LA TOLLERANZA ZERO DEL PAPA (ALTRO CHE MISERICORDIA) – ZINGALES: “LA CHIESA CATTOLICA È LA PIÙ ANTICA ORGANIZZAZIONE CHE IL MONDO ABBIA CONOSCIUTO. CON TUTTI I DIFETTI, SE È SOPRAVVISSUTA COSÌ A LUNGO DEVE AVERE QUALCHE COSA DA INSEGNARCI”

Luigi Zingales per “Il Sole 24 Ore

 

papa francesco papa francesco

La Chiesa Cattolica è la più antica, la più vasta, la più duratura organizzazione che il mondo abbia conosciuto. Con tutti i difetti, se è sopravvissuta così a lungo deve avere qualche cosa da insegnarci. Fino a poco fa non era facile identificare questi tratti superiori, ma con l'elezione di Papa Francesco ho dovuto ricredermi.

 

Dopo essersi impegnato in una profonda pulizia dello Ior (con il licenziamento del chiacchierato cardinal Bertone) e aver rimosso prelati spendaccioni (come il vescovo di Limburg che aveva speso 31 milioni per ristrutturare la sua sede), Papa Francesco ha sferrato un attacco frontale ai preti pedofili e a tutti coloro che li coprono.

 

Tre giorni orsono ha dato il suo beneplacito all'arresto di monsignor Jozef Wesolowski, condannato in primo grado per gravi reati di pedofilia dalla Congregazione per la dottrina della fede. Ieri Bergoglio ha disposto lo spostamento di un vescovo paraguayano, responsabile di aver coperto abusi sessuali di preti nella sua diocesi.

 

Jozef Wesolowski Jozef Wesolowski

Sono stupito che i garantisti nostrani non siano sul piede di guerra. Tranne Wesolowski, nessuno dei questi prelati era stato condannato. Anche Wesolowski era stato condannato solo in primo grado, in attesa dell'appello. Forse che Bergoglio non sa che ognuno è innocente fino a sentenza definitiva passata in giudicato? Il Papa certo non ignora i diritti civili ma, a differenza dei commentatori nostrani, apprezza la differenza tra responsabilità penale e responsabilità manageriale, due concetti troppo spesso confusi nelle nostre imprese (per non parlare del nostro mondo politico).

 

Ogni cittadino ha un diritto costituzionale a essere considerato innocente fino a prova contraria, ma un'organizzazione non ha il dovere di tutelarne la posizione di responsabilità fino a sentenza definitiva. Anche perché errori di omissione, come quelli di cui è accusato il vescovo paraguayano, non sono facili da provare in tribunale. È giusto che il vescovo non sia preventivamente condannato. Ma non c'è motivo per cui il Papa debba mettere a repentaglio migliaia di bambini innocenti per tutelare la posizione di monsignor Livieres Plano.

 

ROGELIO RICARDO LIVIERES PLANO ROGELIO RICARDO LIVIERES PLANO

Per una condanna penale è necessaria la prova al di là di ogni ragionevole dubbio. Per una punizione disciplinare, una rimozione o un licenziamento, invece, gli standard di prova devono essere molto più bassi, soprattutto nel caso di posizioni apicali. Anzi, in alcuni casi - come in quello del vescovo paraguayano - non c'è neppure bisogno di una prova, basta un ragionevole dubbio. È un calcolo prettamente manageriale, tra costi e benefici. Da un lato c'è il costo per la Chiesa di mantenere al suo interno un prelato che potenzialmente difende i preti pedofili. Dall'altro, il rischio di demotivare la struttura ecclesiastica, rimuovendo ingiustamente un prelato.

 

È la differenza tra un diritto (alla libertà) e un privilegio (la posizione di potere). Paradossalmente in Italia la tutela del posto di lavoro vale soprattutto per i vertici delle imprese (per non parlare dei ministri). Di fatto non si può rimuovere un manager se non per giusta causa. E la giusta causa finisce per essere equiparata a una sentenza penale definitiva che, dati i tempi della giustizia italiana, non arriva mai. Ergo nessuno è mai responsabile delle sue azioni.

 

Non è un caso che in Italia scarseggino le grandi imprese. O c'è un padre-padrone che esercita la sua volontà in modo assoluto o le imprese italiane finiscono per mancare di disciplina interna e fanno fatica a competere in campo internazionale. Uno studio recente dimostra che la qualità di people-management delle imprese italiane è peggiore di quella delle imprese cinesi e solo di poco superiore a quella delle indiane. Questo è un male profondo del nostro sistema economico, che ci costa caro in termini di produttività, competitività e crescita.

LUIGI ZINGALES LUIGI ZINGALES

 

Scelte come quelle fatta dal Papa sono importanti non solo per la disciplina interna di un'organizzazione, ma anche per comunicare all'esterno, in modo credibile, i valori di chi sta al vertice e quindi dell'organizzazione stessa. Rimuovendo il vescovo paraguayano il Papa comunica al mondo che la protezione dei bambini conta più che il benessere dei prelati. Questa decisione vale molto più di mille discorsi, proprio perché costosa per i membri dell'organizzazione.

 

Un manager di una grande impresa italiana mi confidò che solo dopo aver licenziato un sottoposto che aveva violato una direttiva interna i dipendenti presero sul serio le sue direttive. Troppo spesso i capi azienda lanciano proclami solo per ragioni di immagine. I dipendenti lo sanno e le ignorano. Solo quando ai proclami seguono i fatti, i dipendenti cominciano ad ascoltare. Da oggi la lotta alla pedofilia nella Chiesa non è più un proclama, è realtà.

 

Troppo spesso, invece, in Italia prevale un falso buonismo, che in molti attribuiscono - in maniera errata - al cattolicesimo. Ma il catechismo cattolico dice chiaramente che «la libertà rende l'uomo responsabile dei suoi atti, nella misura in cui sono volontari» (enfasi nell'originale). D'altra parte il Signore chiede conto ad Adamo delle sue azioni (e lo punisce). E lo stesso vale per Caino.

 

BERTONE E BERGOGLIO c a ac d e a a c BERTONE E BERGOGLIO c a ac d e a a c

Se il nostro buonismo non è di matrice cattolica - e Papa Francesco lo dimostra - perché è così diffuso in Italia? Temo che il motivo sia molto meno nobile. Più che proteggere i dipendenti, il buonismo protegge i vertici. Se il principio di responsabilità si applica all'interno di una organizzazione, finisce per applicarsi anche ai vertici. Se le leggi e le direttive vengono fatte rispettare, i primi a doverle rispettare sono i capi. Papa Francesco non ha nulla da temere: Egli stesso è un esempio. Ma vale altrettanto per i vertici delle nostre grandi imprese?

 

Se i vertici di un'organizzazione sono i primi a non rispettare le regole, hanno tutto l'interesse a perdonare per essere perdonati. Tanto più operano in violazione della legge, tanto più saranno buonisti internamente. È il risultato devastante della nostra peggiocrazia. Avremmo tanto bisogno di un Papa Francesco anche da questa parte del Tevere.

Ultimi Dagoreport

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...