“GLI SPUTI AGLI ULTRA'? NON PORGO L’ALTRA GUANCIA, DOPO TERNI, MI PRENDO L'UMBRIA E POI L'ITALIA” – VITA, OPERE E “BOTTE DI CULO” DELL’EX PARA’ STEFANO BANDECCHI, PRESIDENTE DELLA TERNANA E CANDIDATO SINDACO A TERNI – AI TIFOSI MINACCIA DI BRUCIARE LO STADIO (“SIAMO UNA FAMIGLIA FATTA DI SCAZZI E SLANCI. CI ABBRACCIAMO E CI MANDIAMO AFFANCULO”), DI GIORGIA MELONI DICE: “MI PIACEVA. NON MI VA TUTTA ‘STA RETORICA: CAZZO VUOL DIRE ‘LICEO DEL MADE IN ITALY’?” – “BERLUSCONI? NON CONDIVIDO LA SUA PASSIONE PER PUTIN. IO FASCISTA? NO…” – LA BATTUTA DI FIORELLO: VIDEO

-

Condividi questo articolo


A VIVA RAI2 FIORELLO PARLA DEL PRESIDENTE DELLA TERNANA STEFANO BANDECCHI

 

Estratto dell'articolo di Francesco Specchia per “Libero quotidiano”

 

A Terni è arrivato l’Incredibile Hulk, e s’è candidato nel partito di Angelino Alfano.

La vera novità di questa tornata amministrativa - in attesa di ballottaggi che potrebbero trasformarsi in un trionfo stroboscopico da supereroi Marvel (che a lui piacciono tanto) - sta in Stefano Bandecchi.

il presidente della Ternana Stefano Bandecchi sputa ai tifosi il presidente della Ternana Stefano Bandecchi sputa ai tifosi

 

Livornese, 62 anni, un omone di un metro e novanta con manone come badili e pensieri come dinamite: Bandecchi è il presidente della Ternana Calcio e fondatore dell’Università telematica Nicolò Cusano: brandendo il marchio di Alternativa Popolare di Alfano, sfida il candidato di centrodestra Orlando Masselli. Bandecchi s’è distinto nella Folgore e in Libano. A stargli vicino moduli bene le parole perché, a sbagliarle, hai sempre la sensazione che possa partire una badilata. «Hulk spacca!», diceva il poeta.

 

Caro Bandecchi, lei possiede squadre di calcio e basket, ristorazione, tv, formazione, ha Ferrari e Rolls Royce in garage. Personalmente guadagna 4 milioni l’anno. La politica poteva tranquillamente risparmiarsela. E allora, diomio, perché?

il presidente della Ternana Stefano Bandecchi sputa ai tifosi il presidente della Ternana Stefano Bandecchi sputa ai tifosi

«La politica italiana non mi piace, il futuro per i miei due figli (che preferivano rimanessi a casa a godermi i soldi e la pensione) non mi piace. E Fratelli d’Italia nella mia Terni aveva fatto fuori un sindaco leghista, Latini, che aveva ben lavorato anche se non eccezionalmente. Non era politica ma Risiko. Sicché, ho pensato di salire in campo, non di scendere».

 

(...)

 

Ardita sintesi ideologica. Però lei ha fama di essere di destra. Molto. Alcuni dicono: «Bandecchi è fascista».

«Bandecchi non è fascista, non si lasci condizionare. Non è che se uno ha fatto il parà dev’esser per forza fascista. Io nella Folgore avevo un commilitone comunistissimo: lavorava alla Coop, mi diceva: “Secondo te in Russia non ci sono paracadutisti?”. Però ho una mia idea sulla resistenza fatta da liberali e cattolici, e un mio concetto di patria».

 

Be’, il senso della patria fa molto Meloni, però.

«Giorgia Meloni mi piaceva. Ma mo’ dovrebbe realizzare le sue promesse elettorale. Per esempio, io le chiedo: noi importiamo da anni energia dalle centrali nucleari in Francia, non sarebbe il caso di costruirne di nostre?»

 

stefano bandecchi 1 stefano bandecchi 1

Be’, sarebbe nei programmi di questo governo...

«Allora che si faccia, cazzo. Allora le chiedo: lei sa come sarà il futuro tra cinquant’anni?

Io non lo so».

 

Manco io. Però l’intervistato sulla politica, scusi, è lei.

«Politica, politica. Bandecchi è uno che quando faceva la fame versava 100mila lire al partito di Pannella per poterne salvare l’impeto libertario, sa? D’altronde, le chiedo: sa che i Radicali nascono dai liberali?»

 

Comincio a sospettare che le sue siano domande retoriche. Andiamo avanti. Non era lei ad aver preso Berlusconi come modello? Voglio dire: lo sport, Radio Cusano e la tv (dove lei conduce pure un talk show)...

«Berlusconi è un amico, con lui abbiamo fondato l’Universitas Libertatis, la scuola di formazione politica dei moderati. Ha creato un partito moderno che ha inserito nel Ppe. Io non voglio essere lui, ma portarne avanti le idee. Ma per esempio non condivido la sua passione per Putin. Glielo dice uno che aveva un paio di aziende in Russia, che ha abbandonato a inizio guerra, per far beneficienza agli ucraini: mando loro generatori, vestiti, farmaci in dosi industriali».

 

stefano bandecchi ternana 1 stefano bandecchi ternana 1

Senza andare nel dettaglio: qual è la sintesi del suo Stefano Bandecchi, 62 anni, è il presidente della Ternana Calcio e candidato sindaco di Terni: contro ogni pronostico, ha estromesso la sinistra dal ballottaggio programma?

«Semplice. Ora vinco a Terni, poi conquisto l’Umbria e mi preparo per Roma. Però le chiedo: secondo lei chi è il politico migliore in circolazione?».

 

Bandecchi, perdoni: questo mi pare un interrogatorio al contrario.

«...l’unico politico che qui mi piace è Giorgetti, moderato e competente. Poi sa una cosa?

Non mi va nemmeno tutta sta retorica del made in Italy. Le chiedo: cazzo vuol dire “liceo del made in Italy”?».

 

(...)

 

stefano bandecchi ternana stefano bandecchi ternana

Quel che non mi pare normale è che lei si dica moderato e aperto al dialogo. Poi scambia sputi coi tifosi, li chiama «merde inutili non vi meritate un cazzo» e minaccia di «bruciargli lo stadio» (suo) senza lasciare neanche i seggiolini del bar.

«Io non porgo l’altra guancia, più che il prete faccio il templare, il monaco armato con la spada. Una volta a Piazzapulita da Formigli mi appiccicai con tal Raimo che mi insultò, gli feci una querela, ma siccome è un poveraccio che guadagna 1.500 euro al mese, l’ho ritirata. Sono fumantino. Non per nulla sondi Livorno».

 

...Però alla fine i tifosi e i dipendenti da lei trattati con metodi da Bud Spencer, alla fine la votano in massa. Com’è possibile?

«Perché con i tifosi della Ternana siamo una famiglia fatta di scazzi e slanci. Per dirle: la tifoseria ai tempi del lockdown e del Covid non ha rivoluto indietro i soldi degli abbonamenti; e insieme li abbiamo offerti agli ospedali di Brescia e di Terni. Ci abbracciamo, ci scaldiamo, ci mandiamo affanculo».

 

stefano bandecchi ternana 3 stefano bandecchi ternana 3

Bandecchi, la sua biografia è da romanzo: la vita militare; l’ascesa vendendo enciclopedie; una parentesi da supertestimone segreto della strage di Chilvani nel 95; le molte denunce, poi l’eterno riscatto...

«Io sono figlio di un camionista e di una massaia. Dopo i parà ho lavorato in un’azienda che vendeva libri e computer, poi fallita. Nell’86 fondai la mia prima società: con un ingegnere informatico ero stato tra i primi in Italia a mettere su Cd Rom le enciclopedie; poi mi denunciarono per via dei diritti. Dopo è successa una cosa da film. Telefono, con faccia tosta, all’editore Di Marco di Milano e chiedo alla segretaria un appuntamento, quella mi scambia per un Bandecchi che aveva una grossa tipografia in Svizzera e mi fa incontrare il capo. Dopodiché la mia storia è fatta di una serie di botte di culo».

 

E i soldi, perdoni la venalità, come li ha fatti?

striscione contro bandecchi a livorno striscione contro bandecchi a livorno

«Fui il primo ad avere l’intuizione di mettere su Cd Rom le leggifiscali e la Gazzetta Ufficiale, senza autorizzazione, ma funzionò. Poi fondai l’Unicusano: facevamo concorrenza al Cepu, poi, una legge del 2006 ci trasformò in Università telematica grazie alla ministra Moratti. Appena il comunista Mussi ne prese il posto disse: “La prima cosa che faccio è chiuderle l’Ateneo”. Mussi se n’è ito. Io sono ancora qui».

 

È vero che nei suoi uffici ha apparecchiato varie stanze con i nomi dei supereroi preferiti? La stanza “Hulk”, “Thor”, “Iron Man”, roba che irretisce gli ospiti?

«Sì. Ed è in allestimento la “stanza Thanos il conquistatore alieno”, e mi sa che gli elettori quella metafora l’hanno già capita...».

stefano bandecchi ternana 4 stefano bandecchi ternana 4 stefano bandecchi stefano bandecchi stefano bandecchi stefano bandecchi stefano bandecchi stefano bandecchi stefano bandecchi stefano bandecchi stefano bandecchi stefano bandecchi francesco rocca stefano bandecchi francesco rocca stefano bandecchi

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - I GUAI SONO DAVVERO COME LE CILIEGIE: UNA

TIRA L’ALTRA. NON BASTAVA ALLA MELONA DI TROVARSI UNA MAGGIORANZA DI GOVERNO CHE FA IMPALLIDIRE I VORTICI DEL TRIANGOLO DELLE BERMUDE: LA RAI INFIAMMA LA LEGA CONTRO FRATELLI D’ITALIA, L’AUTONOMIA SCATENA FORZA ITALIA CONTRO LA LEGA, IL PREMIERATO FA SCHIFO SIA A FORZA ITALIA CHE LEGA, ETC.- ORA GLI SCAZZI DIVAMPANO ANCHE NEL SUO PARTITO - QUEL FUOCO DI PUGLIA DI RAFFAELE FITTO, CHE SOGNA DA TEMPO DI TROVARSI CASA A BRUXELLES E LASCIARSI ALLE SPALLE LE MILLE ROGNE DEL PNRR, È ANDATO SU TUTTE LE FURIE QUANDO OGGI HA LETTO SULLE PAGINE MELONISSIME DE “IL TEMPO” CHE IL SUO NOME POTREBBE SALTARE DALLA CASELLA DI COMMISSARIO EUROPEO (DI SECONDO PIANO). IN POLE C'E' LA TAPPABUCHI ELISABETTA BELLONI - MA “IO SO’ GIORGIA”, ORMAI CERTA CHE DA URSULA VON DER LEYEN OTTERRÀ AL MASSIMO UN COMMISSARIO-STRAPUNTINO ("MEDITERRANEO"), È SEMPRE PIÙ CONVINTA CHE FITTO È L’UNICO CHE PUÒ  PORTARE TERMINE LA SCOMMESSA DEL PNRR. E NELLO STESSO TEMPO EVITEREBBE, CON I DUE ALLEATI SUL PIEDE DI GUERRA, UN PERICOLOSO SUPER-RIMPASTO NEL GOVERNO…

DAGOREPORT - IL SISTEMA, PIÙ SECCO DI UN COLPO DI MANGANELLO, CON IL QUALE LA DUCETTA STA OCCUPANDO TUTTE LE CASELLE DEL POTERE NON S’ERA MAI VISTO, SOTTO NESSUN GOVERNO - UN'ABBUFFATA COMPULSIVA DI INCARICHI PER AMICI E FEDELISSIMI, SPESSO SENZA ALCUNA COMPETENZA, RIVINCITA DI UN'ESTREMA DESTRA SVEZZATA A PANE, LIVORE E IRRILEVANZA - LA PRESIDENZA DI FINCANTIERI, SEMPRE IN MANO A MILITARI O AMBASCIATORI, È STATA OFFERTA A BIAGIO MAZZOTTA SOLO PER RIMUOVERLO DALLA RAGIONERIA DELLO STATO - FABRIZIO CURCIO E' STATO SOSTITUITO ALLA PROTEZIONE CIVILE PER FAR POSTO A FABIO CICILIANO, DIRIGENTE MEDICO DELLA POLIZIA DI STATO, CHE GIORGIA MELONI HA MOLTO APPREZZATO NEL SUO RUOLO DI COMMISSARIO STRAORDINARIO PER L’EMERGENZA DI CAIVANO - A SETTEMBRE GIUSEPPE DE MITA, CARO AD ARIANNA E A MEZZAROMA, SARÀ PRONTO AD APPRODARE COME DG A SPORT E SALUTE, LA SOCIETÀ PUBBLICA CASSAFORTE DELLO SPORT 

DAGOREPORT - EIA EIA ALALA’, VENEZIA ECCOLA QUA: "IL POTERE ORACOLARE DEL CINEMA… SETTIMA ARTE O... DECIMA MUSA?" - CON L’AMPOLLOSISSIMA PRESENTAZIONE (CON PAUSE RITARDANTI E ACCELERAZIONI IMPROVVISE, PIÙ DA TURI PANDOLFINI CHE DA TURI FERRO), ABBIAMO FINALMENTE CAPITO PERCHÉ LA MELONA HA SPEDITO PIETRANGELO BUTTAFUOCO ALLA PRESIDENZA DELLA BIENNALE D'ARTE: SODDISFARE IL SUO ERUDITO TROMBONISMO DA MEGALOMANE D’ANNUNZIO SICULO-MUSULMANO - SEMMAI, CI CHIEDIAMO: PERCHÉ L’OTTIMO BARBERA, UNO DEI POCHI DIRETTORI DI SINISTRA CAPACE DI ORGANIZZARE UNA MOSTRA D’ARTE CINEMATOGRAFICA PIENA DI STAR E OTTIMI FILM, SI PIEGA AD ACCETTARE DI REGGERE PER DUE ANNI LA RASSEGNA VENEZIANA PRESIEDUTA DAL FILODRAMMATICO AEDO DELLA FUFFA CULTURALE DI DESTRA? – VIDEO STRACULT!

FLASH! – QUANTI VITTORIO FELTRI CI SONO IN CIRCOLAZIONE? DUE GIORNI FA, SU “IL TEMPO”, FELTRI1 HA ELOGIATO ROBERTO D’AGOSTINO PER IL SUO DOCU-FILM “ROMA SANTA E DANNATA”. PASSANO 48 ORE E SU “IL GIORNALE” SPUNTA IL FELTRI2 CHE, RISPONDENDO A UN LETTORE, ATTACCA DAGO PER LA POSIZIONE CRITICA DI DAGOSPIA VERSO IL GOVERNO MELONI: “SEDICENTE ESPERTI DI ARIA FRITTA”, “CORBELLERIE”, “RICOSTRUZIONI COMICHE”, “SULLA PAGINA SI RIVERSA BILE” – QUALE SARA’ IL FELTRI APOCRIFO: IL PRIMO O IL SECONDO? (MAGARI E’ SOLO UN CASO DI BIPOLARISMO SENILE)…