boschi bossi casini

SCIOCCHEZZAIO QUIRINALE - PIERFERDINANDO CASINI POLPO, STRINGE MILLE MANI E SUSSURRA: “PROFILO BASSO”, BONIFAZI VESTITO DI MARRONE PERCULATO DA RENZI: OGGI LA BOSCHI CHIEDEVA SE STAI ANDANDO A CACCIA” – BOSSI OMAGGIATO DA BERSANI E GIORGETTI: DRAGHI? E’ UN NOME CHE PUO’ USCIRE ALLA FINE – MINZO: “UN BANCHIERE AL QUIRINALE E IL CAPO DEI SERVIZI SEGRETI ELISABETTA BELLONI A PALAZZO CHIGI? TI PARE NORMALE?” - UN CRONISTA TEDESCO A UNA SIGNORA CON I CAPELLI ROSSI: “TU CRANTE ELETTRICE?”. “NO, IO SQUADRA MOBILE”

Estratto dell'articolo di Francesca Schianchi per "la Stampa"

 

bossi

[…] Fa il suo ingresso in sedia a rotelle Umberto Bossi, ha voluto esserci - pochette e cravatta verde, dono di Bonaiuti, lo scomparso portavoce di Berlusconi - «Draghi è un nome che può uscire alla fine», mormora tra un saluto e l'altro, i leghisti in processione a cominciare da Giancarlo Giorgetti - «c'è un giovane cronista che vuole farle una domanda» - ma anche Pier Luigi Bersani, due decani del Parlamento all'ennesimo giro di valzer del Quirinale.

 

Accanto a una finestra conversano il sottosegretario del Carroccio Nicola Molteni e la compagna di partito Barbara Saltamartini. Lui pare sia il nome indicato da Salvini per ricoprire l'incarico di ministro dell'Interno in un futuro nuovo governo: «Non se ne parla nemmeno, ve lo garantisco», sbotta il collega dem Enrico Borghi nel capannello affianco, rigorosamente Pd, ché sembra di tornare finalmente a scuola dopo anni di Dad e fatalmente ti metti vicino di banco agli amici di sempre.

umberto bossi a roma vota per il quirinale

 

Alla buvette Roberto Calderoli sorseggia uno spritz - «ma lo fanno più buono al Senato» -, glissa sul voto («finiamo giovedì? L'unica cosa che so è che giovedì gnocchi») piuttosto dà consigli di cinema: «Ho visto Ariaferma, bellissimo». Parla di carceri, ha provato a farlo vedere a Salvini? «Per ora l'ho fatto vedere a mio figlio». […]

 

«Io so che se devo votare Draghi piuttosto mi taglio il braccio», non usa giri di parole Claudio Borghi, uno dei capofila delle critiche al governo su Green Pass e politiche antipandemia. «Voterei Draghi? Bisognerebbe capire cosa pensa di fare con il governo se eleggiamo un altro», si lascia sfuggire Luca Zaia. […] Arriva uno dei quirinabili, Pierferdinando Casini, tra i primi a votare perché la rigida scansione di chiame prevede per primi i senatori, accorrono i commessi a tenerlo al riparo dalla curiosità dei giornalisti - «per favore un profilo basso», sussurra lui, consapevole che quanto meno si fa notare e più si gioca la sua partita.

umberto bossi

 

[…] Un gruppo di parlamentari di Italia Viva si esibisce in grandi sorrisi per una foto insieme a Renzi lì a due passi dall'Aula, mentre lui si compiace delle domande dei giornalisti - «noi non contiamo nulla, non chiedete a noi» - e dà vita a una scenetta con il fedelissimo Francesco Bonifazi, «ti sei vestito tutto di marrone, oggi la Boschi chiedeva se stai andando a caccia», poi toglie la spilletta di Forza Italia a un collega berlusconiano e la mette sul bavero dell'amico: «Ho letto sui giornali che hai risposto a una chiamata di Berlusconi e neanche me lo avevi detto». […]

 

 

 

AL VOTO CON L'AMBULANZA NELLA TONNARA DEI 1.008 ELETTORI

Fabrizio Roncone per il "Corriere della Sera"

 

(...)

 

umberto bossi vota per il presidente della repubblica 3

Le voci dei retroscenisti: «Di Maio sta incontrando di nascosto Letta». «Ma Letta zio o Letta nipote?».

 

«Salvini ha telefonato pure a Conte, renditi conto». «La notizia è che si è aperto un asse Salvini-Letta-Conte: adesso avverto il giornale». Poi ecco un gruppone di grillini che risale via degli Uffici del Vicario. Sguardi sui sampietrini, pensieri grigi. «Ma se Draghi finisse davvero al Quirinale e a Palazzo Chigi venisse poi giù tutto? Ragazzi: noi, con le elezioni anticipate, andiamo tutti a casa. Vi è chiaro, sì?».

 

pier ferdinando casini maria elisabetta alberti casellati

Daniela Santanchè se li vede sfilare davanti. È seduta a un tavolino di Giolitti (l'ingresso contingentato nell'emiciclo di 50 votanti per volta, ha trasformato bar e ristoranti in un'appendice del Transatlantico: chi aspetta di entrare, chi ha già votato ed esce). Ironia abrasiva, il volto liscio come una porcellana di Capodimonte, la Pitonessa (cit. Giuliano Ferrara) negli anni dorati del berlusconismo ha visto cose che noi umani non possiamo immaginare. Ora è con Fratelli d'Italia. Non parla mai tanto per parlare. «Vuol sapere chi finirà su al Colle?». Il suo dito indice è teso in direzione di Palazzo Chigi. «Ma non mi attribuisca un quarto di sospiro, che la vengo a cercare» (gli è rimasta questa voce simpaticamente aggressiva).

 

pier ferdinando casini

Check point. Controlli severi. Intanto dall'hotel Nazionale escono quelli di Coraggio Italia (Romani, Brugnaro, Quagliariello: Toti inspiegabilmente di buon umore). C'è una bolgia diffusa. Un cronista tedesco si avvicina a una signora con i capelli rossi: «Tu crante elettrice?». «No, io Squadra Mobile». Sul cellulare entra il WhatsApp di una fonte: «Appena sei dentro, vai nel cortiletto: c'è una bella scena».

 

A sinistra, all'angolo: una dozzina di leghisti è intorno a Umberto Bossi, seduto sulla sedia a rotelle. «Il nome del Presidente può uscire alla fine», profetizza l'anziano capo. Lo coccolano. Lui si accende il sigaro. Si china a salutarlo Pier Luigi Bersani. Poi arriva il potente Giancarlo Giorgetti. «L'Umberto è stato davvero un grande». A suo modo, sì. «Lui era capace di superbi colpi politici a sorpresa...».

 

UN GIOVANE PIER FERDINANDO CASINI

Ecco, appunto, ministro: in questo voto quirinalizio dobbiamo aspettarci qualche sorpresa, oppure tutto si spiana e Draghi... «Beh - risponde con aria allusiva - Salvini c'è andato a parlare, no? Gli avrà dato una qualche indicazione, io credo».

 

Sulla Moleskine comincia ad esserci più di un indizio. Adesso sarebbe il momento di salire le scalette, ed entrare in Transatlantico. Ma la scena è: una tonnara spaventosa. Potenziale cluster. Si resta in bilico sulla porta. Appunti: Francesco Bonifazi (Italia viva) in doppiopetto, scarpe con nappine ma senza barboncini (vietati dal regolamento); Renzo Piano con una orribile giacca verde; Alfonso Bonafede ancora vestito da Guardasigilli, con il panciotto; un mazzo di tulipani bianchi per Maria Elena Boschi, nata il 24 gennaio del 1981;

 

PIERFERDINANDO CASINI E CLEMENTE MASTELLA

Monica Cirinnà furibonda: «Parliamo sempre di donne, di pari opportunità: ma poi riusciremo mai mandarne una al Quirinale?»; un grillino - di quelli svegli, di potere - chiede di restare anonimo, e soffia: «Draghi è Maradona. Però mentre Maradona stava simpatico ai compagni di squadra, lui con i capi dei partiti, tranne pochissime eccezioni, parla a monosillabi, è sbrigativo, scostante. Io dico che alla fine decideranno di mandare lui, al Colle: ma molti dovranno ingoiare un sasso»; monito di Walter Verini (Pd): «Ricordo ai miei colleghi che gli italiani ci stanno guardando».

 

boschi

Vittorio Sgarbi torna sul compleanno della Boschi e racconta a tutti la telefonata con cui Berlusconi ha cercato di convincerla a votarlo (passaggi sublimi); a proposito del Cavaliere: ecco Licia Ronzulli, la portavoce (fredda come un'agente del Kgb); e Adriano Galliani. Comincia a rigirare forte un'ipotesi vecchia di almeno due giorni: con Draghi al Quirinale, la donna che potrebbe diventare premier è Elisabetta Belloni. Si volta Augusto Minzolini, attuale direttore del Giornale , ma che - essendo cronista nell'animo - è sceso a caccia di notizie avvolto in un strepitoso cappotto di cammello: «Scusa, ho capito bene? Un banchiere al Quirinale e il capo dei servizi segreti a Palazzo Chigi? No, dico: ti pare normale?».

 

Il leghista Roberto Calderoli: «Siamo una democrazia, ecchecavolo!». Clima friccicarello. A passo di carica entra Matteo Salvini, molla il cinque a Minzolini, e fila a votare. Matteo Renzi, al solito piacionesco, racconta e disegna scenari, e alla fine segnala che il boccino, comunque, è proprio nelle mani del Capitano. Luigi Di Maio, intanto, viene avanti con una coda di grillini che, adoranti, gli fanno ala, tra mezzi inchini e smorfie stucchevoli - «Giggino di qua, Giggino di là» - e lui che annuisce, blandisce, la gestualità di certi formidabili democristiani meridionali degli anni Ottanta.

MARIA ELENA BOSCHI DURANTE LA VOTAZIONE PER IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

 

Ecco, tra l'altro: e Pier Ferdinando Casini? In un abito gessato blu elettrico, con il passo solenne del candidato al Quirinale, ha sorriso e stretto mani, riuscendo a non dire mezza frase di senso compiuto (in queste ore è più facile intervistare una giraffa). Nel frattempo: si fuma ovunque, molti parlamentari con le mascherine abbassate. Un retroscenista urla nel cellulare al suo direttore: «La novità, stasera, è questa: Draghi ha aperto le consultazioni. Ha visto Salvini, poi ha sentito Letta e Conte. Qualcosa si muove». Va bene: comunque bisogna ancora aspettare. Concluso il primo scrutinio: 672 schede bianche (4 voti per Bruno Vespa, 3 a Claudio Lotito, 2 ad Alberto Angela).

augusto minzolini

 

umberto bossi vota per il presidente della repubblica 2bossiumberto bossi vota per il presidente della repubblica 1umberto bossi e matteo salvinibossiumberto bossi con pier luigi bersani

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...