giovanni malago malago'

L’ITALIA HA CONQUISTATO FINORA SOLO 2 ORI: SFORTUNA? MANCHIAMO NEL MOMENTO DECISIVO? GLI ALTRI SONO PIÙ BRAVI? O C’È QUALCOSA DA RIVEDERE NELLO SPORT ITALIANO? IL DISASTRO DI SCHERMA, CICLISMO SU STRADA E TIRO - QUANTO SONO STATI PENALIZZATI GLI ATLETI DAI RIPETUTI ASSALTI AL CONI DI QUESTI ANNI? – LA VARIABILE “PRESSIONE” E LE PAROLE DI ANDREW HOWE: “IO TROPPO SOPRAVVALUTATO"

 

 

giovanni malagò foto mezzelani gmt003

La febbre dell'oro. Al momento l’Italia ha fatto una scorpacciata di argenti e bronzi ma ha conquistato due ori. Maledizione, sfortuna o c’è qualcosa da rivedere nello sport italiano alla luce dei risultati di quella che è la spedizione più numerosa di sempre?

 

La scherma, storico bancomat di medaglie olimpiche, è in crisi. È vero che ha portato 5 medaglie (una in più di Rio) ma dopo 41 anni si torna a casa con "zero tituli" e troppi veleni. I gloriosi tempi della cannibale Valentina Vezzali, che alle avversarie lasciava solo le briciole, sono lontani. E con l’addio di Montano, perdiamo un’altra certezza.

 

La ex con il dente avvelenato Elisa Di Francisca ha infilzato il ct Cipressa dopo la rimonta in semifinale subita dall’Italia femminile di fioretto e la collega Arianna Errigo: “Forse l'ultimo assalto in semifinale avrebbe dovuto farlo Alice Volpi. Arianna soffre le gare importanti, soprattutto le Olimpiadi”.

 

Andrea Cipressa

Manchiamo nel momento decisivo? Ci accontentiamo? O semplicemente gli altri sono più bravi? L’importante è salire sul podio, sostengono i cultori del piazzamento. Un bronzo vale come un oro? Suvvia, non scherziamo. Anche il barone De Coubertin si farebbe una sonora risata. Per non parlare del presidente del Coni Malagò che aveva fissato l’asticella: fare meglio di Rio che tradotto in soldoni significa conquistare più di 28 medaglie e più di 8 ori. Se il primo obiettivo appare alla portata, il secondo sembra pura utopia.

gregorio paltrinieri

 

La cartina di tornasole di quest’Olimpiade finora in chiaroscuro per l’Italia arriva dal nuoto. Dalle sfide in piscina torniamo con 6 medaglie. Certamente siamo nel mezzo di un cambio generazionale dopo l’addio della Pellegrini, di sicuro la mononucleosi ha azzoppato il nostro “squalo” “Greg-oro” Paltrinieri, ma l’acuto è mancato. A vedere il numero di record italiani (8) e primati personali (13) il futuro in vasca sembra sorriderci. Ma il presente dice che dell’oro a Tokyo non c’è traccia.

 

DAVIDE CASSANI

Altro giro, altra corsa. È l’anno zero del ciclismo su strada, travolto dal caso Cassani. Il ct, alla guida dell’Italbici, è già tornato in Italia. L’ultima vittoria olimpica risale ad Atene 2004, con Bettini, nei Grandi Giri siamo spariti e ai mondiali abbiamo centrato solo un secondo posto negli ultimi dieci anni. Il quinto posto di Ganna nella prova a cronometro ha aperto il vaso di Pandora di un movimento in crisi tecnica e alla disperata ricerca di campioni per le corse a tappe e per le gare di un giorno.

 

jessica rossi

Se non fosse stato per l’argento di Diana Bacosi nello skeet, invece, parleremmo della "Caporetto" del tiro. Dopo aver mancato la finale nell'individuale della fossa olimpica Jessica Rossi delude pure nella prova mista disputata in coppia con l'ex marito De Filippis. La portabandiera olimpica ha sentito il peso della responsabilità: “Non sono stata in grado di gestirla. Ho accusato anche la stanchezza della prova individuale e per questi motivi sono arrivata poco serena alla mista”. Già, la pressione. Altra variabile che nello sport d’alta prestazione va “allenata” e che scava spesso la differenza tra un oro e un piazzato.

 

andrew howe 9

Infine, quanto sono stati penalizzati gli atleti dai ripetuti assalti al Coni e alla autonomia dello sport di questi anni? Diversi Paesi che ci precedono nel medagliere hanno governi che hanno investito nello sport e nell’educazione motoria mentre da noi la riforma Spadafora ha provocato l’intervento del Cio. Senza contare la mancata definizione di ruoli e competenze tra Coni e "Sport e Salute" (che ha portato via la cassaforte dello sport a Malagò). Il diavolo si nasconde nei dettagli, e nulla va lasciato al caso nella preparazione olimpica.

 

andrew howe

Altrimenti il rischio per le tante promesse dello sport italiano è che il grande avvenire resti sempre dietro le spalle. Le parole di Andrew Howe, in questo senso, andrebbero meditate a lungo: “Sono qua a casa a guardare le Olimpiadi, e mi sono reso conto che sono stato troppo sopravvalutato – ha scritto in un post su Instagram - Gli atleti forti partecipano e prendono le medaglie alle Olimpiadi. Io al massimo ho fatto solo due partecipazioni, una a 19 anni (ad Atene, sui 200 metri) e un’altra che è meglio non parlarne (a Pechino, fuori nel lungo). Dopo tanti sacrifici mi ritrovo a fine carriera con un pugno di mosche in mano (colpa mia). Il prossimo sarà il mio ultimo anno nell’atletica, lo farò da atleta mediocre…”

malagò eletto per la terza volta alla presidenza conimalagò bach

jessica rossijessica rossi e l'ex marito

 

Ultimi Dagoreport

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…