carlo romano bruno tabacci

TABACCI MEJO DEI "NAVIGATOR": LUI SI' CHE TI TROVA LAVORO – NON SOLO IL FIGLIO ASSUNTO DA LEONARDO (CHE HA FATTO INCAZZARE DRAGHI E FRANCO): IL SOTTOSEGRETARIO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO SI È ADOPERATO AFFINCHÉ L’AGENZIA SPAZIALE ITALIANA ASSEGNASSE UN PROGETTO DI RICERCA DA 80MILA EURO L’ANNO A CARLO ROMANO, CAPO DELLA SUA SEGRETERIA TECNICA E PURE TESORIERE DEL PARTITO "CENTRO DEMOCRATICO". ALL’ASI, ROMANO DOVRÀ OCCUPARSI DI MONITORARE LA SPESA DEI SOLDI DEL RECOVERY FUND (2,3 MILIARDI DI EURO)

bruno tabacci

Emiliano Fittipaldi per “Domani”

 

Bruno Tabacci, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ha passato qualche ora complicata. L’inchiesta di Domani che ha rivelato come il figlio fosse stato assunto da Leonardo, non è piaciuta affatto al premier Mario Draghi e al ministro dell’Economia Daniele Franco, che hanno chiesto conto della vicenda sia al leader di Centro democratico sia ad Alessandro Profumo, ad del colosso degli armamenti.

 

CARLO ROMANO

Draghi, infatti, non sapeva nulla di un’assunzione politicamente e mediaticamente sensibile, dal momento che Leonardo è realtà controllata dallo stato, e soprattutto perché lo stesso Tabacci ha ottenuto proprio dal premier le deleghe sullo spazio, uno dei core business dell’ex Finmeccanica e del dipartimento “Chief Strategic Equity Officer” dove è entrato il rampollo con uno stipendio da 80-90 mila euro l’anno.

 

Domani ha però scoperto un’altra vicenda, che risulta quantomeno anomala: Tabacci si è infatti adoperato nelle scorse settimane affinché l’Agenzia spaziale italiana – ente che dipende anche anche dal dipartimento per la programmazione economica dopo la scelta di Draghi di spogliarsi delle deleghe spaziali – assegnasse un progetto di ricerca retribuito al capo della segreteria tecnica del sottosegretario, il giornalista-avvocato Carlo Romano.

 

BRUNO TABACCI SI PRENDE LE DELEGHE ALLE POLITICHE SULLO SPAZIO

Dal 2004 portavoce di Tabacci e da tempo tesoriere del partito centrista Centro democratico, Romano è adesso a palazzo Chigi insieme con il suo mentore che l’ha voluto capo dello staff. All’Asi, secondo gli intendimenti, dovrà occuparsi di un compito assai delicato: il monitoraggio della spesa dei soldi che arriveranno, grazie al Recovery fund, all’agenzia spaziale. Si tratta di circa 2,3 miliardi di euro.

 

LA VERSIONE DI SACCOCCIA

Ma come mai il presidente dell’Asi Giorgio Saccoccia ha scelto proprio Romano e non un tecnico specializzato? Contattato, Saccoccia dice: «Chi le ha dato il mio numero? Non posso rispondere a cose di questo tipo al telefono.

 

Lei sta dicendo che ho annunciato un progetto di ricerca di Carlo Romano durante il mio cda? Guardi che è molto grave, lei mi sta dicendo cose che sono accadute nel mio consiglio di amministrazione, è gravissimo! Devo fare interventi pesanti. Stia attento! Ma da chi ha ricevuto queste informazioni? Me lo deve dire!».

CARLO ROMANO

 

A domanda specifica, ossia se esiste o meno un rapporto di lavoro tra l’Asi e l’uomo di Tabacci, Saccoccia aggiunge: «Io non capisco bene che mi sta chiedendo. Allora io le dico che non ho fra i miei dipendenti Carlo Romano, in questo momento. Informatevi meglio prima di scrivere qualcosa sui giornali, create solo disturbo. Prenda informazioni più chiare, prossima volta si prepari meglio, come si permette di chiamare il presidente dell’Asi, chiami l’ufficio stampa non me. Comunque di Romano ho grandissimo rispetto per lui, è una persona di altissimo livello».

 

CIRIACO DE MITA BRUNO TABACCI

Per svelare l’arcano, ossia che tipo di collaborazione si sta studiando tra il tesoriere del partito di Tabacci e l’Asi, contattiamo dunque il sottosegretario. Che ci dice solo che il suo fedelissimo, «se e quando inizierà a collaborare con Asi, non farà purtroppo più il capo della mia segreteria tecnica. Ove questo accadesse, mi auguro almeno mi mantenga il saluto». Insomma, secondo Tabacci spostare all’agenzia spaziale Romano sarebbe, per il giornalista, un sacrificio.

giorgio saccoccia

 

Il giallo viene svelato dallo stesso tesoriere del Centro democratico. Modenese doc, già capo ufficio stampa dell’ex presidente del Csm Michele Vietti e “ghostwriter” istituzionale di alto livello, Romano scrive nel curriculum di essere stato anche presidente dell’associazione “I Volenterosi”, animata un tempo dal solito Tabacci e da Daniele Capezzone.

 

CARLO ROMANO BRUNO TABACCI

Lo stesso nome, per la cronaca, usato dall’allora premier Giuseppe Conte nel gennaio scorso, quando tentò di arruolare (anche con la sponda del deputato Tabacci) parlamentari “responsabili” che votassero la fiducia al suo governo avvitato verso la crisi. Nessuna esperienza nell’aerospazio né in campo di monitoraggio economico.

 

«Le confermo che esiste la possibilità concreta che io vada all’Asi, con un contratto a progetto che non ho ancora firmato, ma che sarà nel caso della durata di tre anni con una retribuzione, credo, di 80mila euro l’anno. Non ho ancora letto il contratto» spiega Romano a Domani.

giuseppe conte foto di bacco (5)

 

«Mi occuperò di monitoraggio della spesa dei 2,3 miliardi che arriveranno per l’aerospazio dai fondi del Pnrr. Conflitti di interesse? Non ne vedo. Nell’ipotesi che io vada all’agenzia spaziale, un minuto prima infatti concluderei il mio attuale contratto alla presidenza del Consiglio.

 

Lascerei naturalmente anche il ruolo di tesoriere in Centro democratico. Ho già identificato un sostituto. Segnalo poi che i soldi che arriveranno sono di competenza del Dipartimento per la programmazione economica, che fa capo proprio a Tabacci. È il sottosegretario, di sua sponte, che ha deciso di girarli all’Asi per una gestione più funzionale».

 

POCO ENTUSIASMO

Al Dipe, spiegano altre fonti dell’entourage di Tabacci, non ci sarebbero infatti competenza specifiche sul settore aerospaziale, e dunque bisognerebbe fare nuove assunzioni di personale per spendere bene quei denari.

 

bruno tabacci 1

«Ecco perché il sottosegretario ha deciso di darli direttamente all’Asi». Insomma, il contratto triennale non ancora firmato non sarebbe stato pensato per mettere un suo uomo a guardia della cassa, come sospetta qualcuno, ma solo per risparmiare. «Non credo che molti altri politici rinuncerebbero a gestire somme così importanti» conclude Romano «io non dovrei per forza andare all’Asi per gestire questi soldi, avrei potuto occuparmi di coordinare le spese dell’aerospazio anche come capo della segreteria tecnica del capo del Dipe. A questo punto, visto l’attenzione mediatica che lei sta dando, non so nemmeno se mi interessa davvero più andarci. Posso anche restare al Dipe, dove possiamo alla fine mantenere i fondi».

 

Dunque, lo spostamento all’Asi non sarebbe affatto cosa anomala. Molti, all’agenzia spaziale, non sono però entusiasti del possibile arrivo del segretario. Credono infatti che quattro mesi di esperienza contabile siano troppo pochi per un giornalista per aver imparato a monitorare a perfezione somme così rilevanti in un settore strategico per il paese. Alcuni, infine, non hanno apprezzato il metodo del presidente Saccoccia: la chiamata di Romano sarebbe infatti diretta, senza bando pubblico e senza selezione. Secondo fonti interne, un’imposizione politica de facto.

 

BRUNO TABACCI

Nemmeno a palazzo Chigi, dove Tabacci e Draghi non si parlano da quando l’ex democristiano ha nominato in un comitato di consulenti l’ex ministro del Lavoro Elsa Fornero senza avvertire il premier, sanno nulla della gestione dei 2,3 miliardi previsti per l’aerospazio, né del possibile contratto a progetto del portavoce del leader di Centro democratico. Negli uffici di Draghi cadono tutti dal pero. Esattamente come per la vicenda dell’assunzione del figlio a Leonardo. Tabacci ha però sempre avuto un profilo autonomo: adesso se ne stanno accorgendo tutti. Anche il presidente del Consiglio.

bruno tabaccigiorgio saccoccia BRUNO TABACCI

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…