“IL RIGORE NON DATO ALL’UCRAINA CONTRO L’ITALIA? MUDRYK ACCENTUA LA CADUTA, QUEL VOLO NON PUÒ ESSERE FRUTTO DEL TOCCO DI CRISTANTE” – L’EX ARBITRO PAOLO CASARIN IN UNA INTERVISTA A ZAZZARONI SPIEGA PERCHE’ NON AVREBBE FISCHIATO IL PENALTY – “PER ME IL RIGORE DEV’ESSERE RISARCIMENTO, NON REGALO” – "UN DIRIGENTE IMPORTANTISSIMO MI HA SPIEGATO CHE LA TECNOLOGIA TRA QUALCHE ANNO PRENDERÀ IL POSTO DELL’ARBITRO, UNA FIGURA DESTINATA A SPARIRE. IO QUEL GIORNO NON VOGLIO ESSERCI” – E SU MOURINHO DICE... – VIDEO

-

Condividi questo articolo


 

Ivan Zazzaroni per il Corriere dello Sport - Estratti

 

PAOLO CASARIN PAOLO CASARIN

Paolo Casarin, 83 anni, trenta da arbitro, sette da designatore («incarico che ho svolto gratuitamente») e da ventuno una sorta di cassazione sulle pagine del Corsera, mi sorprende svelando il suo lato spirituale: «Per lavoro sono stato in 108 Paesi, ero uomo Eni: ho inseguito il petrolio prima del pallone. Insomma ho viaggiato tanto e eletto il Tibet, il Nepal, a mio altrove. Non so se ci sei mai stato, quei posti, quella gente, la profondità dei loro sguardi, un’esistenza non riconducibile alle determinazioni dell’esperienza, mi hanno invaso. Il Tibet è spiritualità a chili. Ti racconto un episodio, se c’è il tempo».

(…)

 

Il tuo amore per il calcio è quasi commovente.

«A questo sport ho dedicato la vita, l’ho studiato in modo approfondito, ma sono il tipo che non avrebbe mai lasciato il lavoro per il calcio, per fortuna non sono stato messo nella condizione di dover scegliere. Del calcio apprezzo in particolare il valore sociale. Nel 1870, 1872 in Inghilterra c’erano 100mila persone alla partita, in massima parte indiani che in quel modo venivano controllati. Quando sono stato in Burkina Faso ho trovato 80mila persone allo stadio a veder giocare. È un fenomeno sociale universale».

 

mudryk ucraina italia mudryk ucraina italia

Toglimi una curiosità, hai mai patito il confronto con Agnolin?

«Mai, eravamo totalmente diversi. L’ho apprezzato, anche se qualche volta gli avrei dato un calcio nel culo».

 

Prego?

«Nel Duemila scrivevo per un settimanale che si chiamava Rigore, pur conservando un ruolo a Coverciano. Firmai qualcosa di sgradito sul fuorigioco e mi deferirono. Un quotidiano promosse un referendum per capire se fosse il caso di sbattermi fuori e l’unico arbitro a firmare contro di me fu Agnolin. Seppi che stava male, ma male molto, quando lo incrociai a Coverciano, l’accompagnava la figlia, parlammo a lungo. Sapevo che per curarsi andava da Bassano a Verona e gli dissi: Luigino, io farò da Milano a Verona. “Guarda che vado in ospedale, mica a Vinitaly”, rispose. Anche a pochi mesi dalla morte prevalevano ironia e verità».

 

meme sul rigore in ucraina italia - putin al var meme sul rigore in ucraina italia - putin al var

Ho letto il tuo intervento sul mancato rigore all’Ucraina e la spiegazione del metro di giudizio di Gil Manzano non mi ha convinto: mi è sembrata l’affermazione della soggettività. Per la serie: ognuno arbitra secondo il proprio stile.

«In Spagna sono portati a non concedere i rigorini. Manzano, che a pelle mi sta anche sui coglioni, di rigori ne dà pochissimi».

 

Rigorino quello?

«Anch’io l’ho visto alla tv. Sulle prime ho pensato fosse netto, poi ho notato che Mudryk accentua la caduta, quel volo non può essere frutto del tocco di Cristante. Gil Manzano, dal campo, ha avuto una percezione più precisa dell’intensità. Per me il rigore dev’essere risarcimento, non regalo. L’arbitro non deve regalare, è una cosa che ho cercato di trasferire ai miei colleghi quando facevo il designatore. Il difensore con un fallo ha impedito all’avversario di segnare? Rigore. Il fatto è che non siamo ancora usciti dalla pandemia dei rigorini, ci vorrà molto tempo per aggiustare le cose. Concetto Lo Bello aveva una media di 0,25 rigori a partita. Bisogna tornare a un calcio forte nel quale l’accentuazione di certe cadute, per non dire la simulazione, va bandita. Dal campo l’arbitro capace sa valutare l’intera dinamica di un intervento falloso. Le regole restano due: integrità e fuorigioco. Oggi in una partita la media dei fuorigioco è di 4, ai tempi di Sacchi e Zeman si arrivava a venti».

mudryk ucraina italia mudryk ucraina italia

 

Cosa intendi dire?

«Il calcio è uno sport da punteggio basso. Nel 2017, secondo uno studio elaborato dall’Uefa, la media dei gol di un campionato top era di 2,6 a partita. Questa tendenza a voler aumentare il numero delle reti nel nome dello spettacolo produce effetti fallimentari. Assolutamente peggiorativi sono i continui cambiamenti regolamentari e protocollari. Ma vogliamo parlare del benedetto fallo di mano in area?».

 

Parliamone.

paolo casarin 5 paolo casarin 5

«Da quando hanno abolito la volontarietà si moltiplicano le decisioni assurde. Porto un esempio elementare: il braccio colpito involontariamente dal pallone fa un movimento a rientrare. Se invece l’intenzione è quella di intervenire, la traiettoria del pallone è in avanti. Oggi il difensore è costretto ad assumere posture innaturali».

 

Tutta colpa della tecnologia.

«Una persona importantissima mi ha spiegato che tra qualche anno prenderà il posto dell’arbitro, una figura destinata a sparire. Io quel giorno non voglio esserci».

 

Infantino vuole allungare i tempi di gioco.

VLADIMIR PUTIN IN SALA VAR - MEME VLADIMIR PUTIN IN SALA VAR - MEME

«Fino a qualche anno fa si giocava 59, 60 minuti. Se si aumentano i minuti effettivi, si gioca con due marce in meno e non ti dico le pause, le interruzioni».

 

Che designatore sei stato?

«Ho salvato molte famiglie. Per arbitrare devi stare benissimo con la testa. Non puoi portare in campo le tensioni di casa».

 

Hai sempre arbitrato al massimo della condizione psico-fisica?

«Ho fatto ricorso a riserve d’energia straordinarie. Un anno mi addormentai in treno e se non mi svegliano a Porta Susa salto Juve-Toro. Ricordo anche un ritorno da Nuova Delhi previsto il sabato sera ma in realtà spostato alla domenica mattina a poche ore da Roma-Fiorentina. Anche quella volta diedi tutto».

 

Con gli allenatori eri tollerante?

casarin casarin

«Trapattoni e Liedholm facevano parte della stessa famiglia. Gasperini, un duro, ma tecnico strepitoso, rompeva i coglioni anche 40 anni fa a Pescara, da giocatore. Per un fuorigioco o un fallo».

 

Mourinho come lo affronteresti?

«Quando lui ricorda quello che ha vinto vuol farti sapere che ha lavorato, bene e tanto. Non fa il buffone e non ha voglia di perder tempo. Non gli puoi dire "stai zitto", lui ti sovrasta. È un uomo intelligentissimo. Bisogna parlargli con rispetto. E poi ha una dozzina di persone dietro di lui che lo pressano... Garcia, col gesto del violino, mi piacque tanto, pura creatività».

 

Rocchi sta lavorando bene?

«Sta formando giovani in gamba». Che saranno presto sostituiti dall’intelligenza arbitrale.

CASARIN CASARIN ucraina italia mudryk cristante ucraina italia mudryk cristante ucraina italia mudryk cristante ucraina italia mudryk cristante ucraina italia mudryk cristante ucraina italia mudryk cristante

 

PAOLO CASARIN PAOLO CASARIN

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

CRACK, ALLA FINE TUTTO CROLLERÀ (GIORGIA COMPRESA) - “MONTE DI PIETÀ”, LABIRINTICA E IMPIETOSA MOSTRA DELLO SVIZZERO CHRISTOPH BUCHEL ALLA FONDAZIONE PRADA DI VENEZIA, È UN PRECIPIZIO NELL’ABISSO DEL DENARO. LÀ DOVE COLLASSA LA NOSTRA PATOLOGICA COMPULSIONE DI ACCUMULARE TUTTO E DI PIÙ, TRA CELEBRITÀ DIVORATE DALLA POLVERE DELL OBLIO E STILISTI RIDOTTI A BARZELLETTA, LÀ, IN UN MONDO-PALUDE CHE HA SUCCHIATO TUTTO, TIZIANO E CANALETTO, “MERDA D’ARTISTA” DI MANZONI E LE TELE-VENDITE DI WANNA MARCHI, CARRI ARMATI E BORSETTE TAROCCATE PRADA, L’IMMAGINE CHIAMATA AD ACCOMPAGNARCI ALL’ULTIMA MINZIONE DELL’UMANITÀ, APPOGGIATA DAVANTI AL BAGNO, SOPRA UNA SCATOLA PRONTA PER ESSERE SPEDITA VIA, È LEI, GIORGIA DEI MIRACOLI CHE SORRIDE INCORNICIATA…

DAGOREPORT - FEDEZ E FABIO MARIA DAMATO OUT: MISSIONE COMPIUTA PER MARINA DI GUARDO! LA MAMMA DI CHIARA FERRAGNI IN QUESTI MESI HA RIPETUTO A CHIUNQUE CHE IL PANDORO-GATE E LE SUE CONSEGUENZE ERANO TUTTA COLPA DI FABIO MARIA DAMATO E DI FEDEZ. LA SIGNORA AGGIUNGEVA SOVENTE, CON IMBARAZZO DEGLI ASTANTI, CHE CHIARA AVREBBE DOVUTO SUBITO DIVORZIARE. E COSÌ SARÀ – D’ALTRONDE, CHIARA HA DATO DA VIVERE A TUTTA LA FAMIGLIA MATRIARCALE: DALL’IMPROVVISATA SCRITTRICE MARINA ALLE SORELLE INFLUENCER DI SECONDA FASCIA. DI COSA VIVREBBERO SE LA STELLA DI FAMIGLIA SMETTESSE DI BRILLARE?

DOVE ABBIAMO GIÀ VISTO LA VERSIONE SPECIALE DELLA FIAT 500 CON CUI GIORGIA MELONI È ARRIVATA SUL PRATO DI BORGO EGNAZIA? È UN MODELLO SPECIALE REALIZZATO DA LAPO ELKANN E BRANDIZZATO “GARAGE ITALIA”. LA PREMIER L’HA USATA MA HA RIMOSSO IL MARCHIO FIAT – A BORDO, INSIEME ALLA DUCETTA, L’INSEPARABILE PATRIZIA SCURTI E IL DI LEI MARITO, NONCHÉ CAPOSCORTA DELLA PREMIER – IL POST DI LAPO: “È UN PIACERE VEDERE IL NOSTRO PRIMO MINISTRO SULLA FIAT 500 SPIAGGINA GARAGE ITALIA DA ME CREATA...”

SCURTI, LA SCORTA DI GIORGIA - SEMPRE "A PROTEZIONE" DELLA MELONI, PATRIZIA SCURTI GIGANTEGGIA PERSINO AL G7 DOVE È...ADDETTA AL PENNARELLO - LA SEGRETARIA PERSONALE DELLA DUCETTA (LE DUE SI ASSOMIGLIANO SEMPRE DI PIU' NEI LINEAMENTI E NEL LOOK) ERA L’UNICA VICINA AL PALCO: AVEVA L'INGRATO COMPITO DI FAR FIRMARE A BIDEN & FRIENDS IL LOGO DEL SUMMIT - IL SOLO CHE LE HA RIVOLTO UN SALUTO, E NON L'HA SCAMBIATA PER UNA HOSTESS, È STATO QUEL GAGA'-COCCODE' DI EMMANUEL MACRON, E LEI HA RICAMBIATO GONGOLANDO – IL SELFIE DELLA DUCETTA CON I FOTOGRAFI: “VI TAGGO TUTTI E FAMO IL POST PIU'…” - VIDEO