IBRA IS BACK E IL MILAN E’ CAMPIONE D’INVERNO - UN’ALTRA PARTITA DA DOMINATORE ASSOLUTO DI RE ZLATAN: CON LA DOPPIETTA AL CAGLIARI SONO 12 GOL IN 8 PARTITE. PIOLI È DI NUOVO A +3 SULL'INTER DI CONTE MA SABATO CON L’ATALANTA SARANNO SQUALIFICATI ROMAGNOLI E SAELEMAEKERS - PAOLO MALDINI SU MANDZUKIC: “IL CALCIO NON HA BISOGNO SOLO DI BRAVI RAGAZZI” (IBRA DOCET) - VIDEO

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Marco Pasotto per gazzetta.it

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Servizio nerazzurro, risposta – vincente – rossonera. Il Milan espugna Cagliari 2-0, replica al successo dell’Inter sulla Juve e torna a comandare il campionato da solo a +3 sui cugini. A un passo dal titolo di campione d’inverno.

 

Decide una doppietta di Ibrahimovic, tornato titolare in campionato dopo quasi due mesi, ma il Diavolo in vista della partita di sabato con l’Atalanta perde altri uomini preziosi: Romagnoli e Saelemaekers saranno squalificati, Kjaer ha lasciato il campo dopo i primi 45 per problemi fisici. Intanto, però, il Milan si conferma una squadra consapevole della propria forza e soprattutto in grado di non abbassare il livello del gioco anche se all’appello mancano tanti protagonisti.

 

LA LISTA DEGLI ASSENTI

Rossoneri infatti in emergenza infinita e senza sette giocatori, fra squalificati, infortunati e “covidati” (ben quattro, attualmente, gli ultimi dei quali sono Hernandez e Calhanoglu). Pioli ha però potuto contare sul rientro a tempo pieno di Ibra – dopo i due spezzoni nel doppio incrocio col Torino – e sulla prima convocazione del neo acquisto Meité, prezioso riservista in una mediana da tempo massacrata dai guai.

 

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 In avanti, al posto di Calhanoglu si è piazzato Brahim Diaz mentre sui lati del tridente sono stati collocati Castillejo e Hauge. Di Francesco ha gettato subito nella mischia il nuovo arrivato Duncan a centrocampo, ritrovato dai tempi di Sassuolo, e ha rimesso in pista Godin e Nainggolan dopo il turno di riposo in Coppa Italia, con quest’ultimo in mediana e Pereiro assieme a Joao Pedro a supporto di Simeone.

 

MURO DIFENSIVO

   Nel primo tempo Donnarumma è rimasto praticamente a guardare e questo dice molto sulla differenza di valori in campo. Ma non perché il Cagliari non ci abbia provato, bensì perché ha finito immancabilmente con lo smarrirsi una volta arrivato sulla trequarti. Un po’ per imprecisione propria, un po’ perché ha rimbalzato contro il muro difensivo rossonero. Il Milan – ma ormai non è più una novità – ha infatti lasciato per buoni tratti il possesso agli avversari, chiudendosi bene e ripartendo con brillantezza. Dove per brillantezza si intende rapidità di pensiero e di esecuzione. Dalla cintura in su la palla è girata molto velocemente, da una parte all’altra del campo, e quando Ibra arretrava a cercarla, in avanti c’erano sempre almeno due-tre soluzioni percorribili.

 

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Decisamente ispirato Brahim Diaz, ennesima conferma per Calabria, ancora una volta arma aggiunta in fase offensiva (un tiro velenoso e un palo per Davide), sempre ben chiusa la cerniera arretrata Kjaer-Romagnoli. Il vantaggio è arrivato su un’imbeccata di Diaz per Ibra, spinto in area da Lykogiannis. Del dischetto, dopo l’interregno di Kessie, si è di nuovo impossessato Zlatan che ha fatto centro. Era solo il minuto numero 6 e la sfida era già indirizzata.

 

Il Diavolo ha chiuso la pratica all’inizio della ripresa di nuovo grazie a Ibra, ma soprattutto a un’invenzione di Calabria, autore di un lancio magnifico di cinquanta metri che ha messo lo svedese davanti a Cragno. Tutto troppo facile per Zlatan, ma applausi per la giocata del terzino rossonero. L’unica vera parata di Donnarumma è arrivata dopo oltre un’ora di gioco, quando Gigio ha murato Simeone, sgusciato in mezzo alla difesa. Poi Cragno ha salvato ancora su Ibra e alla mezzora il Milan è rimasto in dieci, dopo che Saelemaekers, appena entrato, si è visto ricevere due gialli nello spazio di pochi minuti (esordio in rossonero per Meité).

 

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Nonostante questo il Cagliari, pur alzando il baricentro e rubando parecchi metri al Milan, non è riuscito a trovare il gol capace di riaccendere la partita. Diaz ha rischiato grosso con un intervento in area su Sottil, Cerri di testa ha messo alla prova i riflessi di Donnarumma, ma alla fine il Diavolo ha mantenuto ancora una volta la porta inviolata. Arrivano però cattive notizie dalla difesa: Romagnoli, ammonito per la quinta volta, salterà la delicatissima sfida di sabato contro l’Atalanta, mentre Kjaer ha lasciato il campo dopo il primo tempo (dentro Kalulu) per problemi alla schiena e andrà valutato nelle prossime ore.

 

 

 

 

 

MALDINI SU MANDZUKIC E TOMORI

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Da www.corrieredellosport.it

 

"Mandzukic? Noi conosciamo bene il suo carattere, abbiamo avuto occasione di parlare con lui. Non ci consultiamo con i giocatori per prenderne degli altri perché è la società che decide. Abbiamo dei contatti continui con gli allenatori soprattutto per questo tipo di operazione. Il calcio non ha bisogno solo di bravi ragazzi, non che Mario non lo sia, ma di gente determinata in campo, ognuno può avere il carattere che vuole, è poi il gruppo che trascina. Tomori? Tra il quasi preso e non averlo preso siamo lì. Quando manca un dettaglio poi le cose non si fanno. Abbiamo cercato di prenderlo anche nel mercato estivo. Abbiano visto in lui qualche caratteristica pensiamo giusta per metterlo insieme ai nostri difensori”.

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