mattarella bonaccini

SCENDE IN CAMPO MATTARELLA: RICHIAMA I GOVERNATORI BONACCINI E TOTI E CONTINUA LA MORAL SUASION PER RICUCIRE LE DISTANZE TRA GOVERNO, ENTI LOCALI E PARTITI DI OPPOSIZIONE – OGGI VEDRÀ CASELLATI E FICO. OBIETTIVO: UNA CAPIGRUPPO PERMANENTE SULLE SCELTE ANTI-VIRUS - LE REGIONI TENGONO IL PUNTO: NO A STRETTE LOCALI - QUALCOSA SI MUOVE. IERI INTANTO IL CENTRODESTRA SI È ASTENUTO SULLA...

Marco Conti per “il Messaggero”

MATTARELLA BONACCINI

 

Un colloquio richiesto. Al termine le rassicurazioni dei due convocati, Stefano Bonaccini e Giovanni Toti rispettivamente presidente e vice della Conferenza Stato-Regioni, «sulla più ampia collaborazione istituzionale con il governo» per affrontare l' emergenza pandemica.

 

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ieri mattina è tornato a battere sul tasto che picchia da giorni. Lo ha fatto chiamando i due massimi rappresentanti delle amministrazioni regionali, che in queste ore faticano ad accettare i provvedimenti del governo.

 

mattarella fico casellati

Le amministrazioni regionali hanno per Mattarella «un ruolo decisivo» nella strategia per fronteggiare la pandemia. Un peso che la riforma del Titolo V ha accresciuto, ma che non toglie alle regioni l' obbligo di collaborare con lo Stato. In un colloquio definito «interessante e proficuo», Bonaccini e Toti hanno condiviso le ragioni del Presidente della Repubblica che solo il giorno prima, parlando al cimitero di un comune della bresciana, aveva rilanciato quell' appello all' unità nazionale che, in momenti come l' attuale, dovrebbe coinvolgere anche l' opposizione.

sergio mattarella in visita al cimitero di castegnato 3

 

Il Capo dello Stato non si è mai pronunciato sulle scelte dei partiti e del governo. Tanto meno sulle misure che dovranno essere assunte per rallentare la pandemia. Eppure Mattarella non si arrende ad una realtà fatta di contrapposizioni sterili. E' per questo che continua ad invitare alla collaborazione maggioranza ed opposizione, come i presidenti di regione e i sindaci. L' invito vale quindi anche per il centrodestra che formalmente continua a rifiutare la «cabina di regia» proposta da Conte, ma qualcosa si muove.

 

Ieri prima alla Camera e poi al Senato il centrodestra si è astenuto sulla risoluzione del governo in cambio del voto favorevole della maggioranza ad alcune richieste del centrodestra. Un fievole segnale che il segretario del Pd Nicola Zingaretti, accoglie con soddisfazione insieme a Pier Ferdinando Casini che parla di «primo passo». Il successivo lo compie oggi lo stesso Mattarella che continua a tessere la sua tela istituzionale incontrando i presidenti di Camera e Senato, Fico e Casellati.

sergio mattarella in visita al cimitero di castegnato 4

 

Lo spazio per una commissione Bicamerale o una conferenza congiunta dei capigruppo di Camera e Senato è tutto da verificare, ma l'idea non viene bocciata soprattutto dentro Forza Italia e nella stessa Lega che da giorni incrocia le dita sul destino della Lombardia. L' obiettivo del Capo dello Stato, con la chiamata di ieri mattina dei due governatori e con l' incontro di oggi con i presidenti delle Camere, è quello di spingere le istituzioni e le forze politiche alla massima collaborazione pur non entrando nel merito delle competenze e del dibattito politico.

 

toti conte 3

Il fatto che tale azione possa essere interpretata come un sostegno all' esecutivo o come la messa in vitro di una maggioranza più ampia dell' attuale, non lo preoccupa. Ciò a cui tende l' azione del Quirinale è quello di recuperare un clima di unità nazionale di fronte ad una pandemia che costringerà il Paese a lunghi mesi di chiusure, di limitazioni e di rinunce. Un periodo ben più lungo della prima ondata e che richiederà nervi saldi e concordia.

giovanni toti con gli occhiali arancioni

 

«Condivido pienamente l' auspicio di collaborazione fra tutte le istituzioni»: scrive poco dopo sui sociale Bonaccini. «Abbiamo garantito la più ampia collaborazione istituzionale, a tutti i livelli», gli fa eco Toti.

 

Ma al termine della riunione con i ministri Boccia e Speranza la musica dei presidenti di regione non cambia. De Luca, presidente della Campania, dopo aver chiuso tutte le scuole lasciando aperte sale bingo, ristoranti e promesso lanciafiamme alle regioni del Nord, ora chiede il lockdown nazionale.

 

BERLUSCONI MELONI SALVINI

Fontana, presidente della Lombardia, continua a seguire la ferrea logica secondo la quale «se chiude Milano chiude la Lombardia e se chiude la Lombardia deve chiudere tutto il Paese». Emiliano, presidente della Puglia, dopo aver chiuso tutte le scuole, pretende ora bonus baby sitter, congedi parentali possibilmente retroattivi. Lo stesso Toti (Liguria) insiste sull' idea di chiudere in casa gli anziani anche se ha alzato il limite di età da 70 a 75.

 

giuseppe conte sergio mattarella

Un muro contro muro che archivia il «lasciateci fare a noi» dei governatori della prima ondata anche perchè c' è chi pensa di giocare a proprio favore il clima di insofferenza che c' è nel Paese.

giuseppe conte sergio mattarella 1

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