armstrong pantani

THE LAST LANCE: "L’ITALIA HA DEMOLITO E UCCISO PANTANI" – ARMSTRONG A RUOTA LIBERA: DAL DOPING CHE GLI CAUSATO IL TUMORE AL CERVELLO ALLE LACRIME PER ULLRICH ("LA GERMANIA AMA ZABEL CHE PURE ERA DOPATO..."). IL DIFFICILE RAPPORTO CON IL FIGLIO E IL PATRIGNO CHE "LO TRATTAVA COME UN ANIMALE" - LE RIVELAZIONI DELL'EX CICLISTA SUL DOCUMENTARIO ANDATO IN ONDA SU ESPN - VIDEO

 

Da www.corrieredellosport.it

 

Armstrong Pantani 2

Ho deciso di raccontare tutta la mia verità”. Lance Armstrong, forse il più grande truffatore della storia del ciclismo, lo ha fatto in un lungo documentario di tre ore e un quarto spezzato in due puntate, la prima andata in onda su ESPN negli Usa la scorsa notte e la seconda on air il prossimo lunedì. In Europa arriverà a fine giugno.

 

“Lance”, questo il titolo del documentario-film realizzato da Marina Zenovich, è la storia di un campione (o presunto tale) pronto a tutto pur di primeggiare. Pronto a doparsi come un cavallo con l’unico intento di vincere, sempre e comunque. “Lance” è l’anti “The Last Dance”, da una parte c’è lui, dall’altra Michael Jordan.

 

Una divinità del basket da una parte, un millantatore senza possibilità di redenzione dall’altra. Il documentario racconta l’ascesa dell’atleta fino all’apice come “divo del ciclismo e della lotta al cancro” e poi il suo rapido declino come bugiardo seriale e truffatore in piena regola. Lance non è una biografia ma un viaggio nell’animo malato di un uomo che ha perso completamente il contatto con la realtà (“Mi sono ritrovato a mentire guardando la gente negli occhi tanto ero abituato a farlo. Avrò costruito un castello di migliaia di bugie”).

 

Il doping a 21 anni e il tumore

armstrong pantani

Il primo incontro tra Armstrong e il doping avviene presto, a soli 21 anni. Lance si affida all’ormone della crescita per vincere il mondiale di Oslo nel 1993 (“Mi superavano tutti, mi ero stancato di restare indietro, di uscire sconfitto. Io volevo cominciare a vincere e non fermarmi più. Divenne un’ossessione”). Spararsi ormoni nel corpo su una scelta devastante per il suo organismo: arrivò il devastante tumore ai testicoli e al cervello che Lance riuscì a superare.

 

Dal ritorno alle corse in poi,  Armstrong non si fermò più. Provò ogni tipo di sostanza dopante “con l’imbarazzo di non dovermi nemmeno difendermi visto che per tutti ero l’eroe che aveva sconfitto un tumore e quindi al di sopra di ogni sospetto”. Nel 1998 incontrò l’Epo e fu un’attrazione fatale: “Tutti ne facevano uso, era un farmaco che ti faceva andare fortissimo senza rischi per la salute, al contrario degli ormoni che ti facevano crescere le cose buone e quelle cattive, come appunto il tumore”.

 

Il ritorno alle corse e il senso di onnipotenza

Armstrong lasciò il ciclismo dopo aver vinto sette Tour de France. Si godette la vita, i soldi e il successo per tre anni (“Persi tempi appresso a starlette per le quali lasciai mia moglie e la mia famiglia”), poi decise di tornare nel 2008. Era annoiato e stava guardando il Tour de France in tv: “Stavo benissimo fisicamente e vidi la vittoria di Sastre. Se uno come quello poteva vincere il Tour, lo avrei potuto fare serenamente anche io per l’ottava volta. In pochi appoggiarono la mia decisione”.

armstrong simeoni

 

Da Basso a Pantani, gli attacchi ai ciclisti italiani

C’è spazio anche per gli italiani in questo documentario. Non sono parole dolci, tutt’altro. L’accostamento all’Epo dei vari fuoriclasse azzurri, tanto per cominciare. Nel documentario ci sono parecchi video e foto inediti che ritraggono Armstrong sul lago di Como, location da sogno che accompagnò la vita del ciclista americano per due anni. C’è anche una clip che ritrae Lance parlare durante un’intervista alla tv svizzera un corretto italiano.

 

armstrong simeoni

Ma torniamo alle bordate: “L’Italia glorifica Ivan Basso, lo tiene in gran conto gli offre un lavoro e lo invita in tv. Eppure lui non è molto differente da me o Jan Ullrich. L’Italia ha demolito e ucciso Pantani, la Germania disprezza Ullrich ma ama Zabel che pure era dopato. E Pantani è morto, fottutamente morto". Quando si parla di Italia non può non esserci un grande capitolo dedicato anche al rapporto con il medico Michele Ferrari: "Ho fatto tutto quel che ha detto, avevo cieca fiducia in lui. Tutto ciò di cui avevo bisogno erano i globuli rossi".

 

Le lacrime di Armstrong alla vista di Ullrich

Nel documentario si vede anche Armstrong piangere. Lo fa ricordando un episodio della sua vita molto drammatico dopo il suo ritiro. "Sono andato a trovare Jan Ullrich in Germania, nella struttura dove si disintossicava e non è stato affatto un bel viaggio. L’hanno incastrato, Jan, proprio come me. Gli voglio bene, è stata la persona più importante nella mia vita. E’ l’avversario che ho rispettato più di tutti, anzi l’unico. Le nostre storie sono molto simili, a cominciare dalla nostra infanzia difficile. Jan aveva tutto quello che avevo io, una moglie, bambini, tanti soldi ma non è servito a tenere e tutto assieme. Tutto per colpa di questo fottutissimo sport”.

 

lance armstrong

Il figlio di Armstrong: "Non mi sono nascosto"

Poi c’è la famiglia, distrutta dalla fama di successo di Lance. A cominciare dal figlio Luke David che appare nel documentario con una confessione da brividi: “Ho sempre pensato che mio padre col doping non c’entrasse nulla, la sera in cui ha confessato tutto da Oprah avevo 12 anni. Il giorno dopo mia madre mi suggerì di non andare a scuola, di prendermi qualche giorno di riposo. Io non le diedi retta: volevo guardare tutti in faccia”. Impressionante anche la frase che aggiunge il padre: "Luke adesso va al college ed è un talento del football americano. Se volesse parlare con me di doping? Gli direi che doparsi così giovane e a questo punto della sua carriera non conviene. E se mi dicesse che si dopa già? Beh, non saprei cosa rispondergli”.

Lance Armstrong

 

Le tre cose di cui si pente Armstrong

Di tre cose Lance non va fiero. "Ho rovinato la vita a Emma O’Reilly, la mia massaggiatrice, minacciandola e dandole pubblicamente della prostituta per avermi smascherato. Aveva solo raccontato la verità". Il secondo: "Ho rovinato la carriera e la vita a Filippo Simeoni, il corridore che denunciò il mio legame col dottor Ferrari. Avrei potuto metterlo in un angolo e minacciarlo, lo feci come un boss mafioso durante la diretta televisiva del Tour". Il terzo: "Sono stato osceno quando ho piantato mia moglie Kristine e i bambini per flirtare con la starlette di turno. Due giorni dopo aver lasciato casa ero già sulle copertine con un bicchiere in mano".

le vittorie di lance armstrong

 

Trattato come un animale dal patrigno

Infine Armstrong ricorda anche la sua infanzia, segnata dall'assenza di un padre e dalla violenza di un patrigno, che lo colpiva "per un cassetto lasciato aperto". "Senza di me Lance non sarebbe diventato un campione, perché l'ho trattato come un animale", il parere di Terry Armstrong, con il rimpianto di averlo reso "un vincitore a tutti i costi".

LANCE ARMSTRONG SETTE VITTORIE AL TOUR OPRAH E LANCE ARMSTRONGARMSTRONG WINFREYLANCE ARMSTRONG DA OPRAH WINFREY LANCE ARMSTRONG CON IL LOGO DELLE POSTE AMERICANE COME SPONSOR LANCE ARMSTRONG CON SPONSOR US POSTAL SERVICE jpeg

 

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...