CLAUDIO MARCHISIO MEJO DI FORLANI: PARLA TANTO PER NON DIRE NULLA! DOPO ANNA FOGLIETTA, "LA STAMPA "METTE IL MICROFONO SOTTO IL NASO DEL “PRINCIPINO” EX JUVE PER COMMENTARE IL FEMMINICIDIO DI GIULIA CECCHETTIN – E PARTE LA RETORICA DEL “TOCCA A NOI DIRE BASTA, PERCHÉ C'È UN PROBLEMA CULTURALE E COINVOLGE TUTTI” - ALLA DOMANDA SE IL CALCIO SIA UN MONDO SESSISTA SFUGGE COME UN’ANGUILLA (“È UN MONDO CHE CAMBIA”. MA CHE VOR DI’?”) - POI IL DELIRIO SUL FETICISMO SOCIAL: “SU CERTI TEMI..."

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Giulia Zonca per la Stampa - Estratti

 

claudio marchisio claudio marchisio

Tra fastidio e senso di colpa Claudio Marchisio sceglie la responsabilità e nei giorni carichi di pensieri, dopo l'ennesimo femminicidio, l'ex giocatore di Juve e nazionale ci mette la faccia, la sua, da bravo ragazzo: «Sembrare per bene non può essere un lasciapassare».

 

Ha scritto su Instagram: «Il problema sono gli uomini».

«È un dato oggettivo: 105 donne ammazzate da uomini. Tocca a noi dire basta, perché c'è un problema culturale e coinvolge tutti. Per questo ho messo il mio volto in quel post e il piede che c'è davanti sta a significare che va dato un calcio allo stereotipo della persona considerata per bene a priori».

 

claudio marchisio claudio marchisio

Molti non lo hanno capito.

«Non ho la pretesa di essere accettato da tutti, però ho sentito l'urgenza di non sottrarmi. Sono autoironico, gioco con la mia bellezza, ma su certi temi sono rigoroso. Invece mi hanno accusato di superficialità: forse i social sono feticisti e lì basta vedere un piede per fraintendere».

 

Riprovi, rifaccia la denuncia.

«Penso all'uomo accusato della morte di Giulia, a quel classico "Chi se lo poteva immaginare?". Probabilmente si poteva perché ho letto che i genitori lo vedevano aspettare il passaggio di lei per ore e altri hanno ricordato segni di ossessione. Nessuno ha detto nulla perché era percepito come bravo ragazzo, aveva una faccia come la mia, però si sentiva minacciato dai successi della ex. Va demolito lo schema».

 

Come si fa?

claudio marchisio claudio marchisio

«Solo con l'educazione e l'attenzione. Pesando ogni parola. Ho due figli maschi, il più grande ha 14 anni e un giorno io sono la sua guida, quello dopo è uno sconosciuto. Non possiamo avere il controllo sulle loro vite ma dobbiamo mantenere la comunicazione e la partecipazione sempre. Pure quando sembrano non ascoltarci tengono in considerazione quello che diciamo».

 

Ha parlato della morte di Giulia ai suoi figli?

«Certo. Spiego che l'uomo ha una sua forza, una fisicità di cui è ben consapevole e che resta sempre un errore immaginare di usarla, anche per un attimo, per fermare, per rallentare, qualsiasi gesto di quel tipo implica sapere di poter prevaricare. Dico di stare attenti alle battute in chat: se un ragazzo o una ragazza scrivono qualcosa che può turbare è giusto farlo notare. Spero nella scuola, nello sport».

 

Lei viene dal calcio: lo considera un mondo sessista?

claudio marchisio e la moglie claudio marchisio e la moglie

«È un mondo che cambia. La parte femminile, da quando ha spazio e ha ottenuto il professionismo, ha allargato lo sguardo. Le arbitre hanno obbligato a rivedere il repertorio anche se si torna ancora alla presunta uscita innocente che non lo è mai. Se c'è una guardalinee, il "ma stai a casa" esce».

 

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