lotito dal pino

SERIE A, FONDI O AFFONDI - OGGI LA VOTAZIONE IN LEGA CALCIO, IL SÌ PORTEREBBE NELLE CASSE DEI CLUB 1,7 MILIARDI, MA ALCUNI CLUB INIZIANO A RIPENSARE AL PROGETTO DELLA MEDIA COMPANY CON CVC-ADVENT-FSI - IL PIÙ FEROCE OPPOSITORE ALL' INGRESSO DEI FONDI È IL PRESIDENTE DELLA LAZIO LOTITO, SEGUITO DA  PERCASSI DELL'ATALANTA E DA DE LAURENTIIS - NELLE ULTIME ORE ANCHE JUVENTUS E INTER HANNO SOLLEVATO DUBBI - DAL PINO PRONTO ALLE DIMISSIONI SE...

Monica Colombo per il "Corriere della Sera"

 

dal pino

Dopo mesi di trattative, delibere votate all' unanimità, centinaia di ore di riunione in video-conferenza, è arrivato il giorno della svolta.

 

Oggi in un hotel del centro i 20 presidenti, spaccati al loro interno, dovranno decidere se dare il via all' Operazione Project Goal o, come qualche club preferisce, rinviare ulteriormente l' esito di una scelta che può incidere in maniera storica sulle sorti del calcio italiano.

 

All' esame delle società la firma del programma delle scadenze che porteranno alla chiusura dell' accordo con il consorzio dei fondi Cvc-Advent-Fsi, che ha promesso 1,7 miliardi per rilevare il 10 % della media company che si occuperà della commercializzazione dei diritti tv, la gestione dei contratti commerciali, marketing e merchandising.

GRAVINA DAL PINO

 

In pratica la cassaforte della Lega. Un progetto ideato, caldeggiato e condotto da Paolo Dal Pino, rieletto di recente alla presidenza della Confindustria del pallone. Con le squadre indebitate, strette nella morsa dell' emergenza stipendi e dei mancati introiti da stadio, il matrimonio con i fondi fino al 2026 (poi questi ultimi avrebbero facoltà di restare, vendere o quotare in borsa) sembrerebbe sulla carta il salvagente ideale per superare la crisi di liquidità. Il consorzio, fra commissione d' ingresso e quota da versare il primo anno, dovrebbe garantire subito una iniezione di 600 milioni.

 

claudio lotito foto mezzelani gmt025

Eppure c' è chi osteggia l' affare, preoccupato di perdere potere in una Lega che negli ultimi anni ha subìto la paralisi dei lavori a causa dei veti incrociati. Il più feroce oppositore all' ingresso dei fondi è il presidente della Lazio Claudio Lotito, seguito da Luca Percassi dell' Atalanta e dal numero uno del Napoli, Aurelio De Laurentiis, più favorevole a una forma di finanziamento dalle banche. Ondivaghi Verona, Udinese e Fiorentina.

 

Per l' approvazione della delibera occorrono 14 voti, uno in meno di quelli richiesti per l' ok alla modalità di distribuzione delle risorse. Non salire su questa scialuppa di salvataggio sarebbe una mossa azzardata, eppure nelle ultime ore anche Juventus e Inter hanno sollevato dubbi sull' operazione.

aurelio de laurentiis foto mezzelani gmt020

 

Tra le clausole non sfugge infatti quella relativa alla Superlega che nel contratto viene definita «modifica sportiva rilevante» e concerne ogni cambiamento nel «format sportivo domestico e/o internazionale» che intervenga entro 15 anni dalla firma sull' accordo e determini una svalutazione dei diritti tv e un calo del 12 % dei ricavi previsti nel business plan. In questo caso i fondi sarebbero garantiti da un proporzionale aumento della partecipazione agli utili della media company mentre i club avrebbero simmetrica riduzione. In pratica, qualora le big aderissero alla Superlega, le società rimaste in serie A vedrebbero diminuire le proprie entrate.

dal pinopercassi gasperini 2

 

Nel contratto l' unica modifica concessa invece sarà il passaggio della A da 20 a 18 squadre e si contempla che la Champions dal 2024 sia di 36 club (ora sono 32). Eppure ancora ieri sera dall' ambiente dei fondi filtrava ottimismo: i voti oggi saranno palesi, perciò tranelli e imboscate non sono contemplabili.

claudio lotito foto mezzelani gmt026andrea agnelligravina dal pino foto mezzelani gmt

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?