SCHELETRI TECNICI! – ANCHE I MINISTRI DEL GRAN PREMIER DI PALAZZO GIUSTINIANI GOLDMONTI HANNO QUALCHE CARCASSA NEGLI ARMADI - L'ATTUALE MINISTRO NUCLEARE CLINI, DA DIRETTORE GENERALE DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE AVEVA MOLTO A CUORE L’AZIENDA EURAFRICA, DA 10MILA EURO DI CAPITALE, SEDE A NAPOLI E ZERO DIPENDENTI. E UN MERCANTE D’ARMI COME DIRETTORE GENERALE - PER IL SOLO STUDIO DI FATTIBILITÀ, LA SOCIETÀ SPONSORIZZATA DA CLINI INCASSA OLTRE 700 MILA €, EROGATI DAL MINISTERO…

Gianni Barbacetto per il "Fatto quotidiano"

Corrado Clini l'Africano. L'appellativo se l'è conquistato sul campo. Non era ancora il ministro dell'Ambiente che, fresco di nomina, corre a Rai Radio 2 a esternare la sua fede pro-nucleare e pro-Ogm. Era ancora direttore generale del ministero, a fianco di Alfonso Pecoraro Scanio (governo Prodi), prima di essere riconfermato anche da Stefania Prestigiacomo (governo Berlusconi). Era il 2007 e Clini si era fatto notare come sostenitore e sponsor di una azienda che si era candidata a fare in Kenya, a spese del governo italiano, un lavoro per cui non aveva né gli uomini, né le capacità tecniche.

La vicenda nasce alla periferia di Nairobi. Qui sorge la discarica di Dandora, la più grande del Kenya. Un'immensa e maleodorante distesa di rifiuti che occupa 30 ettari e a cui arrivano le tonnellate di immondizia pro-dotta dai 4 milioni e mezzo di abitanti della città. Accanto a Dandora è cresciuto lo slum di Korogocho ("Ciò che non ha più alcun valore", in lingua kikuyu), dove abitano migliaia di persone che cercano di sopravvivere rovistando nella discarica.

Il comboniano padre Alex Zanotelli ha abitato tra loro, in una baracca di Korogocho, e si è impegnato a chiedere alle autorità locali la bonifica dell'area. Sono stati proposti diversi progetti di bonifica. Uno di questi, firmato dall'azienda italiana Jacorossi, prevede la chiusura della discarica e la nascita di una società partecipata dal Comune di Nairobi per gestire la raccolta dei rifiuti della città, con l'assunzione di almeno una parte di coloro che vivono rovistando nell'immondizia. È un progetto industriale, che prevede ricavi per chi vi s'impegna e non chiede aiuti di Stato. Si materializza però anche un altro progetto, presentato da una società sconosciuta, Eurafrica, con soli 10 mila euro di capitale, sede legale a Napoli, sede operativa a Roma e zero dipendenti.

Tanto per cominciare, Eurafrica si appresta a incassare, per il solo studio di fattibilità, oltre 700 mila euro, erogati dal ministero italiano dell'Ambiente nell'ambito degli impegni internazionali legati al protocollo di Kyoto. In seguito, sarebbe arrivata la parte più consistente del business, del valore di oltre 30 milioni di dollari. A fare concretamente i lavori di bonifica sarebbero state due società proposte da Eurafrica, la britannica Atkins e la keniota Howard Hamprey. Chi accredita Eurafrica presso i governi di Roma e di Nairobi è Clini. Ma chi c'è dietro la società che tanto sta a cuore al direttore generale?

La sede di Napoli è in realtà l'abitazione dell'amministratore unico, Tiziana Perroni. La sede operativa di Roma è intestata al socio di Eurafrica, Bruno Calzia. I due sono marito e moglie. Altro socio è Vittorio Travaglini. Direttore generale è Renzo Bernardi, che di mestiere fa il mercante d'armi, rappresentante di aziende italiane come la Beretta e la Oto Melara e internazionali come British Aerospace e la francese Sagem. Alex Zanotelli e i comboniani non ci stanno.

Da dove spunta Eurafrica? Perché deve incassare dallo Stato oltre 700 mila euro per il solo progetto, quando la Jacorossi era disposta a impegnarsi senza chiedere un soldo? Perché deve guadagnare intermediando lavori fatti da altri? E perché Clini l'ha tanto a cuore? Padre Zanotelli queste domande le pone pubblicamente in una conferenza stampa, a Roma, il 12 ottobre 2007. Le stesse questioni vengono riproposte sul numero di novembre di Nigrizia, in un articolo firmato da padre Daniele Moschetti, che ha sostituito Zanotelli nella missione di Korogocho. Anche un giornalista italiano sempre molto attento alle vicende africane, Massimo Alberizzi del Corriere della Sera, scrive un articolo sull'affare Dandora che viene pubblicato sull'edizione online del quotidiano.

Il ministro Pecoraro Scanio blocca l'operazione. Ma Corrado Clini e i responsabili di Eurafrica fanno partire una tripla querela per diffamazione: contro padre Zanotelli, contro padre Moschetti e contro Alberizzi. I giudici hanno già archiviato le accuse a Moschetti e Alberizzi. Nel primo decreto di archiviazione, il giudice scrive che anche "se alcune delle espressioni usate sono obiettivamente forti - perché sostanzialmente descrivono Eurafrica come società di speculatori che cercano di fare affari sulla pelle dei poveri - tuttavia non sono inutilmente sovrabbondanti o gratuitamente aggressive e offensive, descrivendo esattamente il motivo dei sospetti al tempo ritenuti gravare sulla società Eurafrica, all'epoca evidentemente sospettata di volersi accaparrare il coordinamento del progetto, pur se priva dei necessari requisiti di affidabilità e trasparenza".

Prosciolto anche Alberizzi, "essendosi limitato a esprimere critiche argomentate e circostanziate e a riportare l'esito dei suoi accertamenti sulla vicenda". Resta ancora aperto il procedimento contro padre Zanotelli. Alle sue domande, Clini l'Africano non ha mai risposto, ma intanto è diventato ministro della Repubblica.

 

CORRADO CLINI rif37 alfonso pecoraro scanioAlex Zanotelli

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…