L'OLIMPIADE DI MUGHINI - LA MEDAGLIA D’ARGENTO CHE S’È GUADAGNATA LA NOSTRA VANESSA FERRARI NELLA SPECIALITÀ DEL CORPO LIBERO DELLA GINNASTICA FEMMINILE È UNA MEDAGLIA DI UN METALLO ASSAI SPECIALE - COME NON STRAVEDERE DI FRONTE ALLA CREATIVITÀ, ALL’ARDITA ELEGANZA, ALLA SFRONTATEZZA DI UN ESERCIZIO AL CORPO LIBERO COME QUELLO CHE VANESSA HA COVATO PER ANNI NELLO SCANTINATO DI CASA SUA E DOPO CHE PER BEN CINQUE VOLTE SI ERA SFRANTUMATA NEL FARE MOVIMENTI DOVE OGNI GESTO È UNA SFIDA AL PERICOLO FISICO…

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Giampiero Mughini per Dagospia

 

giampiero mughini foto di bacco giampiero mughini foto di bacco

Caro Dago, la medaglia d’argento che s’è guadagnata la nostra Vanessa Ferrari nella specialità del corpo libero della ginnastica femminile è una medaglia di un metallo assai speciale. Trentenne  (un’età veneranda per la ginnastica moderna), Vanessa era alla sua quarta olimpiade dopo due beffardi quarti posti ottenuti nel concorso generale e dopo essere stata campionessa del mondo nel 2006, quando aveva appena sedici anni. Ora, la ginnastica agli attrezzi (quelli maschili e quelli femminili) è il trionfo della solitudine, uno sport in cui è incessante il tuo competere con te stesso, con i limiti del tuo corpo, della tua volontà, del tuo coraggio.

VANESSA FERRARI VANESSA FERRARI

 

Per tutto il tempo della sua carriera (che nel caso della Ferrari è stato lunghissimo) il ginnasta ha a che fare solo con sé stesso, e tanto più in uno sport pressoché sconosciuto dal grande pubblico com’è la ginnastica attrezzistica. Di cui il pubblico si ricorda, e stravede innanzi a tali mirabilie, solo in occasione delle Olimpiadi.

 

Come non stravedere di fronte alla creatività, all’ardita eleganza, alla sfrontatezza di un esercizio al corpo libero come quello che Vanessa ha covato per anni nello scantinato di casa sua e dopo che per ben cinque volte si era sfrantumata nel fare movimenti dove ogni gesto è una sfida al pericolo fisico: alla trave come alle parallele come al corpo libero. Il suo finale di partita, un doppio salto mortale all’indietro con doppio avvitamento è un gesto che non sono moltissimi i ginnasti uomini che se lo possono permettere.

 

vanessa ferrari vanessa ferrari

Oggi e domani Vanessa verrà celebrata; da posdomani qualsiasi calciatore di terza linea ritornerà ad essere molto più famoso di lei. E’ la legge degli sport minori, e poco importa che siano degli sport che richiedono uno sport sovrumano da parte di chi li pratica. Che richiedono un atteggiamento al confine con la religiosità.

 

Ne parlo con cognizione di causa, perché quella religione l’ho praticata nei miei anni tra i quindici e i diciotto, e quella esperienza resta come la più importante della mia vita. Così come restano per me sacre le tre medaglie d’oro che ho visto conquistare a Franco Menichelli (corpo libero), Yuri Chechi (anelli), Igor Cassina sbarra).

IGOR CASSINA IGOR CASSINA

 

Tanto mi aveva ammaliato il pirotecnico esercizio pirotecnico con cui Cassina vinse il titolo olimpico che andai a cercarlo nella palestra di Meda dove lui si allenava, e ne scrissi ammiratissimo. Credo fosse uno degli articoli più belli che abbia scritto in vita mia, e questo perché lo sapevo bene da quale accanimento per l’appunto religioso di anni e anni e anni di palestra era venuto quell’oro olimpico.

 

Accadde poi che un vicedirettore di “Panorama”, in realtà un semianalfabeta come ce n’ è tanti nei giornali, non apprezzasse minimamente né Cassina né il mio pezzo e lo lasciasse marcire in un cassetto della redazione. Al telefono gli manifestai tutto il mio disprezzo intellettuale, un sentimento quello sì in cui sono capace di raggiungere vette olimpiche.

 

Poco dopo mi dimisi dal giornale e chiusi la mia carriera giornalistica ammesso che io sia mai stato un giornalista. Il pezzo su Cassina era talmente bello che lo misi tale e quale in un mio libro, e questo in segno di onore per la ginnastica attrezzistica e i suoi campioni.

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