RAZZISMO, VERGOGNA SENZA FINE! CORI A DALBERT A BERGAMO: LA GARA SOSPESA PER 3 MINUTI, IL NUMERO 1 DELLA FIFA INFANTINO ESPLODE: “INACETTABILE. IN ITALIA LA SITUAZIONE DEL RAZZISMO NON È MIGLIORATA E QUESTO È GRAVE” - IL BRASILIANO HA FATTO INTERVENIRE ORSATO. IL GIUDICE SPORTIVO POTREBBE CHIEDERE ULTERIORI ACCERTAMENTI…

-

Condividi questo articolo


Alessandra Gozzini per la Gazzetta dello Sport

 

dalbert dalbert

È successo, o risuccesso, subito dopo la mezz' ora del primo tempo: Dalbert, difensore brasiliano della Fiorentina, segnala all' arbitro di aver ascoltato degli insulti razzisti a lui indirizzati.

 

Dalbert è nella sua zona, la fascia sinistra, lontano da dove sono posizionati la maggior parte di microfoni e telecamere, che infatti non percepiscono le offese. Orsato invece sente: seguiva l' azione ed era poco distante dalle parte di tribuna da cui sono arrivati gli insulti. Al 29' la partita si ferma, l' arbitro avverte il responsabile dell' ordine pubblico (tramite il quarto uomo) di voler procedere con il primo avvertimento allo stadio.

 

Dopo due minuti il Tardini ascolta la voce dello speaker che ribadisce il divieto di scandire cori razzisti o di matrice territoriale. In un labiale pescato dalle tv Orsato spiega: «Alla prossima la partita finisce». Le norme introdotte a gennaio permettono infatti al direttore di gara di fermare la partita, non necessariamente su segnalazione del responsabile dell' ordine pubblico o dei collaboratori della procura federale.

 

Prima che il gioco riprenda c' è tempo per i fischi con cui i tifosi accolgono il richiamo alle regole. Al 32' si riparte.

dalbert dalbert

 

Nessun insulto è più stato udito: a dire il vero, era stato così anche prima. I «buu» a Dalbert sono arrivati da pochi tifosi seduti dalla parte opposta alle panchine, nessuno in altre zone ha percepito le offese.

 

Erano una minoranza, piccola, ma il fenomeno va combattuto nel complesso: il razzismo da stadio è una manifestazione odiosa. Qui è avvenuto in una sola occasione, in generale è successo così tante volte da dover richiedere l' istituzione di nuove norme da parte della Federazione. Per le stesse norme vale ciò che ha sentito Orsato anche per ipotizzare eventuali sanzioni all' Atalanta. Ciò che ha ascoltato finirà nel referto che consegnerà al giudice sportivo, che poi dovrà decidere come procedere: non è escluso che chieda ulteriori accertamenti prima di valutare se comminare una sanzione alla società.

 

Pochi o tanti per Gianni Infantino, presidente Fifa, la situazione non cambia: «In Italia la situazione del razzismo non è migliorata e questo è grave - avverte a 90° minuto -. Bisogna combatterlo con l' educazione, condannando, parlandone.

 

dalbert dalbert

Vanno identificati i responsabili e buttati fuori dagli stadi. E' inaccettabile, bisogna invece esser pesanti e combattere il razzismo, senza abbassare mai la guardia, con pene esemplari.

 

Faccio i miei complimenti a Orsato: non è mai facile prendere certi decisioni mentre si sta giocando». Gli allenatori non ridimensionano i fatti ma raccontano quanto arrivato al loro orecchio. «Mai sentito alcun coro, se poi qualche imbecille ha detto qualcosa da quella parte non lo so, ma sai quanti insulti individuali anche molto gravi, si sentono negli stadi.

 

Compresi quelli che arrivano dalla tribuna di Firenze. Bisogna stare attenti, condannare le forme di razzismo ma senza mettersi a contare se c' è qualche persona che insulta perché così la situazione ci si ritorce contro, condanna per i cori ma questa è esagerazione». Montella ha una versione molto simile: «Non ho sentito niente, offendono anche me perché sono di Napoli ma io ringrazio di ricordarmelo».

dalbert dalbert

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

MADONNA? EVITA-LA! – QUELLA VOLTA CHE MADONNA VENNE A ROMA PER LA PRIMA DI “EVITA’’ E SI INCAZZÒ FACENDO ASPETTARE IL PUBBLICO PER UN’ORA E MEZZO - IL PATTO ERA CHE SUA FIGLIA, LOURDES, VENISSE BATTEZZATA NEGLI STESSI GIORNI DAL PAPA ALLA PRESENZA DEL PADRE, CHE SI CHIAMAVA JESUS - IL PRODUTTORE VITTORIO CECCHI GORI CONOSCEVA UN CARDINALE: “PRONTO, AVREI MADONNA, L’ATTRICE, CHE VORREBBE BATTEZZARE LA FIGLIA, LOURDES, COL PADRE, JESUS… E SE FOSSE DISPONIBILE IL PAPA…” – VIDEO

DAGOREPORT - CON AMADEUS, DISCOVERY RISCHIA: NON È UN PERSONAGGIO-FORMAT ALLA STREGUA DI CROZZA E FAZIO. È SOLO UN BRAVISSIMO CONDUTTORE MA SENZA UN FORMAT FORTE CHE L’ACCOMPAGNI, SARÀ DURISSIMA FAR DIGITARE IL TASTO 9. NELLA TV DI OGGI I PRODUTTORI DI CONTENUTI VENDONO CHIAVI IN MANO IL PACCHETTO FORMAT+CONDUTTORE ALLE EMITTENTI - ALLA CRESCITA DI DISCOVERY ITALIA, NEL 2025 SEGUIRA' ''MAX'', LA PIATTAFORMA STREAMING DI WARNER BROS-HBO CHE PORTERÀ A UNA RIVOLUZIONE DEL MERCATO, A PARTIRE DALLA TORTA PUBBLICITARIA. E LE RIPERCUSSIONI RIMBALZERANNO SUI DIVIDENDI DI MEDIASET E LA7 - A DIFFERENZA DI RAI E IN PARTE DI MEDIASET, DISCOVERY HA UNA STRUTTURA SNELLA, SENZA STUDI DI REGISTRAZIONE, SENZA OBBLIGHI DI ASSUNZIONI CLIENTELARI NÉ DI FAR TALK POLITICI - LIBERI DI FARE UN CANALE5 PIÙ GIOVANE E UN’ITALIA1 PIÙ MODERNA, IL PROSSIMO 9 GIUGNO DOVRANNO DECIDERE SE FARE O MENO UNO SPAZIO INFORMATIVO. NEL CASO IN CUI PREVARRA' IL SÌ, SARÀ UN TG MOLTO LEGGERO, UNA SORTA DI ANSA ILLUSTRATA (E QUI RICICCIA L'OPZIONE ENRICO MENTANA)    

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING...