de magistris e de luca

SCENEGGIATE NAPOLETANE - DE LUCA FA NERO DE MAGISTRIS: “MI IMBARAZZA PERDERE ANCHE UN MINUTO SU CHI PARLA DI COSE DI CUI NON CAPISCE NULLA. È SCONCERTANTE CHE APRA ANCORA BOCCA UN SEDICENTE SINDACO CHE È L'ESPRESSIONE DEL PIÙ GRANDE DISASTRO AMMINISTRATIVO D'ITALIA: QUASI TRE MILIARDI DI EURO DI DEBITI, I TRIBUTI PIÙ ALTI D'ITALIA, TRASPORTO PUBBLICO DISTRUTTO. E VENERDÌ SERA DI FRONTE A UNA CITTÀ DEVASTATA DAI DELINQUENTI FACEVA IL COMMENTATORE TV. DOVREBBE ESSERE MESSO IN QUARANTENA PER I PROSSIMI 20 ANNI”

Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera”

 

De Luca, il Dpcm la soddisfa?

DE LUCA E DE MAGISTRIS

«Sono le misure più restrittive che si potessero adottare, nell'ambito di una scelta ancora intermedia fatta dal governo. Le alternative praticabili oggi sono due: o chiudere tutto per un mese per frenare il contagio; o prendere misure rigorose, ma ancora parziali. Il governo ha optato per il piano B. È un passo avanti ma non basterà».

 

Il governo non si è mosso per tempo?

«Io avrei anticipato fortemente alcune decisioni. Ma prendo atto di due novità: la prima, è la scelta di misure generali e nazionali; la seconda, è la predisposizione di misure a sostegno delle attività produttive colpite. In ogni caso, vedo che qualche presa di posizione forte di qualcuno di noi è stata utile per dare una scossa al governo».

 

Chi ha vinto tra Regioni e governo?

DE MAGISTRIS E DE LUCA

«La linea prevalsa è quella di un piano B, e di misure di carattere generale. Noi dobbiamo muoverci ora in questo ambito. Voglio dire che chiusure più drastiche a livello locale non sono ipotizzabili perché sarebbero assolutamente inefficaci: chiudere un territorio, con il resto del Paese aperto, sarebbe una scelta tanto impraticabile quanto inutile dal punto di vista del contagio. Le Regioni, unitariamente, hanno sostenuto l'opportunità di orari meno rigidi per bar e ristoranti, avendo scelto il governo la linea intermedia, a questo punto è importante che siano rapide ed efficaci le misure di ristoro annunciate, e di cui tanti operatori, nei mesi passati, non hanno beneficiato».

DE MAGISTRIS E DE LUCA

 

Lucia Azzolina sostiene che a scuola non ci si infetta.

«Come lei sa, abbiamo anticipato misure che hanno sollevato mille polemiche, ma che poi sono state adottate da tutti. Quelle sulla scuola sono un esempio. È banale ripetere la litania sull'importanza della didattica in presenza. Siamo d'accordo tutti. Ma le decisioni vanno prese sulla base dei dati del contagio.

 

Se in un territorio (per esempio quello dell'Asl Napoli 2) registro 400 contagi in ambito scolastico, che cosa si fa? È inevitabile ricorrere alla didattica a distanza. Farla soltanto per il 75% è una cosa incomprensibile. I dati forniti dall'Unità di crisi ci dicono che il contagio, nella fascia di età 0-18 anni, è cresciuto di 9 volte dopo le due settimane di apertura dell'anno scolastico, e che le fasce di età sono colpite allo stesso modo, a 5 come a 18 anni».

 

Ciò che è accaduto a Napoli colpisce.

LUIGI DE MAGISTRIS - VINCENZO DE LUCA - OLIVIA PALADINO - GIUSEPPE CONTE

«È essenziale distinguere. Il 90 per cento dei cittadini ha dato una prova straordinaria di autodisciplina. E il malessere di chi cerca oggi di difendere un reddito, va rispettato e affrontato con misure immediate, sul modello Campania. Qui nei mesi scorsi abbiamo lavorato sul piano della sanità e su quello sociale, approvando un piano di aiuti a imprese e famiglie per oltre un miliardo. Ho proposto ieri al governo la definizione di un analogo piano socio economico nazionale in tempi brevi. Per il resto, la vicenda di Napoli ha visto protagonisti pezzi di camorra, di antagonisti e di neofascisti. Solidarietà alle forze dell'ordine, e pugno di ferro contro i delinquenti. C'è chi ha bisogno di tenere aperto tutto per fare spaccio di droga. L'arresto di due pregiudicati mi auguro sia un segnale di svolta rispetto alla troppa tolleranza degli anni passati».

DE MAGISTRIS E DE LUCA

 

Che cosa risponde alle critiche di de Magistris?

«In un momento così serio, mi imbarazza perdere anche un minuto su chi parla di cose di cui non capisce nulla. Rilevo il fatto sconcertante che apra ancora bocca un sedicente sindaco che è l'espressione del più grande disastro amministrativo d'Italia: quasi tre miliardi di euro di debiti, i tributi più alti d'Italia, trasporto pubblico distrutto, manutenzioni zero e parchi devastati. Parla uno che voleva varare la "flotta partenopea", e stampare una moneta comunale! Parla uno che non ha fatto nulla di nulla per il controllo della movida e il rispetto delle ordinanze.

 

DE LUCA DE MAGISTRIS

E venerdì sera di fronte a una città devastata dai delinquenti faceva il commentatore televisivo come se fosse a teatro. In qualunque Paese civile al mondo un tale soggetto (copertosi di gloria come magistrato e strafallito come sindaco) dovrebbe essere messo in quarantena per i prossimi 20 anni. Soltanto in Italia possono essere chiamati a fare i commentatori lui e i parcheggiatori abusivi... Ciò detto, concentriamoci sulle questioni serie e drammatiche che abbiamo davanti a noi».

 

 

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."