cairo lotito dal pino

CAIRO SCHIERA LA "GAZZETTA" CONTRO LOTIRCHIO, CHE DOMANI IN LEGA POTREBBE RICEVERE LA PRIMA SCONFITTA DA 10 ANNI A QUESTA PARTE. DAL PINO DOVREBBE AVERE I NUMERI PER FAR PASSARE I PRIVATE EQUITY. I CLUB CONTRARI SONO SCESI A 5 (LAZIO, NAPOLI, UDINESE, CROTONE E BENEVENTO). NE SERVONO 7 PER BLOCCARE IL VOTO IN ASSEMBLEA DOMANI. MA TUTTI I GRANDI CLUB VOGLIONO CAMBIARE – FAVORITA LA CORDATA CVC CAPITAL CON ADVENT E FSI - L’EDITORIALE DI BARIGELLI

https://m.dagospia.com/dal-pino-lotito-c-eravamo-tanto-amati-le-ragioni-della-rottura-c-entra-un-fondo-di-private-equity-242225

 

https://m.dagospia.com/lotito-la-guerra-con-dal-pino-sull-ingresso-dei-private-equity-nel-capitale-della-lega-e-preziosi-246387

 

 

Dagoreport

cairo lotito

Cairo ha schierato la Gazzetta contro Lotirchio, che domani potrebbe ricevere la prima sconfitta da 10 anni a questa parte. Dal Pino dovrebbe avere i numeri per far passare i private equity. Al momento I contrari sono scesi a 5, Lazio, Napoli, Udinese, Crotone e Benevento, dopo le defezioni di Cagliari e Verona. Ne servono 7 per bloccare il voto in assemblea domani. Ma tutti i grandi club vogliono cambiare.

 

 

I CLUB DI A ALLA SVOLTA: IL CAMBIAMENTO O IL DECLINO

Stefano Barigellli per la “Gazzetta della Sport”

 

Domani il calcio italiano gioca una partita importante. In ballo non c' è un trofeo, non c' è una coppa, ma il futuro sì. I presidenti voteranno sull' ingresso di fondi nella Lega di Serie A. Si tratta di due offerte: una da un miliardo e mezzo di euro, l' altra da un miliardo e 300 milioni, entrambe per una quota minoritaria, il 10%.

 

cairo lotito

Soldi importanti, direi fondamentali per lo sviluppo di un movimento che da anni ormai arretra con preoccupante continuità. La Lega soffre da tempo dell' incapacità cronica di una visione di prospettiva. Il campionato da il più bello e competitivo che era, è diventato il più stanco, il più rissoso, il meno vincente. E' mancato un piano collettivo che puntasse allo sviluppo, sacrificato sull' altare di una politica miope, di piccolo cabotaggio, concentrata su interessi spesso individuali.

Così mentre il calcio italiano litigava e arrancava, la Premier volava e la Liga cresceva, soprattutto nella vendita dei diritti all' estero.

cairo lotito

 

L' ingresso di capitali freschi e il varo di una governance finalmente concentrata sull' aumento di valore del nostro calcio dovrebbe essere quindi salutata da tutti i nostri presidenti come un' eccellente opportunità.

 

Non è così. Almeno non è del tutto così. In prima fila ad opporsi c' è il presidente della Lazio, Lotito, preoccupato soprattutto dalla perdita di potere personale che comporterebbe il nuovo modello di governance. Lotito incarna più di ogni altro presidente la stagione del declino e della rissa continua che il nostro calcio vive da almeno otto anni e che in pratica lo ha mummificato.

 

La serie A domani deve decidere se fare sistema e lanciare una sfida per rimontare le posizioni perdute, oppure se restare impiombata da interessi di bassissimo profilo.

 

lotito de laurentiis

Conte è stato catalogato come tecnico che pensa più a vincere subito piuttosto che a costruire.

Ma non è vero. O meglio è vero che vuole vincere subito, perché la vittoria è la sua ossessione, ma non è vero che pur di riuscirci dimentichi di scommettere sui giovani.

 

L' unico difensore italiano interessante dietro ai mostri sacri Chiellini e Bonucci, non più giovanissimi, è Bastoni: una sua invenzione. Ma anche nella crescita di Barella, che la Nazionale ha sottolineato nelle due partite con Bosnia e Olanda, c' è la sua mano. È un giocatore migliorato molto nell' ultima parte di campionato e nella fulminea ma formativa esperienza dell' Europa League, terminata con la finale persa contro il Siviglia.

 

claudio lotito foto mezzelani gmt042

Il centrocampo a disposizione di Mancini è oggi per varietà, talenti e quantità, tra i migliori d' Europa. Se è vero, come è vero, che è in mezzo al campo che si vincono e perdono le partite, le nostre prospettive sono interessanti.

 

Purtroppo ieri sera si è di nuovo infortunato Zaniolo, quanto grave lo sapremo oggi, ma certo è grande il timore di una nuova lesione, stavolta nell' altro ginocchio. Zaniolo è un pezzo importante della Nazionale che Mancini ha in mente per giocarsi gli Europei il prossimo anno.

dal pino

 

Ancora più importante per la Roma presa da poco dall' americano Friedkin. Zaniolo è giocatore con caratteristiche uniche tra quelli italiani, qualità che gli consentono strappi e allunghi difficili da contenere. Dopo l' infortunio di gennaio scorso aveva ripreso benissimo il percorso interrotto. La speranza è che quel percorso continui.

 

Non mi sono francamente piaciute le parole con cui Beppe Saronni ha chiosato la resa di Aru al Tour. Non entro nel merito tecnico di ciò che ha detto in diretta televisiva («Ma chi l' ha convocato per la corsa francese?»), quanto sul modo.

 

Crocifiggere in tv un ciclista nel momento più buio della propria carriera non va mai bene, ancora peggio se a farlo è un suo dirigente. C' è sempre fatica anche nel corridore che perde: la critica meglio riservarla a un colloquio a quattr' occhi, anziché farla pubblicamente davanti alla telecamere. Il Saronni ciclista, con il carattere che aveva, lo avrebbe mai tollerato da uno qualsiasi dei suoi dirigenti?

claudio lotito foto mezzelani gmt037

 

UN VOTO PER IL FUTURO I CLUB DI A AL BIVIO DOMANI

Alessandra Gozzini per la “Gazzetta dello Sport”

 

L'assemblea dovrà valutare le due offerte dei fondi per entrare nella gestione della Lega. Con il sì in arrivo molti più soldi e un'apertura al mercato globale sui diritti tv e sugli sponsor

i l 9 settembre, domani, potrà segnare l'inizio di una nuova era del calcio italiano: le 20 società di Serie A si riuniranno in assemblea e voteranno la possibile svolta. Sede dell'incontro la sala riunioni di un hotel nel centro di Milano. Il quesito a cui dovranno rispondere riguarda il via libera all'ingresso di nuovi partner nella struttura della Serie A: il sì della maggioranza aprirebbe a un rinnovamento epocale.

bogarelli

 

Nuovo modello Per mesi il presidente di Lega Paolo Dal Pino ha lavorato all'obiettivo dichiarato a gennaio scorso, nel momento stesso dell'insediamento al vertice: «Riportare il calcio italiano a essere il più bello e il più seguito al mondo».

 

bogarelli

La strada indicata, e percorsa in queste settimane, porta alla creazione di una media company della Lega capace di produrre e distribuire tutti i propri contenuti, senza più delegare a soggetti esterni. Soluzione che ha il gradimento unanime dei club, che devono però scegliere come strutturare il proprio futuro: Dal Pino aveva suggerito (molti club, big in testa, oggi lo seguono) di procedere nel progetto con il supporto di un nuovo partner, solido finanziariamente e con prospettive internazionali.

 

cvc capital partners

Le offerte vincolanti (che cioè rispettassero pienamente le caratteristiche della proposta che la Lega aveva chiesto attraverso Lazard, advisor economico) sono due. Le società conoscono ogni aspetto delle due differenti opzioni: domani saranno chiamate a decidere se e quale delle due accettare. Un requisito è valido per entrambe: la compartecipazione nella Lega riguarderà una quota minoritaria del 10%. Ognuna ha poi le proprie peculiarità. La più ricca è quella della cordata che raduna tre fondi: Cvc Capital (sede britannica), il primo a interessarsi al business e subito il più determinato, con Advent (gruppo americano) e Fsi, società italiana. L'unione fa la forza: la disponibilità economica che potranno immediatamente offrire alla Lega è superiore al miliardo e mezzo di euro. Denaro che verrebbe poi diviso tra i club.

claudio lotito foto mezzelani gmt036

 

L'altra offerta è quella di Bain Capital, società statunitense di investimento, a cui si è unita Neuberger Berman, altro gruppo americano. Proposta da 1,3 miliardi. L'obiettivo dei fondi è quello di garantire un altro miliardo e mezzo di flusso nei tre anni seguenti e poi raddoppiare i ricavi nei cicli successivi. Occasione L'assemblea può aprire una nuova fase nella gestione del calcio italiano: l'ingresso di un partner cambierebbe la struttura della governance (oggi vede una forza interna spesso litigiosa e in contraddizione) e ovviamente inciderebbe nella disponibilità finanziaria della Lega.

 

claudio lotito foto mezzelani gmt031

Per questo si presenta come possibile soluzione al problema di come colmare la distanza tra la A e le leghe europee oggi più ricche e sviluppate. Divario che si è accentuato negli ultimi anni, gli stessi che vedono in molti club bilanci sofferenti. L'idea di un nuovo modello di business va di pari passo con una progettualità di mercato a lungo termine, per valorizzare il brand della A (che le offerte ricevute dimostrano sempre appetibile) al passo con i tempi. I diritti televisivi, principale fonte di sostentamento, potranno essere venduti a una pluralità di piattaforme. Il supporto dei private equity potrà poi servire per nuovi sistemi di promozione e sponsorizzazione, oltre che di sviluppo degli stadi.

 

Maurizio Tamagnini

Alla Serie A verrebbe data una nuova impostazione imprenditoriale globale, con risorse molto, molto consistenti. Un passo che riporterebbe la nostra Lega a essere leader, almeno nel tentativo di trasformazione.

 

barigelli

Schieramenti Le big sembrano orientate a votare il cambiamento. Claudio Lotito, presidente della Lazio, è invece dichiaratamente ostile all'ipotesi dei private equity: propone in alternativa soluzioni di debito (che però la stessa Lazard indica come non percorribili). Una scelta più conservatrice, che permetterebbe di mantenere una gestione interna. La strada che proponeva Aurelio De Laurentiis, numero uno del Napoli (una media company della Lega autonoma), confluirà probabilmente in quella indicata da Dal Pino, cioè aperta a una partecipazione esterna. Domani il calcio italiano può proiettarsi nel futuro. O aspettare ancora.

tare e lotito foto mezzelani gmt045claudio lotito foto mezzelani gmt034PAOLO DAL PINOdal pinogravina dal pino foto mezzelani gmtPAOLO DAL PINO PAOLO DAL PINO gravina spadafora dal pinode laurentiis dal pino foto mezzelani gmt 2claudio lotito registrato mentre inveisce contro giampiero ventura

Ultimi Dagoreport

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…

starmer - zelensky - macron - tusk - merz - a kiev giorgia meloni fico putin

DAGOREPORT – DOVEVA ESSERE UNA “PONTIERA”, GIORGIA MELONI ORMAI È UNA “PORTIERA”. NEL SENSO CHE APRE E CHIUDE IL PORTONE AGLI OSPITI IN ARRIVO A PALAZZO CHIGI: L’ULTIMO CHE SAREBBE DOVUTO ARRIVARE TRA FRIZZI E LAZZI È ROBERT FICO, IL PREMIER SLOVACCO UNICO LEADER EUROPEO PRESENTE ALLA PARATA MILITARE, A MOSCA, SCAMBIANDOSI SMANCERIE CON PUTIN - PER NON PERDERE LA FACCIA, LA DUCETTA HA DOVUTO RIMANDARE LA VISITA DI FICO A ROMA AL 3 GIUGNO - QUESTI SONO I FATTI: L’AUTOPROCLAMATASI “PONTIERA”, TOLTA LA PROPAGANDA RILANCIATA DAI TROMBETTIERI DI ''PA-FAZZO'' CHIGI, NON CONTA NIENTE SULLO SCENA INTERNAZIONALE (LA PROVA? IL VIAGGIO DI MACRON, MERZ, STARMER E TUSK A KIEV E IL LORO ACCORDO CON TRUMP) - RUMORS: IL TEDESCO MERZ PERPLESSO SUL VIAGGIO IN ITALIA DI LUGLIO. E MELONI PUNTA A INTORTARLO DOMENICA ALLA MESSA DI INIZIO PONTIFICATO DI LEONE XIV, IN PIAZZA SAN PIETRO...

orchesta la scala milano daniele gatti myung whun chung myung-whun ortombina fortunato

DAGOREPORT: CHE GUEVARA VIVE ALLA SCALA – ALLA FINE DEL 2026, SARÀ IL DIRETTORE D’ORCHESTRA COREANO MYUNG-WHUN CHUNG IL SUCCESSORE DI RICCARDO CHAILLY - IL CONIGLIO (CONIGLIO, NON CONSIGLIO) DI AMMINISTRAZIONE DELLA SCALA AVEVA SUGGERITO IL NOME DEL MILANESE DI FAMA MONDIALE DANIELE GATTI. MA LA CGIL DELL’ORCHESTRA, SOTTOTRACCIA, HA SUBITO FATTO CAPIRE CHE NON ERA DI SUO GRADIMENTO: A GATTI VENIVA “RIMPROVERATO” UN ATTEGGIAMENTO UN PO’ SEVERO VERSO GLI ORCHESTRALI (POCO INCLINI A NON FARE QUEL CHE VOGLIONO) – ORA I SINDACATI RECLAMANO L’AUMENTO DI PERSONALE (DEL RESTO, LA SCALA, HA SOLO MILLE DIPENDENTI!), AUMENTI RETRIBUTIVI, SCELTA DELL’UFFICIO STAMPA ALL’INTERNO DEL TEATRO, FINANCO LA RICHIESTA DI PARCHEGGIARE I MONOPATTINI NEL CORTILETTO INTERNO…

orcel giorgetti nagel castagna bpm unicredit

DAGOREPORT - RISIKO INDIGESTO: LA PROTERVIA DI GIORGETTI A DIFESA DI BPM DALLE GRINFIE DI UNICREDIT, INDISPETTISCE FORZA ITALIA E I FONDI CHE HANNO INVESTITO MILIARDI IN ITALIA - GLI SCAZZI SUL DECISIONISMO DI ORCEL NEL BOARD DI UNICREDIT: IL CDA PRENDE TEMPO SULL'OFFERTA DI SCAMBIO SU BPM, CHE LA LEGA CONSIDERA LA "SUA" BANCA - LA STILETTATA DI NAGEL A LOVAGLIO ("PER BUON GUSTO NON RIPERCORRO LA STORIA DEL MONTE DEI PASCHI") E L'INSOFFERENZA DI CALTAGIRONE PER IL CEO DI BPM, CASTAGNA...

keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…