione con risorse potenzialmente illimitate, sarebbe messa in discussione e fortemente depotenziata.

 

l corte tedesca big

A questo riguardo la Lagarde giovedì scorso, ribadendo la necessità di muoversi con la massima flessibilità negli acquisti, ha lanciato un bel guanto di sfida ai giudici tedeschi.

Si attendono le mosse di Parigi che non può permettersi la fine degli acquisti della Bce: si romperà il tandem con Berlino, che da decenni domina le scelte fondamentali per la Ue?

L' Italia rischia di essere vaso di coccio in questa disputa, come già accaduto in passato.

 

E vede avvicinarsi a passi da gigante il Mes. Infatti, da un documento del governo olandese trasmesso al Parlamento dell' Aia in vista dell' Eurogruppo, si apprende che il Consiglio dei governatori del Mes si riunirà il 14 di maggio per rendere questo strumento finanziario «disponibile in principio a tutti gli Stati membri». A quel punto basterà la domanda individuale di uno Stato membro per diventare debitori di uno strumento concepito per aiutare Stati in crisi e gli uomini della Troika potranno preparare i trolley per spostarsi a Roma.

CONTE LAGARDEGualtieri Conte

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