vettel hamilton 3

FORMULA VETTEL: "LASCIARE LA FERRARI? NON AVREI POTUTO, SOGNO DI VINCERE CON LA ROSSA - IL TITOLO? MANCANO ANCORA SETTE GP E TANTI PUNTI DA ASSEGNARE” – DOMENICA SI CORRE A SINGAPORE, LA SUA PISTA AMICA: “FORSE SONO BRAVO A GUIDARE SOTTO I RIFLETTORI” – HAMILTON? SIAMO DIVERSI, IO NON VIVREI ALLA SUA MANIERA" - E POI CITA ENZO FERRARI… - VIDEO

 

Daniele Sparisci per il Corriere della Sera

 

vettel monzavettel monza

Brillano le luci dei grattacieli di Marina Bay a far da sfondo a uno dei circuiti più spettacolari e impegnativi della F1, e si accendono gli occhi di Sebastian Vettel nel raccontare la passione rossa che lo ha contagiato fin da quando da bambino sfrecciava sul triciclo, del suo idolo Michael Schumacher, del duello con Lewis Hamilton. Seb qui ha vinto 4 volte (nel 2015 con il Cavallino ha festeggiato cantando «L' italiano» di Toto Cutugno), gli serve un 5° successo domenica per tornare in testa al Mondiale dopo la doppietta Mercedes a Monza.

 

Sente la pressione? Questa gara può essere un passaggio chiave del campionato?

«No, la pressione c' è in ogni week end e mi considero molto fortunato a poter parlare di titolo. Mancano ancora sette Gp e tanti punti da assegnare, il mio approccio non sarà diverso da quello delle prime gare. Rispetto a Monza mi attendo un confronto più ravvicinato con la Mercedes: al di là dell' ultimo Gp abbiamo visto come i distacchi fra noi e loro siano ridotti quasi ovunque, ce la siamo sempre giocata».

hamilton vettel 1hamilton vettel 1

 

Si riparte da una pista «amica», qual è il suo segreto per correre di notte?

«Forse sono bravo a guidare sotto i riflettori (ride ndr ). Questo tracciato è una sfida totale: bisogna gestire lo stress e tenere la concentrazione altissima, è la gara più lunga del campionato. La aspetti per tutto l' anno ma solo quando arriva domenica notte ti rendi conto di quanto sia impegnativa».

 

Ha vinto 4 Mondiali con la Red Bull, pensa sia più difficile ripetersi con la Ferrari? Per la storia, per le aspettative dei tifosi...

«Se scegli di guidare la Ferrari, che per me è sempre stato un sogno, è perché vuoi vincere. È tutto diverso rispetto ad altri team, e voglio proprio scoprire quali emozioni si provano a essere campione con questi colori».

 

Perché correre per la Ferrari è diverso? Ci spieghi questa «diversità».

«È passione infinita per ciò che la Ferrari rappresenta, che spinge milioni di persone a tifare per te. Senti un Paese che ti abbraccia. Nel fine settimana ero a Maranello per la festa dei 70 anni e ho letto una frase di Enzo Ferrari: "Non si può descrivere la passione, la si può solo vivere". È la risposta migliore alla sua domanda. Poi certe sensazioni le scopri solo da vicino».

PIERO FERRARI VETTELPIERO FERRARI VETTEL

 

Quali?

«Basta farsi un giro a Maranello e respirare un po' di quell' aria. La magia esiste perché la Ferrari è una leggenda vivente che continua a far innamorare. Ci sono altre cose speciali, ma sono "morte" e ormai fanno parte solo della storia. Magari sarà un esempio stupido, prendete le piramidi in Egitto: meravigliose, però quella civiltà non esiste più. Alla Ferrari la tradizione e il futuro camminano insieme ed è grandioso essere una piccola parte di questa storia».

 

Dopo tre anni si sente un po' italiano?

«Sì, parlo molto meglio anche se non ancora così bene come vorrei. Ma ho imparato a conoscere la cultura, lo stile di vita, che avevo già assaporato agli inizi della mia carriera in Toro Rosso (il team satellite della Red Bull con base a Faenza ndr )».

 

Con il dialetto modenese come se la cava?

hamilton vettelhamilton vettel

«Lasciamo perdere, preferisco concentrarmi sull' italiano. E poi sono circondato da bresciani, Maurizio (Arrivabene) e Riccardo (Adami, l' ingegnere di pista di Sebastian)».

 

Parla più spesso con Arrivabene o con Binotto?

«Cinquanta e cinquanta. Con Mattia discutiamo di questioni tecniche tutti i giorni, Maurizio ha un compito di supervisione ma sa tutto ciò che accade nella squadra che gli riconosce il ruolo di leader».

 

Quanto è dura lottare in pista con Lewis Hamilton? È l' avversario più forte che ha mai affrontato?

«Lo metto sullo stesso livello di Fernando (Alonso ndr ) con cui ho vissuto una bella e prolungata rivalità. Eravamo sempre vicinissimi tanto da giocarci il titolo all' ultima gara nel 2010 e nel 2012. E anche nelle altre stagioni era sempre lui il mio rivale numero uno. Ma spero di poter raccontare nuove storie».

 

Ci anticipi qualcosa

«Fra due anni vorrei sedermi ancora qui e parlare dei duelli con Lewis come sto facendo adesso di quelli con Fernando».

 

Sia sincero, cosa le piace di Hamilton e cosa no?

HAMILTON VETTELHAMILTON VETTEL

«Siamo diversi, io magari non vivrei alla sua maniera. Ma non lo critico, ognuno è libero di comportarsi come desidera. Per come guida merita solo rispetto: è velocissimo, regolare, tosto, sbaglia poco, è sempre là».

 

Ora che ha rinnovato il contratto lo può dire: ha mai pensato di lasciare la Ferrari?

«Lasciare non è la parola giusta. È naturale riflettere e guardarsi intorno. Ma il mio obiettivo principale era e rimane vincere con la Ferrari. Non è un progetto di un anno ma a lungo termine: il meglio deve ancora venire».

 

All' inizio della stagione nessuno avrebbe scommesso sulla Rossa, è stata una sorpresa anche per lei?

«In un certo senso sì. Sapevo come stavamo lavorando ma non potevo conoscere prestazioni e valori degli altri, e così è stato bello andare in Australia e poi in Cina e Bahrein e vedere che non eravamo stati fortunati. Eravamo forti davvero».

 

Delle quattro vittorie, quale è stata la più bella?

«Montecarlo. Tagliare per primo il traguardo lì dà una felicità immensa a ogni pilota, ma a un ferrarista ancora di più. Solo una vittoria a Monza vale di più, due settimane fa quando sono salito su quel podio meraviglioso da terzo mi ripetevo: "Un giorno devo farcela per questi tifosi"».

HAMILTON VETTEL 1HAMILTON VETTEL 1

 

E il miglior ricordo da quando è in Ferrari?

«Il successo in Malesia nel 2015, ero appena arrivato a Maranello. È stato uno di quei momenti in cui dici: "Voglio provare questa gioia ancora, ancora e ancora". Ed è successo ancora a Budapest e qui a Singapore: anche se non eravamo ai livelli di vertice, in quella prima stagione abbiamo colto ogni chance. Il 2016 invece è stato un anno di alti e bassi».

 

Parla spesso con Sergio Marchionne, cosa ha imparato dal presidente?

«È un uomo intelligente e abilissimo nel capire in fretta cosa funziona e cosa no e nel risolvere i problemi. Non fa mai mancare il suo sostegno alla squadra, è di grande aiuto la sua esperienza».

 

Ha visto nello show per i 70 anni il tributo a Michael Schumacher? Il pubblico non smetteva di applaudire, da brividi.

VETTEL 2VETTEL 2

«Sì, mi sono emozionato anche io. Michael era il mio idolo quando ero bambino e continua a esserlo. Al di là delle statistiche sarà per sempre il numero uno. Mi ricordo quando l' ho conosciuto: non aprivo bocca tanto ero teso.

 

Poi con il tempo ho imparato a conoscere la persona oltre al pilota. Oltre al talento è incredibile il lavoro che ha fatto per riportare la Ferrari al vertice. Ogni volta che ne parlo penso che sia una delle pochissime persone che incontri nella vita con una risposta a tutto. Mi mancano i suoi consigli, erano perfetti: potevi prenderli, applicarli al tuo caso e funzionavano sempre».

 

Il futuro: quando smetterà di correre si vede ancora in F1 come Niki Lauda o si ritirerà con la famiglia per godersi la vita?

«Non ci ho ancora pensato, in fondo ho solo trent' anni. Un paio di idee le avrei, di certo non mi immagino al muretto. Ma si fa in fretta a cambiare idea».

 

Se dovesse arrivare secondo in campionato la vivrebbe come una sconfitta?

 vettel - ungheria vettel - ungheria

«Ehi, non mi va di rispondere a questa domanda perché non arriveremo secondi quest' anno». Ride, stringe la mano guardando il cielo lattiginoso della megalopoli asiatica, il tempo delle parole è finito.

VETTELVETTELVETTEL 1VETTEL 1VETTEL 31VETTEL 31VETTELVETTELhamilton vettelhamilton vettelvettel 3vettel 3hamilton verstappen vettelhamilton verstappen vettelbottas vettelbottas vettelVETTEL FERRARIVETTEL FERRARIBOTTAS VETTEL RICCIARDOBOTTAS VETTEL RICCIARDOVETTELVETTELvettel - ungariavettel - ungaria

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...