donald trump

TRUMP-OLINO DI LANCIO PER IL DISASTRO – DOPO LA SVEGLIA ALLE ELEZIONI DI MIDTERM, “THE DONALD” È FINITO NEL MIRINO DELL'ESTABLISHMENT REPUBBLICANO ED È STATO ABBANDONATO DAI MEDIA DI MURDOCH, FIN QUI SUO GRANDE MEGAFONO - MA IL TYCOON DOMANI LANCERÀ LA SUA CANDIDATURA PER LE PRESIDENZIALI 2024 – IL PROBLEMA PRINCIPALE È CHE DOVRA’ VEDERSELA CON RON DESANTIS, IL LANCIATISSIMO GOVERNATORE DELLA FLORIDA CHE PIACE ANCHE AI FAN TRUMPIANI…

Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”

 

donald trump elezioni midterm

Il più rapido e nitido, uscito allo scoperto quando ancora non si sapeva della riconquista del Senato da parte dei democratici, è stato l'ex governatore del New Jersey Chris Christie, a lungo, in passato, alleato di Donald Trump: «Con lui abbiamo perso le midterm del 2018. Abbiamo perso le elezioni del 2020. Abbiamo perso nel 2021 le suppletive in Georgia e in questo 2022 subiamo un'emorragia di governatori, non otteniamo alla Camera i seggi che pensavamo di conquistare e non vinceremo nemmeno al Senato nonostante i democratici abbiano un presidente che ha appena un 41% di indice di gradimento. C'è solo una persona da biasimare per tutto ciò: il nostro ex presidente».

 

donald trump con casey e ron desantis

In un Paese normale l'evidenza della matematica elettorale non lascerebbe scampo. Sull'onda dei giudizi dei suoi compagni di partito - durissimi quelli del vecchio establishment repubblicano, freddi anche quelli di chi si è sempre dichiarato suo alleato - e abbandonato dai giornali e dalla tv di Rupert Murdoch, fin qui il suo grande megafono, Trump dovrebbe capire che il suo tempo è passato.

 

Non sarà così: seguendo la sua indole, con ogni probabilità domani Trump lancerà la sua candidatura per le presidenziali 2024. Pensa che il popolo, minoritario ma ancora sterminato dei suoi scatenati fan, lo seguirà ovunque. E, se il 6 gennaio del 2021 non è riuscito con l'assalto al Congresso a bloccare la ratifica dell'elezione di Joe Biden, stavolta riuscirà almeno a garantirgli, alle primarie, i voti necessari per la nomination repubblicana.

donald trump elezioni midterm 2

 

Anche al netto delle illazioni sulle elezioni truccate, fin qui tenute abbastanza sullo sfondo, le prime mosse di Trump indicano che l'ex presidente è convinto di poter contare ancora sull'efficacia delle armi che ha usato per conquistare il potere: incutere paura, trattare i media e i politici conservatori che gli attribuiscono la responsabilità della sconfitta come opportunisti che cercano di approfittare della sua momentanea debolezza, scaricare le colpe su altri (il capo dei senatori repubblicani Mitch McConnell) con argomenti palesemente falsi e, soprattutto, distruggere col sarcasmo e le calunnie chi osa sfidarlo.

 

LA COPERTINA DEL NEW YORK POST SULLA VITTORIA DI RON DESANTIS

In questi giorni Trump ha provato a liquidare le critiche della stampa conservatrice sostenendo che «le testate di Murdoch mi attaccavano anche nel 2015 e nel 2016. Poi, dopo la mia elezione, sono diventate mie grandi sostenitrici». Ha messo McConnell nel mirino accusandolo di non aver appoggiato Blake Masters in Arizona (ma è stato il miliardario Peter Thiel, che l'aveva sponsorizzato, a smettere di finanziarlo e, comunque, è solo una delle tante sconfitte dei trumpiani).

 

Soprattutto, se in passato un Trump in ascesa riusciva a demolire con qualche battuta e alcune insinuazioni avversari come Ted Cruz, Marco Rubio e Jeb Bush, stavolta potrebbe non farcela con DeSantis per due motivi: i fan di Trump apprezzano anche il governatore della Florida e non vogliono che finisca nel tritacarne di The Donald.

 

STOP THE INSANITY - IL NEW YORK POST DI MURDOCH ABBANDONA TRUMP

In secondo luogo la sensazione che l'ex presidente abbia perso il suo tocco magico è ormai diffusa: anche un fedelissimo come il senatore dell'Iowa Chuck Grassley ha sbottato («Basta parlare del 2020»), mentre Herschel Walker, l'ex star del football che Trump ha imposto in Georgia contro il parere del partito e che andrà il 6 dicembre al ballottaggio per il Senato col democratico Warnock, pare voglia ai suoi prossimi comizi DeSantis e non l'ex presidente.

 

 Se non lo avesse attaccato con durezza prima e dopo il voto, The Donald avrebbe potuto addirittura incoronare il governatore della Florida come suo successore naturale: in fondo col loro voto gli elettori repubblicani hanno detto che non vogliono più un Trump patologicamente narcisista, che continua a guardare al passato anziché al futuro e sceglie candidati impresentabili solo per compiere le sue vendette personali. Ma hanno anche dimostrato di apprezzare le politiche duramente conservatrici, - dall'immigrazione alla scuola, dalla lotta al crimine alle guerre culturali - seguite (a volte più a parole che nei fatti) dall'ex presidente nei suoi anni alla Casa Bianca.

 

trump murdoch

In quel periodo il governatore della Florida si affacciò sul palcoscenico della politica e fu a lungo considerato il suo delfino. Fino a quando la possibilità che DeSantis divenisse il suo successore, il miglior interprete del «trumpismo senza Trump», non fece infuriare il monarca detronizzato. La sua rabbia nei giorni del dopo voto è solo cresciuta.

 

Il delinearsi di una sua disastrosa sconfitta personale - quasi tutti i candidati imposti in collegi alla portata dalla destra sono stati sconfitti - è un macigno. E i suoi fan dovranno riflettere sulla «sponsorizzazione» che Trump ha appena ricevuto dal leader della sinistra radicale, Bernie Sanders: «Da americano l'dea che si ricandidi mi fa orrore, ma da politico interessato a evitare che venga eletto un altro presidente repubblicano penso sia una buona cosa».

ron desantis e famiglia dopo la vittoria 1ron desantis e famiglia dopo la vittoria 2DONALD TRUMP IN PENNSYLVANIAcomizio di donald trump in ohio 1

Ultimi Dagoreport

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDOZA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA…

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...