VENTI DI GUERRA FREDDA - PER MOSTRARE I MUSCOLI A PUTIN, OBAMA È PRONTO A SCHIERARE CARRI ARMATI E ARTIGLIERIA PESANTE IN ESTONIA, LETTONIA E LITUANIA - CON QUESTO SCHIERAMENTO ARRIVERANNO ANCHE 5 MILA SOLDATI DELLO US ARMY

Le frasi ripetute da Putin e dai suoi media, secondo cui l’Armata del Cremlino potrebbe prendere Polonia e paesi baltici in massimo 15 giorni, adesso hanno trovato una risposta dura, al loro livello…

Condividi questo articolo


Andrea Tarquini per “la Repubblica”

 

barack obama vladimir putin barack obama vladimir putin

«Arrivano i nostri», sembra dire Washington, e alza in modo significativo, senza precedenti, il livello della sfida militare a Putin per difendere i tre paesi baltici e il resto dell’Est della Nato. Secondo il New York Times , i piani di cui si parlava da tempo sono pronti: se verrà il via libera della Casa Bianca, il Pentagono è in grado di schierare per la prima volta dalla guerra fredda carri armati pesanti, veicoli corazzati d’attacco, artiglieria pesante e altre armi “sistemiche” in Estonia, Lettonia e Lituania, democrazie prive d’esercito e minacciate da propaganda e minacce russe.

obama e putin in vestito tradizionale cinese obama e putin in vestito tradizionale cinese

 

Con il preschieramento delle armi pesanti, sarà possibile trasportare nel Baltico almeno 5mila soldati delle truppe scelte dello US Army. I piani coinvolgono anche Polonia e Romania, Ungheria e Bulgaria.

 

«È una svolta significativa», dice al New York Times James Stavridis, ex comandante supremo della Nato. «Rassicurerà in modo ragionevole i nostri alleati laggiù, sebbene la cosa migliore sia sempre stazionare subito truppe sul posto». Per Julianne Smith, ex alto consigliere della Difesa alla Casa Bianca, «per la Nato è come un ritorno al futuro ». Le frasi ripetute dal presidente russo e dai suoi media, secondo cui l’Armata del Cremlino potrebbe prendere Polonia e paesi baltici in massimo 15 giorni, adesso hanno trovato una risposta dura, al loro livello.

 

G20- PUTIN, OBAMA, DILMA G20- PUTIN, OBAMA, DILMA

Di piani di preposizionamento di forze dei maggiori eserciti Nato nei paesi baltici, in Polonia e in Romania si era già parlato. Ma adesso il piano è preciso. In pochi giorni, il Pentagono è in grado di schierare nel territorio degli alleati orientali almeno 1.200 veicoli da combattimento.

 

Quanto basta per far sì che almeno una brigata tra 3mila e 5mila soldati scelti dei migliori reparti Usa possa poi volare nello spazio d’una notte con i C17 Globemaster e i vecchi C5 Galaxy, dagli States al Baltico o a Est di Bucarest e Varsavia, e trovare già sul posto le armi. In altre parole, se sarà necessario i G.I. arriverebbero già combat ready , con l’equipaggiamento sul posto. Un solo altro paese Nato, il Regno Unito, ha la capacità operativa di unirsi in corsa all’operazione.

putin- obama putin- obama

 

Sul piano numerico è poco per fronteggiare le forze russe con centinaia di jet, forze navali, migliaia di carri armati e potenti mezzi di guerra elettronica come mostrato dagli attacchi di hacker al Bundestag tedesco e ad altre istituzioni occidentali. Ma è la presenza simbolica che fa la differenza.

 

PUTIN OBAMA PUTIN OBAMA

«Se i russi attaccano, una cosa è se cade una nostra guardia, altro è se uccidono un soldato americano», ci ha detto di recente il padre dell’indipendenza lituana, Vytautas Landsbergis. Aggiunge il ministro della Difesa lettone, Raimonds Vejonis. «Per noi il preposizionamento di armi pesanti alleate è vitale, perché se succede qualcosa, ci serviranno armi, munizioni, equipaggiamento, e i nostri piccoli paesi non possono aspettare settimane, non avrebbero che poche ore o pochi giorni per resistere».

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT! LA VIA CRUCIS DI GIORGIA MELONI: SI COMINCIA IL 15 OTTOBRE, CON LE ELEZIONI POLACCHE E IL DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI BILANCIO DA PRESENTARE A BRUXELLES – POI C’È L’INFILATA DI GIUDIZI DELLE AGENZIE DI RATING: IL 20 OTTOBRE TOCCA A S&P, POI C’È FITCH (10 NOVEMBRE) E INFINE MOODY’S IL 17 NOVEMBRE. IN CASO DI DECLASSAMENTO, CI SAREBBERO EFFETTI DEVASTANTI SUI TITOLI DI STATO – LAST BUT NOT LEAST, IL 30 NOVEMBRE: È LA DATA ULTIMA PER RATIFICARE IL MES. AUGURI! - VIDEO

DAGOREPORT! - L'IRRITAZIONE (EUFEMISMO) DI MATTARELLA PER I DUE SCHIAFFONI RIFILATEGLI DALLA DUCETTA - IL PRIMO È NOTO: QUANDO HA MINACCIATO CHE L'UNICA ALTERNATIVA ALL'ATTUALE GOVERNO È IL VOTO, DIMENTICANDO CHE È IL CAPO DELLO STATO A SCIOGLIERE LE CAMERE, NON LEI - IL SECONDO, INVECE, È STATO POCO SOTTOLINEATO: È QUANDO CIANCIA DI "UN GOVERNO DEMOCRATICAMENTE ELETTO", COME SE FOSSERO I CITTADINI, E NON IL PARLAMENTO, A DARE LA FIDUCIA A UN ESECUTIVO (VOGLIA DI PREMIERATO CI COVA)

DAGOREPORT– MELONI AVVERTE TREMONTI: IL "NEMICO" NON E' DRAGHI MA CONTE – IL CALCIONE RIFILATO DALL'EX MINISTRO DELL'ECONOMIA A MARIOPIO, ACCUSATO DI NON AVER STOPPATO IL SUPERBONUS GRILLINO (“SE NON CI FOSSE STATO UN TIZIO CHE VOLEVA ANDARE AL QUIRINALE I CONTI ITALIANI STAREBBERO MEGLIO”), METTE IN DIFFICOLTÀ LA SORA GIORGIA – LA DUCETTA HA SCELTO COME NEMICO NUMERO UNO CONTE E IL POPULISMO GRILLINO. E GLI ATTACCHI A DRAGHI SPOSTANO L'ATTENZIONE DAL VERO BERSAGLIO DA COLPIRE, SOPRATTUTTO IN VISTA DELLE ELEZIONI EUROPEE…