francesco moser

AMORI E BOLLORI DI FRANCESCO MOSER: "DOPO IL DIVORZIO, HO UNA NUOVA COMPAGNA. SI CHIAMA MARA MOSOLE, HA CORSO IN BICI, È STATA CAMPIONESSA D’ITALIA" – IL FIGLIO IGNAZIO E LA STORIA CON CECILIA RODRIGUEZ INIZIATA AL "GRANDE FRATELLO": “OGNUNO SCEGLIE LA SUA VITA. IO HO LE MIE IDEE, MA NON SEMPRE SI AVVERANO E MI ADATTO. HANNO DETTO CHE SI SPOSERANNO AD AGOSTO, MA DA AGOSTO A OTTOBRE C’È LA VENDEMMIA...” - "BELÉN? ORMAI SIAMO PARENTI, ABBIAMO FATTO NATALE INSIEME” – LE LITI CON SARONNI E LA BICI ELETTRICA – VIDEO

Estratto dell’articolo di Candida Morvillo al Corriere della Sera

 

francesco moser

A 35 anni dal ritiro, Francesco Moser detiene ancora il record italiano di vittorie su strada: 273. Nella storia del ciclismo, solo Eddy Merckx e Rik Van Looy hanno vinto di più.

 

Oggi, a 71 anni, quanto va in bici?

«Tutte le settimane. In salita, attivo la pedalata elettrica».

 

Lei usa la bici elettrica?

«Non sono un ciclista scatenato: far fatica è inutile, dato che non devo fare le gare».

 

La vittoria che non dimenticherà mai?

francesco moser 5

«Il Giro d’Italia 1984: anche se il Campionato del mondo e le tre Parigi-Roubaix sono altrettanto importanti, il Giro è molto di più. È una corsa di tre settimane, è più sofferta: avevo preso la maglia rosa in partenza, poi, l’ho persa con la cronometro a squadre; poi, l’ho ripresa fra Pavia e Milano... Laurent Fignon l’ha presa alle Dolomiti, poi, io l’ho ripresa alla fine... È stato tutto uno scambio di maglia».

 

Com’è possibile che il suo record di vittorie sia imbattuto?

«Perché il ciclismo è in declino. Mancano gli sponsor: noi facevamo più corse e avevamo più squadre. E tutti correvano per il capitano, ora, invece le squadre hanno il velocista, l’uomo della corsa a tappe, l’uomo cronometro...».

 

C’è un italiano sul quale possiamo sperare?

«In Italia, ora che ha smesso Vincenzo Nibali, non vedo grandi speranze».

 

(…)

 

mara mosole

Che cosa si ricorda del massacro degli atleti israeliani a quei giochi?

«La notte, quando i terroristi palestinesi entrarono nella casa degli israeliani nel villaggio olimpico, non ho sentito niente. La mattina, c’era polizia dappertutto in assetto di guerra, non capivamo, tant’è che non riuscendo a raggiungere la nostra mensa, scavalcammo per fare colazione in quella femminile. Ma quando abbiamo capito, quando abbiamo saputo degli undici colleghi morti, è stato uno shock».

 

(...)

 

La rivalità alla Coppi e Bartali con Giuseppe Saronni era vera e c’era anche nella vita?

«Era vera. Era difficile andare d’accordo con lui. Era sempre scontro aperto. Correvamo e, chiaramente, uno cercava di arrivare davanti all’altro o cercava di farlo perdere».

 

Perché era difficile andarci d’accordo?

mara mosole 5

«Io venivo dalla campagna, lui dalla città: si sentiva superiore».

 

Litigavate in gara e anche fuori?

«Pure sugli aerei quando andavamo a correre all’estero».

 

Siete mai arrivati alle mani?

«Era più una sfida continua. Per esempio, a un campionato in provincia di Parma nell’81, quelli davanti a me si sono fermati, io ho frenato, Saronni mi ha preso la ruota, si è arrabbiato, mi fa: non sei capace di andare in bici. E io: vediamo stasera chi è capace. La sera, avevo vinto io. Lui era più giovane di sei anni, dal ’79 ha avuto tre o quattro anni forti, forse troppo per il suo fisico. Infatti, d’un tratto, ha smesso di essere forte. Mentre io, nell’84, a Città del Messico, feci il record dell’ora, e nello stesso anno vinsi la Milano-Sanremo e il Giro d’Italia».

francesco moser 2

 

(…)

Però il vino lo fa: il brut 51,151 si chiama come il suo record dell’ora.

«All’inizio, sulle bottiglie c’era la mia foto con la maglia rosa, poi con le foto delle varie gare vinte. C’è gente che ha tutte le collezioni. Quando ho smesso di correre, nel 1988, ho comprato una campagna e il maso dove vivo, sulle colline di Trento, ci ho fatto vicino il museo con le mie bici, le mie maglie, i trofei. La gente arriva. E oltre a occuparmi della cantina, produco bici con Fantic: bici tradizionali che si trasformano in elettriche, le FMoser».

 

Come sono fatte le sue giornate?

«Cerco di tenere in ordine la campagna, gli operai fanno i lavori più pesanti, mentre io mi occupo dell’orto, delle galline, dei cani, e poi ricevo i clienti che vogliono le foto, i selfie».

 

Quattro anni fa, si è separato da sua moglie dopo quasi 40 anni di matrimonio. L’anno scorso, è arrivato il divorzio. Come è ritrovarsi single alla sua età?

«Bisogna adattarsi, stare da soli non è mica una roba semplice. Però, ora, non sono più solo: ho una nuova compagna che sta spesso da me, una ragazza che più o meno è come me».

 

In che senso è come lei?

«Ha corso in bici, è stata campionessa d’Italia. È più giovane, del ’68. Si chiama Mara Mosole».

 

francesco moser belen cecilia rodriguez

Come l’ha conosciuta?

«La trovavo in giro in bici, o alle Eroiche, le gare vintage: anche lei ha ancora la passione e andiamo spesso in giro insieme. Poi, più o meno con la pandemia, ci siamo avvicinati. Ma lei non vive qui perché lavora con il padre che ha un’azienda nel trevigiano».

 

Com’è innamorarsi a 70 anni?

«Diverso da quando sei giovane. Ma non sono bravo a parlare d’amore. Posso dirle che si può vivere anche soli, ma che in due si sta meglio».

 

(...)

Anche Ignazio correva, poi è andato al Grande Fratello. Le è spiaciuto che abbia lasciato?

cecilia rodriguez ignazio moser

«È chiaro che, se avesse continuato con la bici, sarei stato contento».

Ora, Ignazio è fidanzato con Cecilia Rodriguez e, così, lei si ritrova imparentato con Belén. Vi frequentate?

«Certo, è stata anche qua. Abbiamo fatto Natale insieme. Poi, i giovani sono andati in montagna per conto loro, io sono rimasto a casa, non è che m’intrometto».

 

Che effetto le fa la famiglia in cronaca rosa?

«Non lo trovo strano: pure io da giovane ci stavo sulle copertine».

Ma non per i pettegolezzi.

«Quelle sono cose a cui non sto dietro: non guardo Internet, non ho i social, il telefono lo uso solo per telefonare».

Al Grande Fratello, Cecilia era fidanzata, ma si è messa con suo figlio. Lei tifava affinché ci restasse o perché tornasse dall’altro?

«Ognuno sceglie la sua vita. Io ho le mie idee, ma non sempre si avverano e mi adatto».

francesco moser

 

Ignazio e Cecilia si sposeranno?

«Non lo so, non mi pronuncio».

Su Instagram, si è vista la proposta di matrimonio con l’anello di fidanzamento.

«Hanno detto che si sposano quest’anno, ma ci credo quando lo vedo. Avevano detto agosto, ma da agosto a ottobre c’è la vendemmia».

Sa che i geriatri vogliono far cominciare la terza età non a 65 ma a 75 anni? Che ne pensa?

«Mi ricordo di mio padre a 67 anni, quando è morto: lo vedevo molto vecchio. Io ne ho 71 e penso che potrò pedalare in giro per il mondo ancora per un sacco di tempo».

francesco moser carla merz e figlifrancesco moser carla merzfrancesco moserMOSER SARONNIignazio moser cecilia rodriguez ignazio moser e cecilia rodriguez a nataleignazio moser cecilia rodriguez

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…