LUCIANO MOGGI FA IL CONTROCANTO A ALDO CAZZULLO DOPO L’INTERVISTA A MASSIMO MORATTI - “L’EX PRESIDENTE DELL’INTER PARLA DI CAMPIONATO MANOVRATO, CAZZULLO GLI AVREBBE DOVUTO CHIEDERE, E NON LO HA FATTO, DI INDICARE DOVE STA SCRITTO CHE IL CAMPIONATO ERA MANOVRATO, CONSIDERANDO CHE LA SENTENZA DEL PROCESSO SPORTIVO DICE “CAMPIONATO REGOLARE, NESSUNA GARA ALTERATA” – L’ATTIVITA’ DI LOBBING CON GLI ARBITRI DI FACCHETTI E LA PATENTE FALSA DI RECOBA...

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Luciano Moggi per “Libero quotidiano”

 

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Sembra che Aldo Cazzullo, autore dell'intervista a Moratti sulle pagine del Corriere, abbia evidentemente inteso il tifo per la sua squadra (Inter) come un dogma da portare avanti per trasferire le malefatte di un ambiente su altre persone.

 

Leggendo l'articolo, infatti, si ha l'impressione che Cazzullo faccia domande a Moratti già preconfezionate per farsi dare risposte piacevoli per entrambi, anche perché quando l'ex presidente nerazzurro parla di campionato manovrato, gli avrebbe dovuto chiedere, e non lo ha fatto, di indicare dove sta scritto che il campionato era manovrato, considerando che la sentenza del processo sportivo dice «campionato regolare, nessuna gara alterata» e quella del processo ordinario «reati a consumazione anticipata non potuti provare in udienza». Nonostante 170.000 intercettazioni.

 

Forse la spiegazione ce la fornisce la domanda che Cazzullo fece a Ibra in occasione della presentazione del libro sulla vita del giocatore: «Ma come fai a parlare bene di Moggi?». Risposta: «Moggi si è sempre comportato bene». Mi limiterò a sottolineare qualche passaggio dell'articolo, quando, ad esempio, Moratti dice a Facchetti: «Giacinto, possibile che non trovi un arbitro disposto a darci una mano?» (Confessione grave di Moratti che istigava Facchetti a cercare l'aiuto degli arbitri).

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La risposta di Facchetti: «Non può chiedere a me una cosa del genere»; affermazione peraltro destituita di qualsivoglia fondamento a seguito della Sentenza 2166/18 della corte di Appello di Milano che, preso atto delle intercettazioni (quelle che a Napoli non vollero sentire), racconta invece che «Facchetti faceva lobbing con gli arbitri».

 

Oltre a precisare che Calciopoli non era ascrivibile esclusivamente a Moggi ma «si trattava di una corruttela diffusa in tutto l'ambiente calcistico» (capito Cazzullo?) e riportare quello che il Procuratore federale, Dr. Palazzi, scrisse in 152 pagine di accusa al calcio: «che l'Inter era la società che rischiava più di tutte per il comportamento illegale del suo presidente Facchetti». Tant' è che il Dr. Lepore, ex Procuratore Capo di Napoli ai tempi del Processo Calciopoli, dichiarò a dicembre 2021, purtroppo quando ormai era in pensione: «Io non ho mai parlato di "cupola", perché la Juve non era l'unica indagata.

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Moggi ha ragione nel sostenere che andava processato l'intero sistema calcistico. Purtroppo, dovemmo fermarci per il clamore suscitato dallo scandalo. Se fossimo andati avanti, sarebbe emerso che tutte le grandi squadre erano coinvolte, compresa l'Inter».

 

Dalle intercettazioni risulta infatti che sia Moratti sia Facchetti abbiano chiesto ad un arbitro (Bertini) di far vincere l'Inter in semifinale di Coppa Italia col Cagliari.

 

E, come risulta agli atti, che l'Inter sia andata a trafugare alla motorizzazione di Latina i documenti per fare una patente falsa a Recoba con la quale poterlo tesserare da extracomunitario a comunitario.

 

La società fu multata dalla Figc mentre il dirigente nerazzurro (Oriali) fu sanzionato dalla Giustizia Ordinaria con un anno di reclusione: adesso quest' ultimo fa addirittura parte della Nazionale. Io invece sono stato radiato per aver fatto una battuta scherzosa sull'arbitro Paparesta (rinchiuso nello spogliatoio), ampiamente smentita dal tribunale di Reggio Calabria.

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Eppure Moratti, ancora oggi, parla di queste cose: evidentemente ritiene che sia stato onesto fare una patente falsa o chiedere a un arbitro di fargli vincere una gara, o appropriarsi indebitamente di un trofeo vinto da altri. Da parte sua il giornalista, per chiudere in bellezza, si è guardato bene dal commentare quando Moratti afferma: «Il campionato era manipolato, o lo vinceva la Juve o il Milan». Si vede che considerava anche il Milan tra i manipolatori. Del Milan però Cazzullo non parla. Forse gli avrebbe sciupato il titolo.

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