palamara centofanti pignatone

LA TOGA E LA FAVA – LILLO SUL “FATTO”: “PIGNATONE, QUANDO ERA PROCURATORE DI ROMA, È STATO A CENA UN PAIO DI VOLTE CON LUCA PALAMARA E IL LOBBISTA FABRIZIO CENTOFANTI’’ – LA FRECCIATA A “REPUBBLICA” E “CORRIERE”: “I RAPPORTI DI CENTOFANTI CON I MAGISTRATI DI ROMA DIVENTANO NOTIZIA SOLO QUANDO C'È UN'ISCRIZIONE SUL REGISTRO DEGLI INDAGATI O SOLO QUANDO QUEI MAGISTRATI OSANO SOSTENERE UN CAVALLO NEMICO, COME VIOLA? AH SAPERLO...”

marco lillo

Marco Lillo per ''il Fatto Quotidiano''

 

Giuseppe Pignatone, quando era procuratore di Roma, è stato a cena un paio di volte con Luca Palamara insieme con Fabrizio Centofanti. Il Fatto Quotidiano aveva già dato in parte questa notizia quando per la prima volta abbiamo raccontato che esisteva un' indagine a Perugia sui rapporti tra l' imprenditore Centofanti (arrestato dalla Procura di Roma nel febbraio 2018) e il magistrato Palamara. Ora che i grandi giornali scoprono l' importanza di Centofanti e dei suoi rapporti con le toghe romane aggiungiamo qualche particolare, sempre non penalmente rilevante ma interessante dal punto di vista della cronaca dei rapporti tra i poteri dello Stato e gli imprenditori.

 

giuseppe pignatone

Pignatone è stato a cena almeno due volte con Fabrizio Centofanti.

Nel periodo del Natale 2014 a casa dell' imprenditore nel quartiere Salario c' erano a tavola il procuratore Pignatone, l' allora consigliere del Csm Luca Palamara e Fabrizio Centofanti, con rispettive consorti, più il ministro della difesa Roberta Pinotti con il suo portavoce Andrea Armaro.

 

marcello viola procuratore generale firenze 2

In una seconda occasione Giuseppe Pignatone è stato a cena all' hotel Majestic di via Veneto con la solita coppia, Centofanti e Palamara, più un magistrato di altissimo rango: il presidente della Corte dei Conti dal 2013 al 2016, Raffaele Squitieri.

 

Si trattava di cene tra soggetti istituzionali: ministri, procuratori, presidenti. Nulla di male. C' era un soggetto "privato" (Centofanti) ma non era mai stato coinvolto in indagini ed era stato direttore marketing e relazioni esterne del gruppo Acqua Marcia fino a qualche anno prima delle cene. Era un imprenditore e un amico di un pm importante come Palamara.

luca palamara 4

 

I rapporti di Pignatone con Centofanti non erano e non sono oggetto di inchiesta ma ci sembravano e ci sembrano degni di nota. Soprattutto dopo che sui giornali nei mesi scorsi è uscita la notizia che il segretario del Pd Nicola Zingaretti è indagato dalla Procura di Roma, diretta da Pignatone fino a un mese fa, per finanziamento illecito in base alle accuse di Giuseppe Calafiore, un avvocato che ha riferito ai magistrati le vanterie ascoltate (a suo dire) da Centofanti sui pagamenti di Centofanti stesso a Zingaretti. Accuse de relato e smentite dai diretti interessati.

 

fabrizio centofanti

Soprattutto dopo che un pm di Roma, Stefano Fava, ha presentato un esposto contro il procuratore Giuseppe Pignatone perché non si sarebbe astenuto dall' inchiesta sull' avvocato Piero Amara (arrestato con Centofanti nel febbraio 2018) che nel 2014 aveva dato un incarico di consulenza al fratello, il professore e avvocato Roberto Pignatone.

 

Il Fatto ha raccontato ieri questa storia. Il professore di diritto tributario Roberto Pignatone, avrebbe ottenuto nel 2014 un incarico di consulenza tecnica per un processo a Siracusa da Piero Amara. Amara è stato poi arrestato a Roma e ha patteggiato una pena di 3 anni, con l' assenso della Procura. Però il pm Stefano Fava voleva nuovamente procedere duramente contro di lui e aveva fatto una richiesta al procuratore aggiunto Rodolfo Sabelli e al procuratore capo Giuseppe Pignatone.

michele prestipino e giuseppe pignatone (1)

 

Di fronte al diniego, Fava ha ricordato i rapporti di Piero Amara con il fratello di Pignatone. Il procuratore ha sostenuto in una riunione davanti ai suoi aggiunti (che gli davano ragione) che aveva informato tutti di quel presunto "conflitto di interessi" tra lui e il fratello e che nessuno, nemmeno il procuratore generale a cui aveva chiesto di astenersi, aveva ritenuto fosse necessario fare un passo indietro.

FABRIZIO CENTOFANTI UMBERTO CROPPI

 

Alla fine Fava ha presentato l' esposto allegando lo scambio di lettere con il procuratore in cui nega di essere stato informato compiutamente degli incarichi del fratello di Pignatone. Fava tra l' altro fa presente di aver scoperto solo consultando i fascicoli su Amara e compagni l' esistenza degli incarichi del fratello del capo e tra questi anche un secondo incarico dato a Roberto Pignatone per la sua attività dalla Sti di Ezio Bigotti (anche lui indagato e arrestato anni dopo dalla Procura di Roma) per 5 mila e 200 euro.

 

Pietro Amara

Il pezzo del Fatto di settembre 2018 sull' inchiesta di Perugia già citava oltre ai rapporti Centofanti-Palamara (secondo la Procura di Perugia penalmente rilevanti) anche quelli Pignatone-Centofanti, che non sono penalmente rilevanti ma sono di interesse pubblico, come le storie sugli incarichi del fratello professore. Evidentemente non la pensano così i grandi quotidiani che non danno ampio spazio all' esposto di Fava contro Pignatone.

 

Come non davano spazio nel settembre 2018 anche alle notizie della cena innocente di Pignatone e dei rapporti sospetti di Palamara con Centofanti. Eppure nell' edizione del 27 settembre 2018 avevamo dedicato una pagina intera all' inchiesta. Non c' erano indagati allora (solo nel dicembre 2018, tre mesi dopo i pm di Perugia hanno iscritto Palamara per corruzione) ma già accennavamo a "un' informativa in cui si parla dei rapporti dell' ex pm Palamara con l' indagato Centofanti".

GIUSEPPE CALAFIORE

 

Ci sembrava importante segnalare il caso perché Palamara era consigliere al Csm per la corrente Unicost e in quei giorni sarebbe stato decisivo per la nomina di un renziano come David Ermini al vertice del Csm come vicepresidente.

 

luca palamara chicco testa

La Repubblica per esempio si voltò dall' altra parte e oggi ricorda la nostra pagina come "un trafiletto di cronaca" con la classica distorsione ottica di chi vede i fatti solo quando sono utili per sostenere la sua tesi. Certo, Corriere, Messaggero e Repubblica ieri hanno fatto un passo avanti: il fascicolo sui rapporti tra Palamara e Centofanti è passato a modello noti, Palamara è stato iscritto nel registro degli indagati con l' ipotesi di corruzione.

Però c' è anche un altro fatto nuovo: Palamara oggi sostiene un candidato alla carica di procuratore capo di Roma, Marcello Viola, sgradito a molti e però votato dalla maggioranza nella commissione incarichi del Csm.

carlo bonini foto di bacco

 

I rapporti di Centofanti con i magistrati di Roma diventano notizia solo quando c'è un' iscrizione sul registro degli indagati o solo quando quei magistrati osano sostenere un cavallo nemico, come Viola? Ah saperlo.

 

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...