giuseppe conte furioso in conferenza stampa

THE FINAL COUNTDOWN PER CONTE- VOCI IN PARLAMENTO: IL GOVERNO NON VEDRÀ L'ESTATE - L'ACCUSA: È INADATTO A GESTIRE LA RICOSTRUZIONE, IL PREMIER HA PERSO IL SOSTEGNO DI M5S E PD – SULLE NOMINE NON HA TOCCATO PALLA. IL LITIGIO TRA COLAO, CHIAMATO A GUIDARE UNA TASK FORCE SENZA POTERI, E IL GOVERNO È IL SEGNO CHE LA TENSIONE È OLTRE MISURA. MA I SONDAGGI DICONO CHE CONTE È POPOLARE? NON ABBASTANZA, E COMUNQUE MICA SI VOTA…

Vittorio Macioce per il Giornale

 

GIUSEPPE CONTE IN VIDEO CONFERENZA

Tic tac tic tac. Quanto tempo resta al Conte bis? Non è per portare sfiga. È che ormai ovunque ti giri trovi qualcuno con il calendario in mano che fa i conti sulla data, sfogliando ogni giorno la margherita del cade o non cade. La sfiducia, in attesa di quella parlamentare, si respira nell' aria. È una voce che corre, un sussurro, un sentimento. È come se a un certo punto questo premier nella tempesta si fosse ritrovato senza appoggi. Scarnificata. Ma c' è l' emergenza coronavirus?

 

 

Appunto. La figura di Conte si è consumata in questi mesi di quarantena. È l' immagine di un' Italia che è stata colpita all' improvviso, sorpresa, inerme e alle corde, che sta ancora cercando di sopravvivere, un po' improvvisando, un po' trovando le ultime energie nei nervi e nelle ossa. Prima o poi bisognerà però pure uscire, lasciare casa e vedere fuori cosa è rimasto. È la stracitata «fase due», quella del dopo, della ricostruzione. Molti, fuori e dentro la maggioranza di governo, si sono convinti che non può essere Conte l' uomo di domani. Ma i sondaggi dicono che è popolare? Non abbastanza, e comunque mica si vota.

VITO CRIMI GIUSEPPE CONTE

 

Pierferdinando Casini confessa a Francesco Verderami, sul Corriere della Sera, che è questione di poco, «un mese o due al massimo». Non arriva all' estate. Non è una profezia.

 

È più un rumore di fondo, come quando senti scricchiolare qualcosa. È un invito a guardare i segnali, sapendo che comunque l' avvocato non va sottovalutato. È uno che resiste e da una vita si è allenato a non andare a fondo. Ormai si è capito che è un maestro del «morto a galla». Solo che le crepe si vedono e ci sono.

 

PAPA FRANCESCO E GIUSEPPE CONTE BY OSHO

Guardate la questione nomine: Eni, Enel, Leonardo, Ferrovie e compagnia bella. È lì che il potere si pesa e si conta. Il Conte bis nasce anche per giocare al risiko delle partecipate di Stato. Era, prima della pandemia, il primo test di galleggiamento per il governo nato dopo l' estate del Papeete. Ecco, il premier non sta toccando palla. È, dicono, un segno di debolezza, non incide, non ha alleati, non ha una rete in grado di pescare in profondità.

 

Chi invece fa sentire la sua voce è Dario Franceschini, ministro della Cultura, uno con la fama di grande tessitore. Si nota anche la mano di Luigino Di Maio, ministro degli Esteri e capo politico grillino in sonno. Qui c' è un altro pezzo della debolezza di Conte. In questi mesi ha cercato una sponda con Crimi e Buffagni, magari con l' idea prima o poi di dare vita a un progetto verde, non alternativo ai Cinque Stelle. Ma Di Maio ha ancora in mano il Movimento e non fa nulla per proteggere Palazzo Chigi.

 

DI MAIO FRANCESCHINI OSHO

Conte si è proposto anche come punto di riferimento della sinistra, dialogando con Gentiloni e ricevendo perfino una mezza investitura da Zingaretti. Solo che anche lì le cose sono cambiate. Il Pd lo ha mollato. Non è piaciuto il suo protagonismo. Non ascolta, non condivide, non dialoga. È rimasto chiuso nel suo «gabinetto di guerra». La fotografia della maggioranza mostra una trincea tra il Pd e i Cinque Stelle, ma anche una insofferenza sempre più difficile da nascondere di tutti e due i partiti verso il presidente del consiglio. Il litigio di ieri tra Vittorio Colao, chiamato a guidare una task force senza poteri, e il governo è il segno che la tensione è oltre misura.

 

Chi staccherà la spina? Qui tutti guardano a Matteo Renzi.

 

È come indicare il maggiordomo. Il leader di Italia viva è un altro che dalle nomine sta avendo solo porte in faccia. Sognava di piazzare Ernesto Carbone, «mister ciaone», all' Eni e si è dovuto arrendere. Restare nella maggioranza per Matteo è ormai solo tempo perso.

 

luigi di maio dario franceschini

È lui l' indiziato. Troppo scontato, però. Questa è più una storia da Assassinio sull' Orient Express. Alla fine a dare la coltellata saranno tutti i passeggeri del treno.

 

Il governo, dicono, morirà davanti ai fatti: una crisi di cui non sappiamo neppure valutare le dimensioni. Chi prenderà il suo posto? Dipende da quanta sarà brutta la ripartenza. C' è chi pensa a un traghettatore. I nomi di Colao e di Fabio Panetta, al momento in Bce, girano da tempo. Si dice che Franceschini stia pensando a una donna, una figura che assomiglia a Marta Cartabia, presidente in scadenza della Corte Costituzionale, cattolica e gradita al Quirinale.

 

Ma se fuori c' è il deserto? Se troveremo negozi chiusi e disoccupazione oltre il 20 per cento? A quel punto tocca giocarsi l' unica riserva della nazione: Mario Draghi. Si sente spesso con Mattarella. È la carta della disperazione.

salvini e meloni

Ultimi Dagoreport

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT