claudio lotito proprietario di salernitana e lazio

LOTITO NELL’OCCHIO! - LA SALERNITANA RISCHIA L’ESCLUSIONE DALLA SERIE A DOPO CHE LA FIGC HA BOCCIATO IL TRUST: NON ASSICURA LA NECESSARIA INDIPENDENZA. LE NORME FEDERALI VIETANO LA DOPPIA PROPRIETA’ - C'È TEMPO FINO A SABATO ALLE 20 PER APPORTARE LE MODIFICHE CHE CAMBINO L'ASSETTO. LOTITO PROFESSA OTTIMISMO MA A SALERNO CRESCE LA PREOCCUPAZIONE. IL BENEVENTO PRONTO A PRENDERE IL POSTO DELLA SALERNITANA…

Valerio Piccioni per "la Gazzetta dello Sport"

 

lotito

Non tutto, ma comunque molto da rifare. La Federcalcio ha bocciato la soluzione predisposta da Lotito per evitare la doppia proprietà, vietata dalle Norme Federali, dopo la promozione in serie A della Salernitana. La relazione dei legali non respinge il trust in sé, ma il modo con cui è stato costruito.

 

Che a differenza di quanto richiesto, non viene reputato blind , cieco, la parola passepartout indispensabile per il via libera. In sintesi: così com' è stato pensato il trust non assicura la necessaria indipendenza. Non basta la dismissione delle quote, questo dice la Figc, ma bisogna dare la garanzia della «soluzione ed insussistenza di qualsivoglia legame diretto e indiretto» tra gli organi del trust e la Salernitana, da un lato, e le «disponenti», la Lazio e la vecchia proprietà (formata dalle due società, la Omnia Service e la Morgenstern, che fanno capo a Enrico Lotito e Marco Mezzaroma, figlio e cognato del numero uno del club biancoceleste), dall' altro.

 

gravina lotito

Il documento fissa un vero e proprio ultimatum: si dovranno predisporre le necessarie modifiche entro le 20 di sabato 3 luglio. E soprattutto, entro mercoledì 7, il Consiglio federale dovrà improrogabilmente pronunciarsi. La tempistica è quella dell' articolo 16 bis delle Noif e non dei controlli Covisoc. Come dire: ora il tempo non corre, vola.

 

Le reazioni La Salernitana, attraverso un comunicato e con le parole dell' avvocato di Lotito, Gian Michele Gentile, risponde interpretando l' iniziativa della Federcalcio come un momento di normale dialettica: «Non siamo preoccupati, la Figc ha chiesto giusti chiarimenti da precisare nello statuto del trust e noi glieli daremo speriamo già venerdì. Lotito è sereno, non vedo motivo di angoscia o ansia».

 

lotito

Ma la lista delle osservazioni è lunga e in città cresce la preoccupazione. Dice il sindaco, Vincenzo Napoli: «La Salernitana ha conquistato sul campo la serie A e sul campo va contesa questa vittoria. Dobbiamo essere, eventualmente, sconfitti sul campo, non da bolli, marche o ricorsi». C' è però la consapevolezza della gravità del problema. «Il Comune era a disposizione della Salernitana per ogni intervento utile, non c' è stato richiesto nulla, si immaginava che stessero lavorando in armonia. Non possiamo entrare nei meccanismi economici finanziari di un' azienda, ma siamo pronti a dare una mano».

 

Le criticità Ma che cos' ha il trust che non va? Il cuore dei problemi sta nello stesso atto costitutivo che stabilisce un «numero di componenti pari» fra trustee, i soggetti chiave del trust, e i cosiddetti «guardiani», tutori della proprietà. «Guardiani» che hanno sostanzialmente la possibilità di sfiduciare il trustee, una prerogativa che la Figc chiede di rimuovere. «Non c' è alcun riferimento a modalità di risoluzione dei contrasti nel rapporto trustee/guardiani». Ma il punto nevralgico, lo snodo più delicato è quello della mancata indipendenza economica del trust. Per essere ancora più chiari: la vecchia proprietà ha previsto di lasciare poco o niente al trust, contando sull' arrivo della rata dei diritti televisivi, ma questo contesto potrebbe essere ambiguo per la Figc perché i trustee, senza risorse specifiche, rischiano di dover alzare il telefono e chiedere a Lotito e Mezzaroma aiuti, anche indiretti (per esempio per accordi di fornitura), per andare avanti.

salernitana lotito

Terzietà e prezzo Il documento della Figc non entra nel merito dei curriculum dei nominati, ma solleva una questione di metodo e «suggerisce» che si rimettano le scelte, o comunque si coinvolgano istituzioni super partes. Tutti i soggetti, amministratore unico e trustee, devono sottoscrivere una dichiarazione di indipendenza impegnandosi ad avvertire la Figc di ogni elemento che possa far venir meno la terzietà.

 

C' è poi il tema tempo, i famosi sei mesi entro i quali bisogna vendere. Nell' atto costitutivo del trust si parla di un' ipotesi di proroga di 45 giorni, ma questo deve avvenire solo eccezionalmente e per consentire «l' esecuzione di accordi vincolanti già perfezionati», quindi l' operazione cessione dovrà essere in quel momento compiuta. Infine il prezzo.

 

claudio lotito proprietario di salernitana e lazio

Qui la richiesta della Figc è eloquente: fra i poteri del trustee ci deve essere quello di ridurlo per arrivare alla cessione. Ore decisive La questione è chiara: da una parte ci si rende conto che la Salernitana ha meritato sul campo una promozione in serie A attesa peraltro da 22 anni e che devono essere percorse tutte le strade per difendere questo diritto, dall' altra è evidente che il rischio, anche in forma soft o transitoria, di una doppia proprietà in serie A, non può essere tollerato perché è in gioco l' A-B-C della regolarità del campionato. Insomma, una soluzione vera va trovata. E in fretta.

Ultimi Dagoreport

dagospia 25 anni

DAGOSPIA, 25 ANNI A FIL DI RETE - “UNA MATTINA DEL 22 MAGGIO 2000, ALL’ALBA DEL NUOVO SECOLO, SI È AFFACCIATO SUI COMPUTER QUESTO SITO SANTO E DANNATO - FINALMENTE LIBERO DA PADRONI E PADRINI, TRA MASSACRO E PROFANO, SENZA OGNI CONFORMISMO, HAI POTUTO RAGGIUNGERE IL NIRVANA DIGITALE CON LA TITOLAZIONE, BEFFARDA, IRRIDENTE A VOLTE SFACCIATA AL LIMITE DELLA TRASH. ADDIO AL “POLITICHESE”, ALLA RETORICA DEL PALAZZO VOLUTAMENTE INCOMPRENSIBILE MA ANCORA DI MODA NEGLI EX GIORNALONI - “ET VOILÀ”, OSSERVAVA IL VENERATO MAESTRO, EDMONDO BERSELLI: “IL SITO SI TRASFORMA IN UN NETWORK DOVE NEL GIOCO DURO FINISCONO MANAGER, BANCHIERI, DIRETTORI DI GIORNALI. SBOCCIANO I POTERI MARCI. D’INCANTO TUTTI I PROTAGONISTI DELLA NOSTRA SOCIETÀ CONTEMPORANEA ESISTONO IN QUANTO FIGURINE DI DAGOSPIA. UN GIOCO DI PRESTIGIO…”

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…