mitch mcconnell donald trump assalto congresso

STURM UND TRUMP: I REPUBBLICANI SALVANO L’EX PRESIDENTE! - SOLO 7 MEMBRI DEL GOP HANNO VOTATO INSIEME AI DEMOCRATICI PER CONDANNARE TRUMP NEL PROCESSO DI IMPEACHMENT. E OVVIAMENTE NON BASTANO –  ANCHE IL LEADER MITCH MCCONNELL ALLA FINE CI RIPENSA. PER FORZA: SANNO BENE CHE SENZA IL CIUFFO ARANCIONE LE SPERANZE DI VITTORIA NEL 2024 SONO PRATICAMENTE NULLE…

 

 

 

Trump è pronto al ritorno. Biden, democrazia è fragile

Da www.ansa.it

 

MITCH MCCONNELL

"Donald Trump è pronto ad entrare in campagna, a ricostruire il partito repubblicano e io sono pronto a lavorare con lui": lo ha detto a Fox il senatore repubblicano Lindsey Graham, uno dei suoi stretti alleati. "Trump è il membro più energico del partito", la sua è "la forza più potente" e il "movimento Trump è in piena forma", ha aggiunto Graham, che incontrerà l'ex presidente la prossima settimana in Florida, dopo avergli telefonato al termine del processo di impeachment.

 

LINDSEY GRAHAM

Cominciano le purghe nel Grand Old Party contro i senatori che hanno votato con i dem per condannare Trump nel processo di impeachment. La commissione esecutiva del partito repubblicano della Louisiana ha votato una mozione di censura verso Bill Cassidy. "Condanniamo nei termini più duri il suo voto. Fortunatamente menti più lucide hanno prevalso e Trump è stato assolto", ha reso noto la commissione. Cassidy aveva twittato di aver votato per la condanna "perchè la nostra Costituzione e il nostro Paese sono più importanti di qualsiasi persona".

 

MITCH MCCONNELL IN AULA AL SENATO

Nonostante l'assoluzione di Trump nel processo per l'assalto al Congresso del 6 gennaio, le accuse contro di lui "non sono in discussione" e l'attacco dimostra che "la democrazia è fragile". Lo ha detto il presidente Joe Biden dopo il voto al Senato. "Anche se il voto finale non ha portato a una condanna - ha aggiunto - la sostanza dell'accusa non è in discussione". "Questo triste capitolo della nostra storia ci ha ricordato che la democrazia è fragile. Che deve essere sempre difesa. Che dobbiamo essere sempre vigili", ha concluso in una dichiarazione.

 

mitch mcconnell

Impeachment: Trump assolto, non bastano i 7 sì repubblicani - Il Senato ha assolto Donald Trump anche nel secondo processo d'impeachment, nel quale era accusato di istigazione all'assalto del Congresso. A favore della condanna 57 voti, di cui sette repubblicani. I no sono stati 43. Per la condanna erano necessari 67 voti, ossia i due terzi dei 100 senatori.

 

Con l'assoluzione nel secondo processo d'impeachment, è finita una "caccia alle streghe", afferma l'ex presidente Usa Donald Trump in una dichiarazione subito dopo la votazione in Senato. Trump aggiunge di volere "continuare" a difendere "la grandezza dell'America". "Il nostro meraviglioso movimento storico e patriottico per fare l'America di nuovo grande e' solo all'inizio, nei prossimi mesi avro' molto da condividere con voi e non vedo l'ora di continuare il nostro incredibile viaggio insieme per conseguire la grandezza americana per tutti", ha affermato Trump, ventilando cosi' il suo ritorno sulla scena politica.

 

i manager per l impeachment in senato

Dopo aver votato per l'assoluzione di Trump, il leader dei senatori repubblicano Mitch McConnell ha comunque ribadito la sua condanna contro l'ex presidente, definendolo "praticamente moralmente responsabile" per l'attacco al Capitol.

 

In una conferenza stampa dopo l'assoluzione di Donald Trump nel processo di impeachment, Nancy Pelosi ha attaccato il leader dei senatori repubblicani Mitch McConnell per il suo comportamento "patetico" e "il gruppo di repubblicani codardi che hanno avuto paura di fare il loro lavoro rispettando l'istituzione in cui servono". La speaker della Camera ha criticato McConnell per essersi rifiutato di convocare subito il Senato per iniziare il processo, quando Trump era ancora in carica, e di aver usato poi questo ritardo come motivo per assolverlo.

 

NANCY PELOSI

Trump assolto anche nel secondo processo di impeachment, unico presidente ad essere stato messo in stato d'accusa due volte e primo ad affrontare il procedimento dopo aver lasciato la Casa Bianca. Una sentenza annunciata, dopo che il potente leader dei repubblicani al Senato Mitch McConnell ha fatto trapelare una mail ai colleghi di partito in cui annunciava la sua intenzione di votare per l'assoluzione dell'ex presidente.

 

Seppellendo così ogni residua speranza dem di una condanna che richiedeva il sostegno di almeno 17 senatori del Grand Old Party per raggiungere il quorum dei due terzi. McConnell, che aveva condannato pubblicamente Trump per aver istigato l'assalto al Congresso, ha sposato la tesi difensiva dell'incostituzionalità dell'impeachment contro un presidente già decaduto, ritenendo che si tratta "principalmente di uno strumento per la sua rimozione" e che il Senato non ha quindi giurisdizione.

 

DONALD TRUMP MITCH MCCONNELL

Il leader Gop ha tuttavia sottolineato che "la costituzione stabilisce chiaramente che i delitti di un presidente commessi nel corso del suo mandato possono essere perseguiti dopo che lascia la Casa Bianca", lasciando quindi una porta aperta alle inchieste in corso in varie procure. Un modo di rispondere al monito dei procuratori democratici, secondo cui ammettere che un presidente non possa essere giudicato dal Senato a fine incarico significherebbe che ha mani libere per qualsiasi delitto nelle ultime settimane del suo mandato.

 

chuck schumer scappa durante l assalto del congresso

Ma alla fine McConnell ha preferito fare buon viso a cattiva sorte e abbracciare nuovamente Trump, come la maggioranza del partito, per tentare di riconquistare il Congresso già nelle elezioni di Midterm del prossimo anno. La sentenza decide il destino, ora nuovamente incrociato, dell'ex presidente e del Grand Old Party: il primo, salvo sorprese sul fronte giudiziario, potrà ricandidarsi nel 2024 tenendo la presa sui repubblicani, il secondo è destinato a restare un partito populista e sovranista, col rischio però di fratture interne. La resa dei conti è stata aperta da una piccola fronda parlamentare e da pezzi da novanta come Nikki Haley, l'ex ambasciatrice Onu nominata da Trump e possibile candidata alla Casa Bianca nel 2024, che ha già scaricato l'ex presidente.

mitch mcconnelljamie raskin e gli altri manager per l impeachment in senato chuck schumer chuck schumer scappa durante l assalto al congresso mitt romney scappa durante l assalto al congressoeugene goodman distrae gli assaltatori del congresso supporter di trump assaltano il congresso mitt romney mitch mcconnellmanifestazione black lives matter 1 giugnosoldati dormono dentro il campidoglio usanancy pelosi secondo impeachment per trump stop the steal le truppe trumpiane senza mascherina al congresso assalto al congresso usaGLI AVVOCATI DI TRUMP JAY E JORDAN SEKULOV CON PAT CIPOLLONE jim clyburn entra al congresso pieno di militari un manifestante con uno striscione per l impeachment a trump nancy pelosi firma l articolo di impeachment tweet dall italia sull assalto al congresso usa 7supporter di trump assaltano al congresso usa 2jake angeli supporter di trump si fa una foto con la statua di gerald ford jake angeli al congresso cio che resta nella scrivania di nancy pelosi dopo l'assalto dei supporter di trump supporter di trump alla scrivania di nancy pelosi federali al congresso dopo l assalto dei supporter di trump mitch mcconnell e la moglie a messa prima dell inaugurazione di biden

Ultimi Dagoreport

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”