russia cina putin xi jinping

“L’ALLARGAMENTO DELLE ALLEANZE MILITARI PORTA INEVITABILMENTE A UNO STALLO. LA CRISI UCRAINA È UN CAMPANELLO D’ALLARME PER IL MONDO” – XI JINPING, AL SUMMIT DEI PAESI BRICS (CON PUTIN COLLEGATO), TORNA A DARE LA COLPA ALL’OCCIDENTE, E AGLI STATI UNITI, PER LA GUERRA: “LE SANZIONI? SONO UN BOOMERANG CHE ALLA FINE DANNEGGERÀ IL MONDO INTERO”

Gianluca Modolo per www.repubblica.it

 

XI JINPING VLADIMIR PUTIN - VIGNETTA DI GIANNELLI

Al summit dei Brics Xi Jinping e Vladimir Putin tornano insieme sul palcoscenico (virtuale) di un grande evento internazionale.

 

Al vertice che riunisce Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica e che si apre domani, il presidente cinese - padrone di casa di questa quattordicesima edizione - ha ribadito la sua visione del mondo nel discorso di apertura pronunciato al Brics Business Forum, evento che precede l’avvio ufficiale dei lavori.

 

Il leader di Pechino è tornato a scagliarsi contro le sanzioni - quelle imposte “all’amico” russo -  definite “un boomerang che alla fine danneggerà il mondo intero”, e “i fatti hanno dimostrato ancora una volta che sono un'arma a doppio taglio”. "Politicizzare, strumentalizzare e trasformare in arma l'economia mondiale, utilizzando una posizione dominante nel sistema finanziario globale per imporre sanzioni a casaccio, non farà altro che danneggiare gli altri oltre che se stessi, facendo soffrire le persone in tutto il mondo”.

Xi Jinping e Vladimir Putin

 

Contro "l'espansionismo" della Nato

Torna ad ammonire contro “l’egemonismo” e la “politica dei blocchi” che non porteranno alla “pace e alla sicurezza”, ma soltanto a “guerre e conflitti”. E soprattutto mette in guardia contro l’allargamento delle alleanze militari.

 

"La crisi ucraina è un campanello d’allarme per il mondo”, dice Xi: “La fiducia cieca in una posizione di forza, l'allargamento delle alleanze militari e il perseguimento della propria sicurezza a scapito della sicurezza di altri Paesi portano inevitabilmente a uno stallo”. Messaggio nemmeno troppo velato a Stati Uniti e Nato - come ribadito più volte negli ultimi mesi anche dal suo ministro degli Esteri - che nella visione di Pechino (e di Mosca) sono i responsabili del conflitto.

 

PUTIN E XI JINPING

Ribadendo così quanto già detto la settimana scorsa durante la telefonata con il leader del Cremlino quando garantì il sostegno a Putin sulle questioni di sovranità e sicurezza di Mosca. Messaggio detto pensando anche soprattutto al proprio cortile di casa (il Mar cinese meridionale, con Taiwan, e il Pacifico) e quelle varie sigle - dal Quad all’Aukus - che la Cina vede come delle Nato asiatiche per contenerla (è di oggi la notizia che la Corea del Sud aprirà una missione al quartier generale della Nato a Bruxelles).

 

Un'alternativa all'Occidente

Nel suo discorso Xi ha proposto un'alternativa alla governance globale dominata dall'Occidente, tra cui la riduzione delle barriere al commercio, agli investimenti e alla tecnologia con il Wto al centro, oltre a dare alle economie emergenti e ai Paesi in via di sviluppo maggiore voce in capitolo nella governance economica. Un nuovo sviluppo globale per lanciare indirettamente un messaggio ai leader del G7 che si incontreranno domenica in Germania.

vladimir putin 2

 

Putin dal canto suo ne ha approfittato per annunciare la discussione su un aumento della quota della Cina nel mercato dell’auto in Russia e le trattative per l’apertura di una catena di supermercati indiani nel Paese. Ricordare che le forniture di petrolio verso Pechino e New Delhi “crescono in modo significativo” e di come - dopo le sanzioni - Mosca stia reindirizzando il proprio commercio verso i Paesi del gruppo dei Brics che, dice il leader russo, “stanno lavorando alla creazione di una valuta per gli scambi internazionali basata su un paniere comprendente tutte le valute dei Paesi interessati”, alternativa al dollaro e all’euro. Accusa, infine, l’Occidente di aver creato una crisi cronica dell’economia globale.

 

Legami più stretti con i Brics

putin xi jinping

Pechino punta molto su legami più stretti tra i Brics - i 5 Paesi rappresentano il 40% della popolazione del mondo e quasi un quarto del Pil del pianeta - ma punta, anche, ad allargare questa alleanza ad altre nazioni del cosiddetto Sud del mondo.

 

La proposta cinese, avanzata già il mese scorso, è quella di aprire le porte per "iniettare più energia positiva in un mondo che deve affrontare turbolenze e sfide”. Contatti già ci sono stati con Argentina, Senegal, Thailandia, Egitto, Nigeria, Indonesia, Emirati Arabi, Arabia Saudita. Xi si pone dunque come un federatore dei Paesi emergenti.

PUTIN E XI JINPING

 

Il Global Times, il tabloid in lingua inglese del Partito, era stato ancora più esplicito nei giorni scorsi: Pechino intende "controbilanciare la tendenza dei Paesi occidentali a formare piccole cricche con il G7”. La Cina intende "portare aria fresca nel mondo che include un sistema di governance globale equo invece di uno dominato dall'egemonia americana”.

 

xi jinping vladimir putin

Non sarà una passeggiata per Pechino. In primis per le resistenze indiane (vista anche la rivalità tra i due Paesi sui confini contesi), ma soprattutto perché molte delle nazioni che la Cina vorrebbe imbarcare nel progetto hanno votato a sostegno dell’Ucraina nelle ultime risoluzioni Onu.

putin e xi jinpingputin e xi jinpingputin e xi jinping allo zoo di moscaPUTIN E XI JINPING

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)